Bonus 200 euro per autonomi e
professionisti, ecco il decreto: requisiti e
istruzioni per la richiesta
di Simone Micocci
Lavoratori autonomi e liberi professioni, ufficiale il bonus da 200 euro:
ecco il decreto del ministero del Lavoro che ne disciplina termini e
condizioni.
Dopo una lunga attesa è stato pubblicato il decreto del ministero del Lavoro
con cui vengono definiti importi e requisiti dell’indennità una tantum
riconosciuta ai lavoratori autonomi con partita Iva e ai liberi professionisti.
Il ministro Orlando ha posto la firma sul provvedimento che dà il via al
pagamento del contributo, fermo restando che adesso bisognerà mettere
online la procedura per la richiesta. Un’accelerata c’è stata nelle ultime ore,
dopo che il decreto Aiuti bis ha stanziato altri 100 milioni di euro utili per
incrementare il fondo a disposizione in modo tale da riconoscere anche agli
autonomi un importo una tantum di 200 euro, come fatto per le altre categorie
indicate dagli articoli 31 (lavoratori dipendenti) e 32 (pensionati, disoccupati e
altro ancora, come pure gli autonomi sprovvisti di partita Iva) del suddetto
provvedimento.
Decreto Aiuti bis che è servito anche per ampliare la platea dei beneficiari del
bonus carovita di 200 euro, stanziando le risorse per il pagamento nei
confronti di altre 300 mila persone, inizialmente escluse.
Bonus 200 euro lavoratori autonomi e liberi professionisti
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha finalmente
firmato il decreto che disciplina criteri e modalità per la concessione
dell’indennità una tantum introdotta dal decreto Aiuti (d.l. n. 50 del 17 maggio
2022) nell’articolo 33.
Con questo provvedimento, infatti, furono stanziati 500 milioni di euro utili a
finanziare il fondo per il sostegno del potere d’acquisto dei lavoratori
autonomi, con cui riconoscere una misura di sostegno al potere d’acquisto per
i lavoratori autonomi e professionisti a seguito della crisi energetica e del caro
prezzi in corso.
D’altronde, anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti stanno pagando
le conseguenze dell’inflazione ed è per questo che anche nei loro confronti si
è pensato di introdurre un sostegno contro la perdita del potere d’acquisto.
Tuttavia, il decreto aiuti si è limitato a stanziarne le risorse, rimandando a un
apposito decreto del ministero del Lavoro e del ministero dell’Economia e
delle Finanze il compito di definirne criteri e modalità per la concessione. Un
decreto che, secondo la legge, doveva essere pubblicato entro 30 giorni dalla
pubblicazione del decreto Aiuti in Gazzetta ufficiale, avvenuta il 18 maggio
scorso, ma che si è fatto desiderare per molte settimane.
Il problema era un’insufficienza di risorse. Il governo, infatti, avrebbe voluto
riconoscere un bonus del valore di 200 euro anche per i lavoratori autonomi,
almeno a quelli che nel 2021 hanno avuto un reddito inferiore a 35 mila euro.
I 500 milioni a disposizione, però, non bastavano per realizzare tale obiettivo:
ragione per cui si è intervenuti con il decreto Aiuti bis per risolvere l’impasse,
stanziando altri 100 milioni di euro e portando così la dotazione del fondo a
600 milioni di euro complessivi.
A chi spetta
Sulla base di ciò, sappiamo che potranno accedere al suddetto fondo per il
sostegno del potere d’acquisto i lavoratori autonomi e professionisti, purché
iscritti:
● alle gestioni previdenziali dell’Istituto nazionale della previdenza sociale
(Inps);
● oppure, agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza
di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e al decreto
legislativo 10 febbraio 1996, n. 103.
Altre condizioni necessarie per avere diritto al bonus di 200 euro, esentasse,
che verrà erogato grazie al fondo, sono quelle per cui l’interessato non deve
aver beneficiato per se stesso del bonus 200 euro descritto dagli articoli 31 e
32 del decreto Aiuti.
Inoltre, nel periodo d’imposta 2021 devono aver percepito un reddito
complessivamente inferiore alla soglia indicata nell’apposito decreto del
ministero del Lavoro, pari a 35 mila euro lordi. E ancora: è necessario che i
destinatari risultino già iscritti alle suddette gestioni alla data di entrata in
vigore del decreto Aiuti, quindi il 18 maggio 2022, con partita Iva e attività
lavorativa avviata. Inoltre, devono aver eseguito almeno un versamento, totale
o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione d’iscrizione per la quale è
richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dall’anno 2020.
Come farne richiesta?
La persona interessata dovrà presentare domanda del bonus direttamente
agli enti di previdenza a cui risulta essere iscritto, tenendo conto dei termini e
delle modalità che verranno predisposte dai singoli enti previdenziali.
Prima di presentare la domanda per il bonus 200 euro, quindi, autonomi e
professionisti dovranno attendere le istruzioni che verranno pubblicate
dall’ente previdenziale di riferimento.
A tal proposito, è bene ricordare che – come si legge nello schema di decreto –
“l’indennità è corrisposta sulla base dei dati dichiarati dal richiedente e
disponibili all’ente erogatore al momento del pagamento ed è soggetta a
successiva verifica, anche attraverso le informazioni fornite in forma
disaggregata per ogni singola tipologia di redditi dall’amministrazione
finanziaria e ogni altra amministrazione pubblica che detenga informazioni
utili”.
fonte: MONEY.IT