ANALISI E COMMENTI – Crescono i pensionati – lavoratori (+13,3%):età media 69 anni, 3 su 4 sono uomini

Crescono i pensionati-lavoratori (+13,3%):
età media 69 anni, 3 su 4 sono uomini


di Marco Rogari
Un dossier dell’Istat sottolinea che nel 2020 in quasi una famiglia su due
era presente almeno un pensionato
Hanno un’età media di 69 anni, in 3 casi su 4 sono uomini, vivono
prevalentemente al Nord e per l’86,3% non sono dipendenti di aziende private
o pubbliche. È l’identikit del pensionato-lavoratore tracciato da un report
dell’Istat. Che mette in evidenza come i titolari di pensione “da lavoro” che
continuano a svolgere attività lavorativa abbiano raggiunto nel 2021 quota
444mila, con una significativa crescita del 13,3% rispetto al 2020, quando in
quasi una famiglia su due risultava presente almeno un pensionato.
Dal dossier emerge che sempre nel 2021 sono state complessivamente
erogate ben 22,7 milioni di prestazioni pensionistiche a 16 milioni di persone
per una spesa di 313 miliardi (il 17,6% del Pil), in aumento dell’1,7% sull’anno
precedente.
Almeno un pensionato in quasi una famiglia su due
Nel 2020, secondo le stime Istat, in quasi una famiglia su due era presente
almeno un pensionato (oltre 11,8 milioni di nuclei): nel 32,8% dei casi si
trattava di un solo titolare di pensione e nel 13,1% di due e più assegni. Dal
report emerge che i pensionati vivono più frequentemente in coppia senza figli
(37,2%) e da soli (27,7%).
È invece più contenuta la fetta di percettori di trattamenti pensionistici che
vivono in coppia con figli (17,3%), in famiglie con singolo genitore (11,6%),
oppure in famiglie di membri isolati o composte da più nuclei (7,8%). A vivere
più spesso da soli sono i pensionati del Nord vivono più spesso da soli
(29,3%), mentre i pensionati del Mezzogiorno risiedono con maggior
frequenza in coppia con figli (21,7%).
Si ingrossa il gruppo dei pensionati lavoratori
L’Istat afferma che per il 2021 «i pensionati da lavoro che percepiscono anche
un reddito da lavoro sono 444mila, in deciso aumento rispetto al 2020
(+13,3%)». E ricorda che, per effetto della crisi pandemica , «il 2020 aveva
fatto segnare rispetto al 2019 una contrazione del 6,5% nel cumulo di
pensione e lavoro». Il gruppo, sempre più folto, è composto prevalentemente
da uomini (oltre tre casi su quattro), residenti soprattutto nelle regioni
settentrionali (due casi su tre), e da lavoratori non dipendenti (l’86,3% dei
casi).
Il 78,6% dei pensionati-lavoratori ha almeno 65 anni
L’età media dei pensionati che lavorano è progressivamente cresciuta: nel
2021 il 78,6% risultava avere almeno 65 anni (contro il 77,4% nel 2019) e il
45,4% ne aveva oltre 70 (41,8% nel 2019). Nel report si fa notare che «proprio
al segmento più anziano si deve buona parte dell’incremento osservato nel
2021 rispetto all’anno precedente (+15,7%)». Nel complesso, l’età media dei
pensionati con redditi da lavoro nel 2021 ha superato i 69 anni: tra gli uomini
la media è stata di circa mezzo anno più elevata rispetto alle donne e tra i
lavoratori indipendenti di oltre di tre anni dei “dipendenti”.
Nel settore dei “servizi” il 61,8% dei pensionati-lavoratori
Il settore più ambito è quello dei “servizi” dove continua ad essere occupato il
61,8% dei percettori di pensione (da lavoro), anche se in calo rispetto agli anni
precedenti (64,8%). All’interno di questo settore, circa il 30% dei pensionati è
impiegato nel commercio. Risultano in crescita rispetto al 2019 i pensionati
occupati in agricoltura (+2,2 punti, il 16,2%).
L’Istat osserva poi che, considerando solo l’occupazione indipendente
(l’86,3% dei lavoratori beneficiari di una pensione da lavoro), «la quota è
aumentata di circa due punti percentuali nell’ultimo biennio. Il 56,3% è
rappresentato da lavoratori autonomi (in aumento rispetto al biennio
2019-2020), il 24,9% da liberi professionisti (-2,1 punti rispetto al 2019), il
7,1% da coadiuvanti nell’azienda familiare e il 6,0% da imprenditori (in calo
dopo la crescita del 2020)».
Nel 2021 la spesa pensionistica a 313 miliardi
Nel dossier non manca un riferimento alla corsa della spesa previdenziale: nel
2021 sono state erogate a 16 milioni di persone 22,7 milioni di prestazioni del
sistema pensionistico per un costo di 313 miliardi (il 17,6% del Pil), che è
lievitato dell’1,7% rispetto all’anno precedente.

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