Cosa sono i contratti di sviluppo MISE?
di Giuseppe Guarasci – INCENTIVI ALLE IMPRESE
I contratti di sviluppo sono agevolazioni economiche previste dal MISE
per i grandi investimenti in ambito industriale, turistico e della tutela
dell’ambiente. Ecco cosa sono nel dettaglio
I contratti di sviluppo del MISE permettono di accedere ad incentivi ed
agevolazioni previste per gli investimenti di grandi dimensioni in Italia.
Sono stati introdotti nel 2011 per finanziare progetti a sostegno dell’industria,
del turismo e della salvaguardia dell’ambiente.
Questi, dunque, consistono in una serie di misure composte e negoziali che si
adattano alle necessità di investimento presentate. Al 1° luglio 2022 sono stati
finanziati 225 contratti per un totale di 8,1 miliardi di euro di investimenti
attivati e di 3,3 miliardi di euro di agevolazioni concesse.
Vediamo nel dettaglio in cosa consistono i contratti di sviluppo del MISE
descrivendone le caratteristiche fondamentali.
Cosa sono i contratti di sviluppo MISE?
I contratti di sviluppo sono costituiti da una vasta gamma di incentivi erogati
per progetti di investimento di grandi dimensioni. La gestione dei contratti di
sviluppo del MISE, il Ministero dello Sviluppo Economico, è affidata ad
Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo
d’impresa controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Se il soggetto gestore dei contratti di sviluppo risulta essere Invitalia, l’Agenzia
agisce su direttiva del MISE che ha anche compiti di controllo nei suoi
confronti.
Per i contratti di sviluppo Invitalia è previsto un limite minimo di investimento di
20 milioni di euro.
La quota scende a 7,5 milioni di euro se il programma abbia a che fare
unicamente con attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti
agricoli e con progetti turistici localizzati nelle aree interne del Paese oppure
che prevedano il recupero di strutture dismesse.
Proprio per questo motivo le agevolazioni da contratti di sviluppo sono
indirizzate ad investimenti di grandi entità. Inoltre, è prevista una procedura di
fast track per l’accordo di sviluppo a favore dei progetti strategici di grandi
dimensioni e di significativo impatto sul sistema produttivo.
I progetti per i quali possono essere sottoscritti dei contratti di sviluppo
riguardano tre ambiti determinati:
● sviluppo industriale,
● sviluppo turistico,
● tutela ambientale.
I contratti di sviluppo sono una misura articolata volta a sostenere gli interventi
in vari ambiti dell’economia italiana e può coinvolgere anche progetti di
ricerca, sviluppo e innovazione. Le agevolazioni dovrebbero arrivare a
sostenere nuove infrastrutture che favoriscano lo sviluppo economico del
territorio, oltre che nuovi business e strumenti di efficienza energetica.
Gli incentivi dei contratti di sviluppo sono operativi dal 2011 ma hanno subito
una parziale revisione senza però riscrivere in toto cosa sono. Le modifiche
sono state apportate nel corso del 2016 per rendere i contratti MISE in linea
con i programmi e gli obiettivi della nuova Industria 4.0 e nel 2021 per
aggiornare i requisiti da rispettare per i programmi di sviluppo industriali e i
programmi di sviluppo di attività turistiche ai fini della concessione delle
agevolazioni richieste.
Le novità per i contratti di sviluppo MISE degli ultimi anni si concentrano su di
una riduzione del tempo necessario all’approvazione dei progetti, la fast track,
oltre che sull’aumento della partecipazione delle Regioni al programma.
Contratti di sviluppo MISE: beneficiari e tipologie di agevolazioni
I progetti di investimento derivanti dai contratti di sviluppo possono essere
fruiti da imprese italiane o estere. Lo scopo dichiarato del programma di
agevolazioni è infatti quello di incentivare gli investimenti di grandi dimensioni
erogati anche da parte di aziende non italiane e di spessore intenzionale.
I beneficiari dei contratti di sviluppo sono in primo luogo il soggetto
proponente (l’impresa che è responsabile sia dell’iniziativa che della struttura
tecnica del programma) sia da eventuali altre imprese aderenti. I contratti di
sviluppo possono essere sottoscritti anche da più soggetti in forma congiunta
attraverso la formula del contratto di rete.
I contratti di sviluppo sono delle misure negoziali tra impresa e Invitalia al fine
di adattare l’intervento alla tipologia specifica di intervento. La gestione delle
relazioni con Invitalia, che gestisce il programma, è effettuata dall’impresa
proponente anche per conto delle altre aderenti al programma.
Le tipologie di incentivi economici concessi sono i seguenti:
● finanziamenti agevolato fino al 75 per cento delle spese ammissibili;
● contributi diretti alla spesa;
● contributi in conto interessi;
● contributi in conto impianti.
La quantità e il tipo di agevolazione a cui è possibile accedere per mezzo dei
contratti di sviluppo può essere varia. Il fattore che incide sugli incentivi è in
primo luogo la tipologia di progetto che può essere di ricerca, sviluppo o
d’innovazione. Ulteriori condizioni da considerare sono l’ubicazione del
programma e le dimensioni dell’impresa.
