FISCO – Legge di Bilancio 2023: le principali novità inserite nel testo

Legge di Bilancio 2023: le principali
novità inserite nel testo


di Rosy D’Elia – FISCO
Legge di Bilancio 2023, comincia ufficialmente la corsa all’approvazione
con la firma del Presidente della Repubblica Mattarella sul DDL. Nel
testo (disponibile in pdf) il pacchetto di novità da cui si parte: dalle
novità sui pagamenti con POS alle flat tax, passando per il futuro di
reddito di cittadinanza e pensioni
Legge di Bilancio 2023, con la firma del Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella sul testo del DDL (disponibile in pdf) comincia la corsa
all’approvazione definitiva.
Si parte dal pacchetto di provvedimenti proposto dal Governo: dalle novità sui
pagamenti con POS alle tre flat tax, dal futuro delle pensioni a quello del
reddito di cittadinanza, solo per fare qualche esempio sul fronte del Fisco e
del Lavoro.
Durante la conferenza stampa di presentazione del DDL Bilancio, che si è
tenuta nella mattinata del 22 novembre, la premier Giorgia Meloni si è detta
“molto soddisfatta” per aver scritto “un testo che non si limita a un lavoro
ragionieristico solo in un mese”. Stessa soddisfazione è stata espressa dal
Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti che ha descritto la
linea adottata come “prudente, responsabile e sostenibile”.
La premier ha parlato di un valore complessivo di 35 miliardi di euro: in campo
ci sono 21 miliardi da destinare al contrasto alla crisi energetica, al secondo
posto in termini di peso di risorse c’è l’intervento sul cuneo fiscale.
Attualmente il testo prevede 174 articoli. Senza dubbio l’impianto della
Manovra cambierà nel corso dei lavori parlamentari che porteranno al via
libera definitivo.
Da Palazzo Chigi fanno sapere che il 7 dicembre si terrà un incontro con i
sindacati proprio sul testo della Legge di Bilancio 2023.
Stando alle ultime indiscrezioni, però, il Governo ha già fissato dei paletti: 400
milioni di euro è il bacino massimo a disposizione per inserire o cambiare le
misure, sempre 400 è il numero massimo degli emendamenti che sarà
possibile presentare.
I giochi, quindi, sono ancora aperti. Ma il tempo stringe e il raggio d’azione
non è così ampio.
Legge di Bilancio 2023, quando arriverà il testo con le novità?
Il Consiglio dei Ministri del 21 novembre ha dato il via libera al testo del
Disegno di Legge di Bilancio: bisogna procedere a ritmi serrati per arrivare
all’approvazione della Manovra entro fine anno.
Con la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul testo del
DDL, è possibile inaugurare i lavori parlamentari.
Come ha ricordato lo stesso Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo
Giorgetti durante l’audizione sulla NADEF lo scorso 9 novembre,
sottolineando il grande sforzo del Governo a produrre i documenti di bilancio
in così poco tempo, il percorso verso l’approvazione della Manovra 2023 ha
una serie di date di scadenza, interne con la presentazione al Parlamento,
ed europee per la valutazione della politica di Bilancio a livello comunitario.
Ed è proprio su questa tabella di marcia che bisognerà procedere spediti, una
tappa dopo l’altra, perché le elezioni politiche fissate il 25 settembre 2022
hanno fatto accumulare un ritardo di circa un mese sui lavori preparatori che
portano alla definizione del testo della Legge di Bilancio.
