Contratti di lavoro: previsto calo
assunzioni per fine 2022. Mancanza di
competenze?
di Giuseppe Guarasci – LAVORO
Contratti di lavoro: più pronunciata la riduzione delle nuove assunzioni,
per fine 2022 si prevede un calo di più del 10 per cento. Troppo ampio il
disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Le imprese non
troveranno le competenze richieste? I dati emergono dal Bollettino
Excelsior di ANPAL e UNIONCAMERE, pubblicato il 14 ottobre 2022
Contratti di lavoro, il calo delle assunzioni registrato ad ottobre è destinato ad
aumentare per fine anno.
Sono i dati emersi dal Bollettino Excelsior diffusi nel comunicato stampa del
14 ottobre 2022 da ANPAL e UNIONCAMERE.
Le assunzioni programmate ad ottobre sono 477.000 mentre quelle per
l’ultimo trimestre dell’anno 1,2 milioni. Si tratta di un calo del 5,4 nel mese e
del 10,4 nel trimestre rispetto all’anno precedente.
Nonostante il calo, aumentano le difficoltà per le imprese ad assumere i profili
ricercati. Troppo ampio il gap tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto per
quanto riguarda gli operai specializzati.
Contratti di lavoro: previsto calo assunzioni per fine 2022.
Mancanza di competenze?
Le previsioni sulla base dei dati forniti dalle aziende e riportati nel Bollettino
Excelsior, pubblicato il 14 ottobre 2022 e diffuso dal comunicato
stampa di ANPAL e UNIONCAMERE, mostrano uno scenario abbastanza
negativo per quanto riguarda i nuovi contratti di lavoro.
Gli effetti della crisi energetica ed economica si stanno facendo sentire? Il
prospetto sulla tendenza indica un calo ancora maggiore da qui alla fine
dell’anno, nonostante il ritorno ai livelli pre-pandemia.
Come evidenziato dai dati relativi alle previsioni delle imprese, le assunzioni di
nuovo personale programmate dalle aziende sono 477.000 per il mese di
ottobre e 1,2 milioni per il trimestre ottobre-dicembre.
Se la previsione dovesse essere confermata, si tratterebbe di un calo, rispetto
all’anno scorso, del 5,4 per cento sul mese e del 10,4 per cento sul trimestre.
La situazione geopolitica e l’inflazione, infatti, pesano in modo considerevole
sui programmi di assunzione, soprattutto per quanto riguarda i settori del
manifatturiero (verrebbe confermata una riduzione del 28,0 per cento nel
mese e del 26,5 per cento nel trimestre) e del commercio (5,8 per cento in
meno nel mese e 11,2 per cento in meno nel trimestre).
I contratti a tempo determinato resterebbero la forma contrattuale più
proposta, circa la metà del totale. A seguire ci sarebbero poi i contratti a
tempo indeterminato e quelli in somministrazione.
Contratti di lavoro: mancanza di competenze competenze? Troppa
distanza tra domanda e offerta?
Nonostante il forte calo dell’occupazione e il bisogno di manodopera, le
aziende rischierebbero di non riuscire a coprire il loro fabbisogno di personale.
Le imprese, infatti, potrebbero fare grande fatica a reperire i profili
professionali di cui hanno bisogno.
Lo scarto tra la domanda e l’offerta nel mercato del lavoro potrebbe essere
sempre più pronunciato.
Il valore della quota di assunzioni che le aziende ritengono difficili da
realizzare si è impennato, aumentando di 9 punti percentuali rispetto allo
stesso periodo del 2021 e raggiungendo un valore del 45,5 per cento.
Il che significa che per quasi la metà delle assunzioni si farebbe fatica a
trovare il profilo ricercato.
Questo valore sarebbe ancora più per alcune specifiche categorie di
lavoratori. Stando ai dati previsionali del Bollettino, gli operai specializzati
sarebbero di gran lunga i più difficili da reperire (60,7 per cento) così come i
lavoratori che svolgono professioni tecniche (47,5 per cento) o professioni
qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (46,8 per cento).
Una delle ragioni principali di questo disallineamento tra domanda e offerta
riguarderebbe la preparazione scolastica, sempre meno si adatta a quelle che
sono le competenze richieste dal mondo del lavoro.
Un’ulteriore ragione risiederebbe nel calo demografico e nel trasferimento di
giovani talenti all’estero.
Sono diverse le iniziative previste anche dal PNRR con l’obiettivo di
promuovere l’occupazione, si veda ad esempio il Fondo Nuove
Competenze, ma è ancora troppo presto per poter raccoglierne i frutti.
allegato: UNIONCAMERE, ANPAL – Comunicato stampa del 14
ottobre 2022
FONTE – UNIONCAMERE ED ANPAL