Contratti di sviluppo 2023: domanda,
requisiti e novità

Contratti di sviluppo 2023: domanda,
requisiti e novità


La guida completa sui contratti di sviluppo. Ecco cosa prevede l’aiuto di
Stato per i programmi di sviluppo e come ottenere le agevolazioni
Il contratto di sviluppo è uno strumento agevolativo rivolto alle imprese del
settore industriale, agro-industriale, turistico e di tutela ambientale.
I contratti di sviluppo sono previsti dal MIMIT (ex MiSE) e gestiti da Invitalia. Il
loro obiettivo è offrire degli aiuti di Stato, erogati in forma di finanziamenti e
contributi, per sostenere programmi di sviluppo sul territorio nazionale.
Vediamo cos’è e come funziona il contratto di sviluppo, quali sono i requisiti
per ottenere gli incentivi previsti dall’agevolazione e come fare domanda per
richiederli nel 2023.
COSA SONO I CONTRATTI DI SVILUPPO 2023
Il contratto di sviluppo è uno strumento di sostegno a programmi
d’investimento produttivi, strategici ed innovativi di grandi dimensioni. Le
agevolazioni previste consistono in contributi a fondo perduto e in
finanziamenti agevolati, concessi anche in combinazione tra loro. Per poter
accedere ai sostegni finanziari, è richiesto alle imprese un investimento
minimo di 20 milioni di euro, ridotto a 7,5 milioni di euro per programmi
inerenti attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli,
per progetti di sviluppo turistico localizzati in aree interne del Paese o inerenti
il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.
Lo strumento è stato introdotto dall’articolo 43 del Decreto Legge 25 giugno
2008, n. 112, è operativo dal 2011 e gestirlo è Invitalia, Agenzia nazionale
per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. Ma vediamo
tutti i dettagli.
A CHI SI RIVOLGONO I CONTRATTI DI SVILUPPO
I programmi di sviluppo possono essere realizzati da una o più imprese,
italiane o estere, di qualsiasi dimensione (compatibilmente con i
regolamenti comunitari di volta in volta applicabili), nelle seguenti modalità:
● singolarmente in maniera autonoma;
● in forma congiunta anche mediante il ricorso allo strumento del
contratto di rete di cui all’art. 3, comma 4-ter, del Decreto Legge 10
febbraio 2009, n. 5.
Nei contratti di sviluppo i soggetti beneficiari delle agevolazioni sono articolati
in:
● soggetto proponente, ovvero l’impresa che promuove il programma di
sviluppo ed è responsabile della coerenza tecnica ed economica dello
stesso;
● imprese aderenti, ovvero le eventuali altre imprese che realizzano
progetti di investimento nell’ambito del programma di sviluppo;
● soggetti partecipanti agli eventuali progetti di ricerca, sviluppo e
innovazione.
COSA FINANZIA IL CONTRATTO DI SVILUPPO
Attualmente, come previsto dal Decreto del Ministro dello Sviluppo
economico 9 dicembre 2014 (e successive modifiche), i contratti di sviluppo
finanziano i seguenti programmi di sviluppo:
● programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti
l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli;
● programmi di sviluppo per la tutela ambientale;
● programmi di sviluppo di attività turistiche che possono
comprendere, per un importo non superiore al 20% degli investimenti
complessivi da realizzare, programmi destinati allo sviluppo delle
attività commerciali.
Inoltre, nell’ambito di tali programmi, il finanziamento può supportare anche:
● progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, connessi e funzionali tra loro;
● realizzazione di opere infrastrutturali di pubblico interesse.
Per essere finanziabili, tali programmi dovranno essere ultimati dalle imprese
in 36 mesi. Tuttavia, come stabilito dal Decreto MISE del 13 novembre
2020, tale termine può essere prorogato fino a un massimo di ulteriori 18
mesi, a fronte di una motivata richiesta da parte dell’impresa beneficiaria.