Contratti di sviluppo MISE: dati sull’impiego
Per poter finanziare il programma di investimenti dei contratti di sviluppo
MISE-Invitalia sono stati assegnati, a partire dal 2014, 5.912,40 milioni di
euro.
I contratti di sviluppo, inoltre, sono stati scelti come misura attuativa di alcuni
investimenti del PNRR, in particolare:
● investimento 5.2 “Competitività e resilienza delle filiere produttive”
(Missione 1, Componente 2), con una dotazione di 750 milioni di euro;
● investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie” (Missione 2, Componente 2),
con una dotazione di 1 miliardo di euro.
● investimento 5.3 “Bus elettrici” (Missione 2, Componente 2), con una
dotazione di 300 milioni di euro.
Nel nuovo Decreto Aiuti bis, approvato dal Consiglio dei Ministri il 4 agosto
2022, inoltre, è previsto un ulteriore rifinanziamento della misura per gli anni
successivi al 2022.
Come specificato da Invitalia, al 1° luglio 2022, i contratti finanziati sono stati
225, con 8,1 miliardi di euro per investimenti attivati e 3,3 miliardi di euro per
agevolazioni concesse. Le domande totali presentate sono state 1011 per
20,9 miliardi di agevolazioni richieste.
Le domande vanno presentate esclusivamente online, sulla piattaforma
dedicata. L’impresa (o la rete di imprese) proponente potrà trasmetterla
online attraverso il proprio rappresentante legale o un procuratore speciale.
Per accedere alla piattaforma sono necessarie le credenziali SPID, CNS o
CIE.
Contratti di sviluppo: nuovi fondi in arrivo
con il Decreto Aiuti bis
di Francesco Rodorigo – INCENTIVI ALLE IMPRESE
La bozza del testo del Decreto Aiuti bis prevede nuovi fondi per il
finanziamento dei contratti di sviluppo. Si tratta delle agevolazioni
economiche previste dal MISE per i grandi investimenti industriali, per il
turismo e per l’ambiente. Il 50 per cento delle risorse è destinato ad
interventi finalizzati alla tutela ambientale
Contratti di sviluppo, il Decreto Aiuti bis prevede il rifinanziamento della
misura.
Lo si legge nella bozza del testo del Decreto, approvato dal Consiglio dei
Ministri n. 92 del 4 agosto 2022.
Con l’obiettivo di attuare e rafforzare gli interventi del PNRR e del Piano per gli
investimenti complementari, nel Decreto Aiuti bis è quindi previsto un nuovo
finanziamento dei contratti di sviluppo.
Si tratta degli incentivi del Ministero dello Sviluppo Economico a sostegno
degli investimenti di grandi dimensioni in Italia.
Non è ancora chiaro l’importo stanziato per il rifinanziamento, né quanti
saranno gli anni coperti dalla misura oltre al 2022, e sul punto si attende la
pubblicazione del testo definitivo.
Nella bozza del Decreto Aiuti viene intanto specificato che il 50 per cento di
tali risorse sarà destinato al finanziamento di programmi industriali finalizzati
alla tutela ambientale.
Contratti di sviluppo: nuovi fondi in arrivo con il Decreto Aiuti bis
Il testo del Decreto Aiuti bis è stato approvato dal Consiglio dei Ministri n.
92 del 4 agosto 2022.
Nella bozza del testo si legge che uno degli interventi previsti riguarda i
contratti di sviluppo. La misura di sostegno agli investimenti, infatti, sarà
rifinanziata.
Nello specifico, si tratta delle agevolazioni economiche previste dal MISE, il
Ministero dello Sviluppo Economico, a sostegno degli investimenti industriali,
per il turismo e la tutela dell’ambiente in Italia.
Sono stati introdotti dall’articolo 43 del Decreto legge n. 112 del 25 giugno
2008, operativo dal 2011, e rappresentano uno dei principali strumenti di
agevolazione dedicati ai programmi di investimento: dal 2014 sono stati
stanziati quasi 6 miliardi di euro.
I contributi possono essere concessi nelle seguenti forme, anche in
combinazione tra loro:
● finanziamento agevolato, nei limiti del 75 per cento delle spese
ammissibili;
● contributo in conto interessi;
● contributo in conto impianti;
● contributo diretto alla spesa.
L’obiettivo del provvedimento è quello di rafforzare e attuare gli interventi
previsti dal PNRR e dal relativo Fondo per gli investimenti complementari.
Resta ancora da definire, però, l’esatto importo del rifinanziamento dei
contratti di sviluppo, così come gli anni che andrà a coprire oltre al 2022.
Come previsto nella bozza del Decreto Aiuti bis, il 50 per cento di tali risorse
sarà destinato al finanziamento di interventi di sviluppo industriale finalizzati
alla tutela dell’ambiente.
I relativi progetti dovranno essere presentati in seguito all’entrata in vigore del
Decreto.