ANALISI E COMMENTI – ENERGIA – Gas, cosa succede alle bollette e perché si rischia il razionamento – Col freddo la domanda di gas arriva a 400 milioni di metri cubi giorno. E le scorte, anche se altissime, non possono erogare più di 150 milioni

Gas, cosa succede alle bollette e perché si
rischia il razionamento
Col freddo la domanda di gas arriva a 400 milioni di metri cubi giorno. E
le scorte, anche se altissime, non possono erogare più di 150 milion
i.


L’analisi di Davide Tabarelli, economista e fondatore di Nomisma
Energia
Il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto. Pieno perché è alto il livello degli
stoccaggi, come mai stato ad inizio gennaio, complice il clima mite e la
domanda finale che finalmente ha reagito.
Calano i prezzi del gas al TTF verso i 70 € per megawattora, minimo da prima
della guerra del febbraio scorso, valore un quinto dei massimi di fine agosto. Il
calo del gas ha trascinato al ribasso i prezzi dell’elettricità, scesi sulla borsa
italiana a 200 € per megawattora, anche qui livelli distanti anni luce dai 700 di
fine agosto all’origine della fiammata inflattiva al 12%.
COSA CAMBIA PER LE BOLLETTE DI LUCE E GAS
Le bollette elettriche regolate del primo trimestre del 2023 scontano subito i
recenti cali, con una flessione del 20% che aiuterà nelle prossime settimane a
raffreddare il tasso di inflazione sotto le due cifre. Per il gas, invece, causa il
diverso metodo di calcolo, le variazioni arrivano solo a mese concluso e per
l’ultimo, il dicembre 2022, le medie dei prezzi internazionali sono ancora al
rialzo sul mese precedente, variazione che spiega l’aumento della bolletta gas
del 23% deciso ieri dall’Autorità di regolazione.
Tuttavia, si tratta solo di aspettare, perché la media dei prezzi di dicembre è di
117 € per megawattora, mentre ora sembrano assestarsi intorno ai 70-80. Se
così fosse, a gennaio avremo un calo della bolletta gas dell’ordine del 30%.
IL RISCHIO DI RAZIONAMENTO
Ma il bicchiere è anche mezzo vuoto, perché l’inverno non è finito e se
arriverà il freddo allora il razionamento è probabile. La domanda col freddo
arriva a 400 milioni di metri cubi giorno e le scorte, anche se altissime, non
possono erogare più di 150 milioni giorno, con il resto che è coperto dalle
importazioni. L’ultima volta che abbiamo raggiunto quei livelli, a metà gennaio
dell’anno scorso, la Russia ci dava 110 milioni al giorno e se manca questa è
impossibile coprire interamente la domanda. Per il momento ci arrivano
sempre 20 milioni al giorno dalla Russia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.