TIPOLOGIA DELLE AGEVOLAZIONI
Le agevolazioni previste nei contratti di sviluppo sono concesse nelle seguenti
forme, anche in combinazione tra loro:
● finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili;
● contributo in conto interessi;
● contributo in conto impianti;
● contributo diretto alla spesa;
● partecipazione temporanea al capitale di rischio.
L’entità delle agevolazioni, nel rispetto dei limiti delle vigenti norme in materia
di aiuti di Stato, dipende:
● dal tipo di progetto;
● dalla localizzazione dell’iniziativa;
● dalla dimensione dell’impresa.
In linea generale, l’ammontare e la forma dei contributi concedibili vengono
definiti nella fase di negoziazione. Tra gli altri criteri per la determinazione
delle agevolazioni ne sono previsti alcuni specifici per i programmi di sviluppo
per la tutela ambientale e per le attività di trasformazione e
commercializzazione di prodotti agricoli, validi fino al 31 dicembre 2022
(Decreto del Ministro dello sviluppo economico del 2 agosto 2017).
SPESE AGEVOLABILI
Le spese agevolabili tramite gli aiuti di Stato previsti dallo strumento del
contratto di sviluppo sono dettagliate nel Decreto del 9 dicembre 2014,
aggiornato al 2 novembre 2021, e sono diversificate a seconda del tipo di
progetto da realizzare.
SPESE AGEVOLABILI PER PROGRAMMI INDUSTRIALI, TURISTICI E DI
TUTELA AMBIENTALE
In linea generale, per i programmi di sviluppo industriali, turistici e per la tutela
ambientale, le spese ammissibili alle agevolazioni sono quelle relative a:
● suolo aziendale e sue sistemazioni, nella misura massima del 10%
dell’investimento complessivo ammissibile del progetto;
● opere murarie e assimilate (nella misura massima del 40%
dell’investimento complessivo e del 70% per i progetti in ambito
turistico);
● infrastrutture specifiche aziendali;
● macchinari, impianti e attrezzature, o anche i beni necessari
all’attività amministrativa dell’impresa nonché i mezzi mobili
strettamente necessari al ciclo di produzione o per il trasporto in
conservazione condizionata dei prodotti, purché dimensionati alla
effettiva produzione, identificabili singolarmente e a servizio esclusivo
dell’unità produttiva oggetto delle agevolazioni;
● programmi informatici brevetti, licenze, know-how e conoscenze
tecniche non brevettate. I programmi informatici devono essere
commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa. I brevetti,
le licenze, il know-how e le conoscenze tecniche non brevettate devono
riguardare nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, e sono
ammissibili solo per la parte in cui sono utilizzati per l’attività svolta
nell’unità produttiva interessata dal progetto. Per le grandi imprese, tali
spese sono ammissibili fino al 50% dell’investimento complessivo
ammissibile;
● spese per consulenze per le sole PMI e nella misura di misura
massima del 4% delle spese per l’investimento complessivo.
SPESE AGEVOLABILI PER PROGETTI DI RICERCA, SVILUPPO E
INNOVAZIONE
Invece, per quanto riguarda i progetti di R&S e Innovazione sono agevolabili
le spese per:
● personale (ad esclusione delle spese del personale con mansioni
amministrative, contabili e commerciali);
● strumenti e attrezzature, purché di nuova fabbricazione e nella misura
e per il periodo in cui i beni sono utilizzati per il progetto di ricerca e
sviluppo;
● ricerca contrattuale (ad esempio, spese per acquisizione o
ottenimento in licenza di risultati di ricerca, brevetti e know-how e
spese per servizi di consulenza pertinenti al progetto di ricerca;
● costi generali per altri servizi utilizzati esclusivamente per l’attività del
progetto di ricerca e sviluppo;
● materiali utilizzati per svolgere il programma di ricerca e sviluppo.