PROGRAMMAZIONE SCADENZA
Presentazione del DEF al Parlamento 10 aprile
Presentazione alle Camere della Nota di aggiornamento del
DEF
27 settembre
Presentazione del Documento Programmatico di Bilancio 15 ottobre
Presentazione alle Camere del disegno di legge del bilancio
dello Stato
20 ottobre
Parere della Commissione UE sul DPB 30 novembre
Approvazione del Parlamento della Legge di Bilancio 31 dicembre
Eventuali disegni di legge collegati alla manovra di finanza
pubblica
entro il mese di
gennaio
Legge di Bilancio 2023: una sintesi delle principali novità
Nel testo del Disegno di Legge di Bilancio 2023 una panoramica delle novità
in arrivo dal prossimo anno:
● Misure contro il caro energia:
○ eliminazione degli oneri impropri delle bollette;
○ rifinanziato fino al 30 marzo 2023 il credito d’imposta per
l’acquisto di energia elettrica e gas naturale: per bar, ristoranti ed
esercizi commerciali salirà dal 30 per cento al 35 per cento
mentre per le imprese energivore e gasivore dal 40 per cento al
45 per cento;
○ ridefinizione della norma sugli extraprofitti con un aumento
dell’aliquota dal 25 al 50 per cento
● Novità su Fisco e Lavoro:
○ introduzione di tre flat tax:
■ introduzione per i lavoratori autonomi di una flat tax
incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto
massimo di 40.000 euro;
■ estensione del regime forfettario a 85.000 euro;
■ potenziamento della detassazione dei premi di produttività;
○ in arrivo una tregua fiscale;
○ tetto al contante fissato a 5.000 euro dal 1° gennaio 2023 e novità
sull’obbligo POS;
○ sospensione di plastic e sugar tax;
○ fondo garanzia PMI rifinanziato per 800 milioni nel 2023;
○ tassazione delle criptovalute;
○ proroga delle agevolazioni per tutto il 2023 per l’acquisto della
prima casa per i giovani under 36;
○ confermato il bonus bollette per i più fragili con un innalzamento
della soglia ISEE da 12.000 a 15.000 euro;
○ riduzione dell’IVA dal 10 al 5 per cento per i prodotti per l’infanzia
e gli assorbenti;
○ introduzione di bonus spesa comunali con un ISEE fino a 15.000
euro per l’acquisto di beni di prima necessità;
○ assegno unico maggiorato per il 2023 per le famiglie numerose o
con figli piccoli;
○ bonus assunzioni fino a 6.000 euro per donne, giovani fino a 36
anni e percettori di reddito di cittadinanza;
○ potenziamento del congedo parentale a favore delle madri;
○ introduzione di buoni lavoro fino a 10.000 euro per specifici settori
(agricolo, domestico, ho.re.ca);
○ conferma del taglio del cuneo fiscale del 2 per cento, che arriva al
3 per cento solo per i redditi fino a 20.000 euro;
● Pensioni:
○ via libera a quota 103: 62 anni con 41 di contributi per andare in
pensione;
○ confermata con modifiche Opzione Donna e via libera ad ape
sociale;
○ novità anche sulle rivalutazione degli assegni;
● Reddito di cittadinanza:
○ dal 1° gennaio 2023 per le persone tra 18 e 59 anni (abili al
lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a
carico con almeno 60 anni d’età) è previsto un massimo di 8
mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili;
○ introdotto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un
corso di formazione o riqualificazione professionale;
○ Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua.
Legge di Bilancio 2023, le prime certezze: novità contro il caro
energia
Nelle ultime settimane alcune anticipazioni sulle possibili novità della Legge di
Bilancio 2023 sono arrivate direttamente dagli esponenti della squadra di
Governo, ma, dal reddito di cittadinanza a una possibile tregua fiscale, solo
con i primi testi del DDL le misure assumono contorni più chiari.
Lampante è la priorità di intervento: il caro energia.
Una prima azione in questo senso da parte del Governo è arrivata anche
prima della Legge di Bilancio 2023: il 10 novembre è stato approvato in
Consiglio dei Ministri il testo del Decreto Aiuti quater che ha portato a un
pacchetto di misure contro il caro energia e l’inflazione necessarie per
chiudere l’anno.
I fondi a disposizione per la prossima Manovra serviranno per confermare
anche nei primi mesi del 2023 una linea di intervento già adottata nello scorso
anno con:
● crediti di imposta in favore delle imprese per l’acquisto di energia e gas
con aliquote che passano dal 30 e 40 per cento al 35 e 45 per cento;
● riduzione dell’IVA sul gas;
● contenimento degli oneri generali di sistema per le utenze di energia
elettrica e gas;
● proroga del bonus bollette per le famiglie più fragili dal punto di vista
economico con soglia ISEE che sale da 12.000 a 15.000 euro.
Tra le novità in arrivo anche una flat tax incrementale, ok
all’estensione del forfettario
Tra i punti fermi della Legge di Bilancio 2023 già anticipati dal Ministro
dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, inoltre, ci sono novità in
arrivo anche per le partite IVA.
Dopo accese discussioni, prendono forma le prime declinazioni concrete
dell’idea di tassazione piatta tanto cara, anche se con formule diverse, alle tre
forze politiche che compongono la coalizione di Governo.
La presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha parlato di tre tasse
piatte, si guarda al concetto di flat tax, quindi, in senso lato con l’introduzione
delle tre novità che seguono:
● innalzamento dei limiti per chi applica il regime forfettario;
● introduzione di una flat tax incrementale;
● potenziamento delle agevolazioni sui premi di produttività per lavoratori
e lavoratrici dipendenti.
