Imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura: apertura sportello 10 novembre

Imprenditoria giovanile e femminile in
agricoltura: apertura sportello 10 novembre


di Cinzia De Stefanis
Dalle ore 10:00 del 10 novembre 2022 riapre il portale Ismea per la
presentazione delle domande di accesso a “Più Impresa”, la misura dedicata
all’imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura. Il portale sarà attivo nei
giorni feriali dalle ore 9.00 alle ore 17.00. È con una nota tecnica del 7
novembre che Ismea comunica l’apertura dello sportello per l’accesso
all’agevolazione.
Dal punto di vista normativo, nell’ambito delle politiche di sviluppo del settore
agricolo e agroalimentare, Ismea concede mutui agevolati e contributi a fondo
perduto per sostenere su tutto il territorio nazionale il ricambio generazionale
(subentro) e lo sviluppo (ampliamento) delle imprese agricole a prevalente o
totale partecipazione giovanile o femminile. Con decreto del Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministero
dell’economia e delle finanze, del 20 luglio 2022 sono stati definiti i criteri e le
modalità di concessione delle agevolazioni previste dal Capo III del Titolo I del
D.lgs. 185/2000. Ai sensi dell’art. 14 del decreto interministeriale del 20 luglio
2022, Ismea ha emanato le istruzioni applicative che definiscono i criteri, le
modalità di presentazione delle domande, le procedure di concessione e di
liquidazione e i limiti relativi alle agevolazioni.
Finalità – L’incentivo serve a favorire il ricambio generazionale in agricoltura e
ad ampliare le aziende agricole esistenti condotte da giovani o donne.
Soggetti beneficiari – Si rivolge alle micro, piccole e medie imprese agricole
organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani
di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, ovvero da donne, con i
seguenti requisiti:
● subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede
operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno
due anni, economicamente e finanziariamente sana; in caso di società
la maggioranza numerica dei soci e delle quote di partecipazione in
capo ai giovani ovvero donne, ove non presente, deve sussistere alla
data di ammissione alle agevolazioni;
● ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede
operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente
sane.
Caratteristiche dell’intervento – Le principali caratteristiche dell’intervento
sono:
● investimenti fino a euro 1.500.000 (IVA esclusa);
● mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60 per
cento delle spese ammissibili, di durata fino a 15 anni;
● contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35 per
cento delle spese ammissibili.
Progetti finanziabili – La misura finanzia i progetti di sviluppo o
consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e
commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito
agricolo. In particolare sono ammissibili:
● le spese per lo studio di fattibilità nella misura del 2% del valore
complessivo dell’investimento da realizzare. Inoltre, la somma di
quest’ultime relative allo studio di fattibilità e ai servizi di progettazione,
sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12%
dell’investimento da realizzare;
● le spese relative alle opere agronomiche, per i soli progetti nel settore
della produzione agricola primaria;
● le spese relative alle opere edilizie e oneri per il rilascio della
concessione;
● le spese per l’acquisto terreni, nella misura massima del 10% del valore
complessivo del progetto.
La potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore
al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola
oggetto dell’intervento.
Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito
agricolo le agevolazioni sono concesse in regime de minimis nel limite
massimo di euro 200.000.
Le spese effettuate devono essere rendicontate per stato avanzamento lavori
(nel numero massimo di cinque) al fine di ottenere l’erogazione delle
corrispondenti quote di agevolazioni.
Cosa non finanzia – L’incentivo non finanzia i diritti di produzione, animali e
piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti
e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili,
investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e
macchinari usati, capitale circolante.
Garanzie – L’impresa beneficiaria deve fornire garanzie di valore pari al cento
per cento del mutuo agevolato concesso, anche acquisibili nell’ambito degli
investimenti da realizzare, per una durata almeno pari a quella del mutuo
agevolato concesso dall’Ismea. Sono ammissibili:
● ipoteca di primo grado su beni oggetto di agevolazioni, oppure su altri
beni della beneficiaria o di terzi, in alternativa o in aggiunta;
● fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta.

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