ENTITÀ DI SPESE E COSTI AMMISSIBILI AL FINANZIAMENTO
Fermo restando che l’importo delle spese e dei costi ammissibili complessivo
deve essere non inferiore a 20 milioni di euro per tutti i programmi, o a 7,5
milioni di euro per programmi inerenti la trasformazione dei prodotti agricoli, il
turismo in aree interne del Paese e il recupero di strutture dismesse, il
soggetto proponente, per accedere alle agevolazioni del contratto di
sviluppo deve presentare spese e costi ammissibili in linea con le seguenti
entità:
● non inferiori a 10 milioni di euro per programmi di sviluppo industriali
e per la tutela ambientale;
● non inferiori a 3 milioni di euro per programmi che riguardano
esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di
prodotti agricoli;
● non inferiori a 5 milioni di euro per il settore delle attività turistiche;
● pari a 3 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività
turistiche che riguardano le aree interne del Paese o il recupero e la
riqualificazione di strutture edilizie dismesse.
Invece, le spese ammissibili relative agli investimenti proposti dai soggetti
aderenti (compresi i programmi di ricerca, sviluppo e innovazione) devono
essere non inferiori a 1,5 milioni di euro.
CONTRATTI DI SVILUPPO PREVISTI DAL PNRR
Al fine di sostenere la competitività del sistema produttivo con la realizzazione
di progetti su tutto il territorio nazionale, tramite l’istituto del contratto di
sviluppo si rendono operativi anche alcuni interventi del Ministero dello
Sviluppo Economico previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
(PNRR).
LINEE DI INVESTIMENTO
In particolare, il contratto di sviluppo è stato selezionato quale misura attuativa
dei seguenti investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
dell’Italia e, in particolare:
● Investimento 5.2 “Filiere produttive” (Missione 1, Componente 2),
con una dotazione di 750 milioni di euro. Le filiere coinvolte sono
automotive, design, moda e arredo, microelettronica e semiconduttori,
metallo ed elettromeccanica, agroindustria, chimico e farmaceutico;
● Investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie” (Missione 2, Componente
2), con una dotazione di 1 miliardo di euro;
● Investimento 5.3 “Bus elettrici” (Missione 2, Componente 2), con una
dotazione di 300 milioni di euro.
RISORSE STANZIATE PER PROGETTI PNRR
Le risorse necessarie per attuare i progetti previsti dal PNRR mediante
l’ausilio del contratto di sviluppo sono state messe a disposizione dal Decreto
Aiuti bis e corrispondono a 40 milioni per il 2022, 400 milioni per il 2023,
12 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030, con l’obiettivo di sbloccare
ulteriori progetti. A questi fondi si è aggiunta un’ulteriore dotazione economica,
pari a 2 miliardi di euro e prevista da altro Decreto MISE firmato il 25 agosto
2022, riservata esclusivamente a progetti che consentano di ridurre emissioni
di CO2 e consumi energetici tramite l’elettrificazione dei processi produttivi e
l’impiego dell’idrogeno.
COME PRESENTARE DOMANDA DI CONTRATTO DI SVILUPPO
Per richiedere le agevolazioni previste dal contratto di sviluppo occorre
presentare istanza ad Invitalia. L’Agenzia apre periodicamente apposite
finestre per la richiesta dei finanziamenti e delle agevolazioni previsti. Le
domande possono essere presentate esclusivamente online, sulla
piattaforma dedicata. L’impresa (o la rete d’imprese) proponente potrà
presentare domanda online attraverso il suo rappresentante legale o un
procuratore speciale.
Per richiedere le agevolazioni è necessario:
● registrarsi alla piattaforma dedicata ai servizi online di Invitalia,
indicando un indirizzo di posta elettronica ordinario;
● una volta registrati, accedere all’area riservata per compilare
direttamente online la domanda.
Invitalia ha messo anche a disposizione degli utenti una guida per la
compilazione della domanda (Pdf 44 Kb), un manuale operativo sui
contratti di sviluppo (Pdf 2 Mb) e i FAC SIMILE dei moduli che è necessario
presentare, in calce a questa sezione dedicata.
VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI E CONCESSIONE DEGLI AIUTI
Una volta presentate le domande, Invitalia esegue l’attività istruttoria delle
stesse entro il termine massimo di 120 giorni dal ricevimento della domanda di
agevolazioni. La verifica delle domande è effettuata nel rispetto dell’ordine
cronologico di presentazione delle richieste.