Via libera, quindi, all’estensione della soglia del regime forfettario a 85.000
euro con una tolleranza fino ai 100.000 euro e uscita immediata per chi
supera questa soglia.
Confermata anche l’introduzione di un nuovo regime che permette di applicare
un’aliquota più bassa all’aumento di reddito registrato considerando il
maggiore tra i redditi IRPEF dei tre anni precedenti.
“Introduzione per i lavoratori autonomi di una flat tax incrementale al 15 per
cento con una franchigia del 5 per cento e un tetto massimo di 40.000 euro”.
Si legge nel comunicato stampa del Governo.
Inizialmente questa nuova formula di tassazione sembrava essere rivolta
anche ai lavoratori dipendenti, ma le novità in questo caso riguardano le
agevolazioni fiscali previste per i premi di produttività con una riduzione
dell’imposta sostitutiva al 5 per cento entro il limite dei 3.000 euro.
La soglia dei 3.000 euro porta alla memoria la misura introdotta con il Decreto
Aiuti quater sui fringe benefit ma è necessario specificare che si tratta di due
diverse agevolazioni fiscali.
Legge di Bilancio 2023, tra le novità in arrivo anche una tregua
fiscale
Un’altra novità fiscale annunciata già dalla presidente del Consiglio dei Ministri
Meloni durante le dichiarazioni programmatiche del 25 ottobre e confermata
da Giancarlo Giorgetti è la cosiddetta tregua fiscale.
“Completeranno il pacchetto delle misure tributarie interventi di tregua fiscale
che saranno un utile sostegno alla liquidità nell’attuale contesto di crisi
energetica e tensioni inflazionistiche”.
In linea con quanto anticipato nelle scorse settimane, nel testo del DDL
Bilancio arriva uno stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro relative a periodi
fino al 2015.
Per gli altri prende forma una definizione agevolata, come ha spiegato il
viceministro all’Economia Maurizio Leo:
“Per ammontari superiori a 1.000 euro si dovrà pagare tutta l’imposta senza
sanzioni, senza interessi e una rateizzazione su cinque anni, come vedete qui
non abbiamo fatto nessun tipo di sanatoria o di regali ai contribuenti.
Facciamo pagare tenendo conto di due aspetti: difficoltà finanziarie e carico
sanzionatorio elevatissimo”.
Le novità in arrivo con la tregua fiscale riguardano, poi, anche tutti coloro che
non hanno ricevuto cartelle esattoriali ma che non sono in regola con il
pagamento delle imposte o che hanno presentato dichiarazioni con omissioni.
Viene, ad esempio, potenziato lo strumento del ravvedimento operoso.
Tagli selettivi dell’IVA, più tempo per sugar e plastic tax e
detrazioni fiscali ridotte
La discussione sulle novità fiscali da inserire nella Legge di Bilancio 2023 ha
riguardato, inoltre, anche l’inserimento o meno di alcuni tagli selettivi all’IVA:
bocciato un azzeramento dell’imposta sul valore aggiunto per pane, pasta e
latte in favore dell’introduzione di buoni spesa, via libera a una riduzione al 5
per cento per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene femminile.
All’orizzonte anche una ennesima proroga di sugar e plastic tax, presenza
fissa delle ultime Manovre.
Non sembra aver trovato posto nel Disegno di Legge di Bilancio 2023, invece,
un taglio delle detrazioni fiscali per coloro che hanno redditi superiori a 60.000
euro, riducendo a metà le soglie attualmente in vigore che prevedono il
decalage del valore dei benefici fiscali dai 120.000 a 240.000 euro.
Legge di Bilancio 2023, grande assente il superbonus ma
potrebbero arrivare ulteriori novità
Nella panoramica delle novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2023, spicca
un grande assente: il superbonus. Un primo pacchetto di modifiche è già
arrivato in Gazzetta Ufficiale, in anticipo rispetto alle previsioni, con il Decreto
Aiuti quater.
Appare molto probabile, però, che eventuali correttivi sulle ultime novità
introdotte con il DL n. 176/2022 possano arrivare proprio dai lavori
parlamentari sulla Manovra.
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti non ha
risparmiato parole critiche per l’impianto normativo del superbonus e ha
motivato l’utilizzo dello strumento del Decreto Legge sottolineando: “prima
interviene la chiarezza normativa meglio è per tutti”.
Con il DL Aiuti quater, il superbonus 110 per cento passa al 90 per cento
tranne che in caso di presentazione della comunicazione di inizio lavori
asseverata, la CILAS, entro il 25 novembre e delibera assembleare
precedente.
