ANALISI E COMMENTI – Rischio stangata sulle famiglie per badanti e colf: aumenti da gennaio fino a 2 mila euro l’anno

Rischio stangata sulle famiglie per badanti
e colf: aumenti da gennaio fino a 2mila
euro l’anno


La causa è l’adeguamento automatico delle retribuzioni all’inflazione che
potrebbe scattare in assenza di accordo tra associazioni datoriali e
sindacati
Le famiglie potrebbero pagare dal prossimo gennaio per l’aiuto domestico
oltre il 9% in più a causa dell’adeguamento automatico delle retribuzioni
all’inflazione che potrebbe scattare in assenza di accordo tra associazioni
datoriali e sindacati, un aumento che potrebbe spingere molte persone a
ridurre le ore o a rifugiarsi nel sommerso. L’allarme sull’aumento dei costi è
stato lanciato dalla Fidaldo, la Federazione italiana del lavoro domestico,
mentre a sottolineare i rischi di aumento del sommerso è il presidente di
Assindatcolf, Andrea Zini.
Aumenti annuali fino a 2mila euro
Secondo i calcoli di Fidaldo per una badante a tempo pieno l’aumento
sarebbe di circa 125 euro al mese che considerando anche tredicesima, ferie
e Tfr porterebbe a un incremento annuo che sfiora i 2mila euro. Il contratto
prevede che in assenza di accordo sindacale scatti un adeguamento
all’inflazione dell’80% dell’indice dei prezzi di novembre che al momento su
base provvisoria è all’11,8%. In pratica l’aumento potrebbe raggiunger il
9,44%. Se poi la famiglia deve occuparsi di una persona non autosufficiente la
spesa può arrivare (comprese le sostituzioni per le ferie e i riposi della
badante principale) fino a 30mila euro annui e l’aggravio sfiorare i 3mila.
Incrementi in parte compensati da adeguamenti pensioni
«L’auspicio – ha sottolineato Fidaldo – è che attraverso un confronto con le
parti sociali si possa arrivare ad uno scaglionamento nel tempo di questi
incrementi che peseranno sui budget familiari già gravati dagli aumenti del
prezzo del gas e delle bollette». Questi aumenti saranno compensati solo in
parte dagli adeguamenti delle pensioni che recupereranno il 7,3% solo nel
caso di assegni fino a quattro volte il minimo (gli altri hanno incrementi più
bassi fino ad appena il 2,55% per quelli oltre dieci volte) e dal rinnovo dei
contratti collettivi scaduti di altri comparti, ove venissero rinnovati nel corso del
2023.
Rischio riduzione ore lavoro
«Le famiglie – spiega Zini – potrebbero decidere a fronte di questo aumento
dei costi di ridurre le ore della propria assistente familiare o di dichiararne di
meno ma c’è anche il rischio per molte donne di rinunciare al lavoro e tornare
a casa perché diventa conveniente, a fronte di un lavoro a basso salario e
della possibilità di avere la Naspi o assegni unici più consistenti, non
affrontare la spesa del lavoro domestico».
Pressing per deduzione per la spesa per colf e badanti
Assindatcolf si augura che si trovi un accordo con il sindacato che non faccia
scattare l’aumento automatico e che “spalmi” l’adeguamento dell’inflazione,
anche fino al 100%, ma sull’intero anno (ad esempio il 25% a gennaio, il 50%
ad aprile, il 75% a ottobre e il 100% a gennaio 2023). Zini ribadisce poi la
richiesta al Governo di prevedere una deduzione per la spesa per colf e
badanti perché spingerebbe all’emersione di gran parte di questo lavoro. E si
dice contrario all’aumento del tetto per i voucher fino a 10mila euro. «Quasi il
75% delle 961mila lavoratrici domestiche censite dall’Inps ha retribuzioni
inferiori a questa soglia, si rischia un utilizzo maggiore di questo strumento
con un aumento della precarietà e del sommerso»

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.