Nel corso dell’istruttoria, l’Agenzia determina l’ammontare massimo delle
agevolazioni concedibili nelle forme e nelle misure ritenute idonee alla
realizzazione dei programmi di sviluppo presentati. Nel caso in cui l’attività di
verifica si conclude con esito positivo, Invitalia approverà il programma e
procederà a concedere le agevolazioni tramite specifica determinazione per
ciascuna delle imprese partecipanti al programma di sviluppo approvato.
REQUISITI DI AMMISSIBILITÀ DEI PROGRAMMI DI SVILUPPO
In fase di istruttoria, la possibilità di ottenere le agevolazioni è subordinata al
riscontro, nei progetti presentati, di almeno 2 dei seguenti requisiti:
per i Programmi di sviluppo industriale:
● Positivo impatto sull’occupazione:
● Idoneità del programma di realizzare/consolidare sistemi di filiera diretta
e allargata;
● Idoneità del programma a rafforzare la presenza dell’impresa sui
mercati esteri o ad attrarre investimenti esteri;
● Contributo allo sviluppo tecnologico;
● Impatto ambientale dell’investimento.
per i Programmi di sviluppo di attività turistiche:
● Positivo impatto sull’occupazione;
● Previsione di recupero e riqualificazione di strutture dismesse o
sottoutilizzate nell’ambito
del programma;
● Incidenza del programma su una filiera di interesse turistico (da
valutarsi rispetto all’idoneità del programma a realizzare/consolidare e
promuovere percorsi di interesse culturale, di turismo industriale,
ospitalità alberghiera ed enogastronomia);
● Capacità del programma di contribuire alla crescita o alla
stabilizzazione della domanda turistica attraverso la
destagionalizzazione dei flussi;
● Realizzazione del programma in comuni tra loro limitrofi ovvero
appartenenti a un unico distretto turistico.
● Capacità del programma di attrarre investimenti esteri.
Per i Progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, Invitalia si avvale di
esperti esterni, selezionati e nominati tramite apposito Albo oppure di enti di
ricerca.
ACCORDI DI SVILUPPO
Per i programmi di sviluppo di rilevanti dimensioni, che abbiano spese e
costi ammissibili complessivi pari o superiori a 50 milioni di euro (o a 20
milioni di euro per programmi riferiti esclusivamente ad attività di
trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli), è prevista la
possibilità di formare un Accordo di sviluppo tra Ministero, Invitalia e
impresa proponente. Tali accordi possono essere stipulati anche con le
regioni ed altre amministrazioni qualora intervengano nel cofinanziamento del
programma.
CARATTERISTICHE DEI PROGRAMMI PER ACCEDERE ALL’ACCORDO
DI SVILUPPO
Gli Accordi di sviluppo vengono sottoscritti a condizione che il programma
presenti una particolare rilevanza strategica in relazione al contesto
territoriale e al sistema produttivo interessato. Inoltre, ai fini della
sottoscrizione di un Accordo di sviluppo per programmi che prevedono un
incremento occupazionale, occorre che i soggetti beneficiari si impegnino,
nell’ambito del rispettivo fabbisogno di personale, ad assumere in via
prioritaria percettori di interventi a sostegno del reddito, disoccupati a causa
di licenziamento collettivo o lavoratori di aziende del territorio di riferimento,
interessare da tavoli di crisi aperti presso il Ministero dello sviluppo
economico.
Infine, per i programmi di sviluppo concernenti la trasformazione e
commercializzazione dei prodotti agricoli sarà verificata la capacità del
programma di determinare effetti positivi o sinergie con i sistemi di filiera
diretta ed allargata regionali e/o nazionali.
