Il Governo vara il nuovo decreto aiuti: 17
mld per famiglie e imprese
Via libera dal Cdm al nuovo decreto aiuti da 17 miliardi che contiene
interventi per far fronte a inflazione, caro energia, siccità e sostegno di
famiglie e imprese. Il premier Mario Draghi ha definito il provvedimento “di
proporzioni straordinarie”, fatto a saldi invariati “perché l’andamento
dell’economia è migliore del previsto. Merito della capacità di famiglie e
imprese, un po’ anche delle politiche economiche del Governo”. Ma, se la
crescita è “straordinaria”, “ci sono nuvole all’orizzonte, ci sono previsioni
preoccupanti per il futuro”. Tra le misure, sale il taglio del cuneo fiscale per i
redditi fino a 35mila euro che passa dallo 0,8% al 2%. Le bozze del decreto,
presentate non senza strascichi e polemiche con i sindacati, parlavano di un
punto percentuale.
“I mezzi sono quelli che sono, ma dire che si dà tutto alle imprese e poco alle
famiglie non è vero”, puntualizza Draghi, mentre il ministro dell’Economia
Daniele Franco conferma che alle famiglie va un po’ di più, 5,8 miliardi contro
i 5,5 alle imprese. Confermato anche l’anticipo a ottobre della rivalutazione
del 2% delle pensioni con il limite però di 35mila euro. Confermati gli
interventi contro il caro bollette, con la possibilità per chi percepisce il bonus
sociale di avere un rimborso su acqua, luce e gas detassato all’interno del
welfare aziendale, fino a un massimo di 516 euro, il doppio del limite
precedente. Inoltre, le imprese fornitrici di gas ed elettricità non potranno
modificare unilateralmente le condizioni di contratto fino al 30 aprile 2023,
mentre per i clienti svantaggiati i prezzi del gas saranno calmierati dal 1°
gennaio 2023. I crediti di imposta per le imprese per far fronte agli aumenti
di energia e gas sono stati estesi al terzo trimestre con 3,3 miliardi; gli sconti
sulla benzina sono prorogati al 20 settembre; prorogata la tassazione sugli
extraprofitti delle aziende energetiche.
Il Premier ha poi preso atto che il gettito versato è stato inferiore alle attese:
“È mia intenzione che paghino tutto”, assicura, “ci sono provvedimenti in
questo decreto che aumentano sanzioni”; “non escludo che qualora non ci
fossero altre risposte non ci siano altri provvedimenti. Non è tollerabile che c’è
un settore che elude una disposizione del Governo”. Nel decreto ci sono
anche 400 milioni ai Comuni, 1 miliardo in più per il fondo sanitario
nazionale che passa a 4 miliardi, 200 milioni per le imprese agricole
danneggiate dalla siccità e la possibilità di dichiarare anche preventivamente
lo stato di emergenza idrico. Più che raddoppiato il bonus trasporto, che
passa da 79 a 180 milioni, mentre il bonus psicologo sale da 10 a 25 milioni
di stanziamento. Infine, arriva la norma salva ex Ilva. Le priorità della
prossima manovra spetteranno al nuovo esecutivo: “Sulla Nadef” spiega il
Ministro Franco, “definiremo il quadro tendenziale e ricorderemo gli obiettivi
già fissati nel Def; sarebbe bene restare sugli stessi obiettivi ma questa è una
decisione che sarà presa dal prossimo Governo”.
fonte: NOMOS – CENTRO STUDI PARLAMENTARI