Il superbonus si applica ancora al 110 per cento fino al 31 marzo 2023 per le
villette unifamiliari con il 30 per cento dei lavori completato entro il 30
settembre 2022. Viene, poi, ripristinata l’agevolazione per le unifamiliari ma
con due requisiti da rispettare:
● deve trattarsi di prima casa;
● è necessario rientrare in una soglia di redditi medio bassi, 15.000 euro
l’anno, innalzati in base al quoziente familiare.
Il DL Aiuti quater, infine, ha previsto anche una estensione dei tempi di
fruizione di cessione del credito e sconto in fattura a 10 anni per quanto
riguarda le somme relative ad operazioni che si sono perfezionate entro il 31
ottobre 2022.
Per ora nel Disegno di Legge non ci sono ulteriori interventi, ma il quadro delle
novità è in via di definizione e non è escluso che le nuove modifiche alla
disciplina del superbonus possano arrivare anche con la prossima Legge di
Bilancio o con il collegato fiscale.
Legge di Bilancio 2023, limite contanti a 5.000 euro dal 1° gennaio
In questo gioco di complementarietà tra Manovra e DL Aiuti quater rientrano
anche le novità che riguardano il tetto al contante.
L’innalzamento del limite da 1.000 a 5.000 euro dal 1° gennaio 2023,
contrariamente a quanto annunciato dalla premier Giorgia Meloni, non è stato
inserito nel DL n. 176/2022 per mancanza delle caratteristiche di urgenza e
necessità e si è spostato nel pacchetto di misure della Legge di Bilancio 2023.
Accanto a questa misura, inoltre, vengono introdotte novità anche per quanto
riguarda l’obbligo di accettare pagamenti con POS che scatta a partire da
importi superiori a 60 euro e di pari passo cambia anche l’applicazione delle
sanzioni.
Legge di Bilancio 2023, dal cuneo fiscale alle pensioni: le
principali novità sul Lavoro
Spostandoci dal Fisco al Lavoro, il panorama delle novità resta altrettanto fitto.
Tra i temi caldi degli ultimi mesi c’è anche il taglio al cuneo fiscale, avviato dal
Governo Draghi con le misure introdotte tramite la Legge di Bilancio scorsa e
il Decreto Aiuti bis che da luglio 2022 ha portato al 2 per cento il valore
dell’esonero contributivo per coloro che hanno una retribuzione mensile fino a
2.692 euro.
Meloni ha promesso una riduzione del cuneo fiscale pari al 5 per cento ma si
procederà per gradi.
Con il termine cuneo fiscale si indica l’insieme di imposte e contributi sul
lavoro: sia le somme trattenute al lavoratore che gli oneri a carico delle
imprese.
Per il 2023 si conferma il taglio attuale e si prevede un incremento per arrivare
a una riduzione del 3 per cento solo per i redditi fino a 20.000 euro.
Anche nel prossimo anno saranno accessibili una serie di bonus assunzioni,
in primis si prevede un esonero contributivo totale per le donne. Dopo le
novità introdotte lo scorso agosto, poi, viene ulteriormente potenziato il
congedo parentale con l’aggiunta di un mese retribuito all’80 per cento per le
madri.
I riflettori sono puntati anche su quello che viene dopo il lavoro, le pensioni
che vengono rivalutate con un nuovo sistema. Si conferma Opzione donna
con modifiche ai requisiti, che vengono legati ai figli e a particolari condizioni.
Si prevede, inoltre, una formula di quota 103 legata agli anni di contributi, 41,
e all’età con un limite che viene fissato a 62 anni. Si conferma, infine, anche
l’Ape sociale.
Infine, in linea con le intenzioni più volte dichiarate, si interverrà anche con
una riforma del reddito di cittadinanza con la Legge di Bilancio 2023. La
direzione è quella di intervenire sulla platea degli occupabili portando il limite
di offerte di lavoro che è possibile rifiutare prima di perdere l’assegno a una
sola proposta. In ogni caso il 2023 sarà un anno transitorio per il reddito di
cittadinanza che porterà all’abolizione e all’introduzione di un nuovo
strumento.
“Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non
abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni
d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 8 mensilità invece delle
attuali 18 rinnovabili. È inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di
partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In
mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si
rifiuti la prima offerta congrua”.
Fa sapere il Governo.
Sia sul fronte del Fisco che del Lavoro, però, con il testo del DDL Bilancio, il
lavoro per la definizione della Manovra è appena cominciato e per conoscere i
dettagli delle nuove misure in arrivo bisognerà attendere la fine dell’iter con il
via libera definitivo.

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