VALUTAZIONE DEI PROGRAMMI DI RILEVANTI DIMENSIONI
In fase di istruttoria, per valutare la rilevanza strategica di un programma di
sviluppo di grandi dimensioni ai fini della stipula di un Accordo di sviluppo,
Invitalia valuta, alternativamente:
● la sussistenza di almeno tre dei requisiti generali di ammissibilità dei
progetti;
● il rilevante impatto ambientale del programma di sviluppo, inteso come
programma di sviluppo per la tutela ambientale;
● la realizzazione del programma di sviluppo in forma congiunta mediante
il ricorso allo strumento del contratto di rete.
COME RICHIEDERE LA SOTTOSCRIZIONE DEGLI ACCORDI DI
SVILUPPO
Per i progetti strategici di grandi dimensioni e di significativo impatto sul
sistema produttivo è prevista una corsia preferenziale (procedura Fast Track)
che consente di avviare l’Accordo di Sviluppo. La procedura assegna al
programma una priorità nella prenotazione delle risorse e nei tempi di
valutazione e di attuazione, con la riduzione dei tempi di istruttoria a soli 90
giorni.
L’istanza di Accordo di sviluppo si attiva su richiesta delle imprese
proponenti. Queste dovranno compilare l’apposito MODULO (docx 152 kb) e
presentarlo:
● nella fase di presentazione della domanda di contratto di sviluppo
direttamente sulla piattaforma informatica Invitalia;
● oppure in una fase successiva, mediante invio alla casella PEC
cds2015@pec.invitalia.it, specificando nell’oggetto della mail, il
numero di protocollo generato dalla piattaforma online al momento della
presentazione della domanda relativa al contratto di sviluppo.
In caso di esito positivo, Invitalia avvierà la procedura, con comunicazione al
MIMIT, per il perfezionamento dell’Accordo. Invece, in caso di assenza delle
caratteristiche di rilevanza strategica e ammissibilità del progetto, le domande
di finanziamento saranno esaminate in ordine cronologico, secondo la
procedura standard per il contratto di sviluppo.
ALTRI AIUTI PER PRESENTARE LA DOMANDA
Nella fase di compilazione della domanda per i contratti di sviluppo è possibile
essere seguiti passo dopo passo da Invitalia. Si può contattare infatti
l’Agenzia attraverso la “scheda contatto” per cui si consiglia l’utilizzo di
indirizzi di posta ordinaria non PEC. Per compilare la scheda contatto è
necessario essere iscritto all’Area Riservata. Inoltre si può contattare il
Numero Azzurro 848.886 886 (a pagamento in base alla propria tariffa
telefonica) disponibile dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00.
DOTAZIONE FINANZIARIA
A partire dal 2014, allo strumento dei contratti di sviluppo sono state
assegnate, complessivamente, risorse finanziarie per 7.912,40 milioni di
euro.
Attualmente, mediante la Legge di Bilancio 2013 (L. 29 dicembre 2022, n.
197), per finanziare i contratti di sviluppo è stata autorizzata una spesa di:
● 160 milioni di euro per ciascun anno dal 2023 al 2027 e di 240 milioni di
ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo
industriale (compresi i programmi riguardanti attività di trasformazione
e commercializzazione di prodotti agricoli e di tutela ambientale);
● 40 milioni di euro per ciascun anno dal 2023 al 2027 e 60 milioni di euro
per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per i programmi di sviluppo
inerenti le attività turistiche;
● 100.000 euro per il 2023 e 500.000 euro per ciascuno degli anni 2024 e
2025 per il progetto di risanamento e di riconversione delle centrali a
carbone di Cerano (Brindisi) e di Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia).
RIFERIMENTI
I principali riferimenti normativi in materia di contratti di sviluppo sono i
seguenti:
Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112 (Pdf 1 Mb) che ha istituito l’aiuto di
Stato;
Decreto del Ministro dello Sviluppo economico9 dicembre 2014 – Testo
vigente coordinato aggiornato al 2 novembre 2021 (pdf 707kb).
Tutta la normativa, nazionale e comunitaria, relativa all’incentivo e
costantemente aggiornata è consultabile nell’apposita sezione dedicata alle
norme che disciplinano il contratto di sviluppo presente sul sito web di
Invitalia.

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