PENSIONI – Aumento pensioni: in arrivo a novembre
il conguaglio con la rivalutazione 2022
di Francesco Rodorigo
Aumento pensioni: il conguaglio con la rivalutazione 2022 e gli arretrati
da gennaio a ottobre sarà erogato a novembre. L’INPS con la circolare n.
120 del 26 ottobre descrive le modalità di attribuzione della rivalutazione.
L’aumento pieno dello 0,2 per cento spetterà ai titolari dei trattamenti di
importo inferiore a 2.062,32 euro
Aumento pensioni, il conguaglio con la rivalutazione 2022 sarà erogato a
novembre.
L’INPS ha concluso le attività di rivalutazione definitiva delle pensioni e delle
prestazioni assistenziali per il 2022. Lo comunica tramite la circolare n. 120
del 26 ottobre, in cui fornisce tutti i chiarimenti in merito all’anticipo del
conguaglio.
Come stabilito dal Decreto Aiuti bis, infatti, la rivalutazione 2023 e il
conguaglio di quella 2022 sono stati anticipati rispettivamente ad ottobre e a
novembre 2022.
L’aumento pieno, dello 0,2 per cento, spetterà ai titolari di pensioni di importo
non superiore a 2.062,32 euro.
Aumento pensioni: in arrivo a novembre il conguaglio con la
rivalutazione 2022
L’INPS tramite la circolare n. 120 del 26 ottobre fornisce le indicazioni in
merito al conguaglio della rivalutazione delle pensioni 2022. I pensionati
riceveranno l’aumento e gli arretrati da gennaio a ottobre già nel cedolino di
novembre.
La rivalutazione degli importi, o perequazione, viene effettuata ogni anno sulla
base dell’indice di variazione dei prezzi registrata dall’ISTAT. L’obiettivo è
quello di mantenere il potere d’acquisto dei beneficiari dei trattamenti,
adeguando gli importi al costo della vita.
La perequazione si applica a tutte le pensioni erogate dall’INPS, comprese le
prestazioni assistenziali.
Di norma viene effettuata nel mese di gennaio, ma, per sostenere i pensionati
in questo periodo di aumento dei prezzi, il Decreto Aiuti bis ha stabilito di
anticipare a novembre il conguaglio della rivalutazione 2022 (che altrimenti
sarebbe arrivato a gennaio 2023).
A novembre, dunque, i pensionati riceveranno l’aumento dello 0,2 per cento,
risultante dalla differenza dell’indice provvisorio applicato dal 1° gennaio 2022
(1,7 per cento) e quello definitivo (1,9 per cento).
L’articolo 21 del DL n. 142/2022, inoltre, ha previsto anche l’anticipo della
rivalutazione 2023 (più 2 per cento) già da ottobre 2022, per i pensionati che
ricevono meno di 2.692 euro al mese.
Sono due, quindi, le misure introdotte dal Decreto Aiuti bis a favore dei
pensionati, i quali potranno ricevere in totale un aumento del 2,2 per cento
degli assegni.
Aumento pensioni: modalità di attribuzione della rivalutazione
Possono beneficiare della rivalutazione definitiva tutti i titolari dei trattamenti
pensionistici idonei, anche se questa sarà applicata in modo diverso a
seconda di specifiche fasce di importo.
L’indice di rivalutazione delle pensioni, infatti, è applicato come indicato nella
tabella riassuntiva, sulla base dell’importo lordo del trattamento ricevuto a
dicembre 2021.
L’aumento pieno (più 1,9 per cento) si applica a tutti i trattamenti pensionistici
con importo fino a quattro volte il trattamento minimo INPS al dicembre 2021
(515,58 euro), cioè 2.062,32 euro.
Chi prende una pensione di importo compreso tra 2.062,33 e 2.577,90 euro
riceverà il 90 per cento della rivalutazione, quindi un aumento dell’1,71 per
cento.
I pensionati che, invece, beneficiano di un importo superiore a 2.577,91 euro,
riceveranno un aumento dell’1,42 per cento.