AGRICOLTURA – Misura Ismea “Più Impresa”: imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura Dote da 20 milioni

Misura Ismea “Più Impresa”: imprenditoria
giovanile e femminile in agricoltura
Dote da 20 milioni


di Cinzia De Stefanis
Una dote da 20 milioni di euro per l’anno 2023 al fine di supportare
l’imprenditoria giovanile e femminile. Nell’ambito delle politiche di sviluppo del
settore agricolo e agroalimentare, Ismea concede mutui agevolati e contributi
a fondo perduto per sostenere su tutto il territorio nazionale il ricambio
generazionale (subentro) e lo sviluppo (ampliamento) delle imprese agricole a
prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile.
È con la Legge di bilancio 2023 (art. 1, comma 301, L. 197/2022) che sono
stati stanziati 20 milioni di euro per sviluppare non solo l’imprenditorialità in
agricoltura sia giovanile che femminile ma anche il ricambio generazionale.
Ma andiamo con ordine illustrando le principali caratteristiche della misura in
commento.
Cornice della misura – La misura “Più Impresa” è dedicata ai giovani e alle
donne che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola o
che sono già attivi in agricoltura da almeno due anni e intendono ampliare la
propria impresa, migliorandone la competitività con un piano di investimenti
fino ad 1,5 milioni di euro.
Subentro nella conduzione aziendale – Il subentro consiste nella cessione di
un’intera azienda agricola da parte di un’impresa cedente nei confronti di
un’impresa a totale o prevalente partecipazione giovanile o femminile
(beneficiaria). Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese, qualificate
quali microimprese, piccole e medie imprese come definite nell’Allegato I del
Regolamento (UE) n. 702/2014, in qualsiasi forma costituite, che presentino
progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell’azienda oggetto del subentro,
attraverso iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e
commercializzazione di prodotti agricoli.
Ampliamento di aziende agricole esistenti condotte da giovani o da donne –
Per ampliamento si intende un intervento di miglioramento, ammodernamento
o consolidamento della realtà aziendale esistente, così come si presenta al
momento della presentazione della domanda di concessione delle
agevolazioni. Tale intervento deve perseguire almeno uno degli obiettivi
previsti nel successivo paragrafo rubricato “investimenti ammissibili”.
Le imprese richiedenti devono aver già avviato l’attività di impresa da almeno
due anni al momento della presentazione della domanda e devono essere
imprese che già svolgono un’attività agricola e risultano già inserite in un
contesto di mercato. Tali agevolazioni non sono destinate ad aziende in fase
di avviamento.
Investimenti ammissibili – Gli investimenti devono essere realizzati sui terreni
indicati nel progetto e perseguire almeno uno dei seguenti obiettivi:
● miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda
agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o
miglioramento e riconversione della produzione;
● miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del
benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato
per conformarsi alle norme dell’Unione Europea;
● realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo
sviluppo, all’adeguamento ed alla modernizzazione dell’agricoltura.
Sono ammissibili alle agevolazioni le seguenti spese:
● a. studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di mercato;
● b. opere agronomiche e di miglioramento fondiario;
● c. opere edilizie per la costruzione o il miglioramento di beni immobili, d.
oneri per il rilascio della concessione edilizia;
● d. allacciamenti, impianti, macchinari e attrezzature;
● e. servizi di progettazione;
● f. beni pluriennali;
● g. acquisto terreni.
Le spese di cui sopra sono ammissibili nel rispetto dei seguenti limiti:
● la spesa di cui alla lettera a) è ammissibile nella misura del 2% del
valore complessivo dell’investimento da realizzare; inoltre, la somma
delle spese relative allo studio di fattibilità e di quelle relative ai servizi di
progettazione, è ammissibile complessivamente entro il limite del 12%
dell’investimento da realizzare;
● le spese di cui alla lettera b) sono ammissibili per i soli progetti nel
settore della produzione agricola primaria;
● con riferimento alle spese di investimento relative al settore della
produzione agricola primaria, della trasformazione e della
commercializzazione dei prodotti agricoli, l’acquisto di terreni è
ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili
totali dell’intervento da realizzare;
● la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere
superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime,
dell’azienda agricola oggetto dell’intervento.
Attenzione! Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del
reddito agricolo le agevolazioni sono concesse in regime de minimis nel limite
massimo di euro 200.000. Le spese effettuate devono essere rendicontate per
Stato Avanzamento Lavori (nel numero massimo di cinque) al fine di ottenere
l’erogazione delle corrispondenti quote di agevolazioni.
Agevolazioni concedibili e massimali d’intervento per subentro e
dell’ampliamento di impresa – L’investimento complessivo del progetto, quale
somma di quelli da effettuare nei settori della produzione agricola, della
trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e diversificazione del
reddito agricolo, non può superare 1.500.000,00 euro, Iva esclusa.
L’investimento complessivo del progetto deve essere congruo in termini di
dimensionamento e di importi, e funzionale in termini di ciclo produttivo. I
progetti i cui investimenti complessivi superano il massimale sopracitato non
sono ammessi alle agevolazioni.
Le agevolazioni concedibili consistono:
● in un mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60
per cento delle spese ammissibili;
● in un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa
ammissibile.
Cosa non finanzia:
● diritti di produzione;
● animali e piante annuali;
● lavori di drenaggio;
● impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di
energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili;
● investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia;
● impianti e macchinari usati;
● capitale circolante.
Garanzie – L’impresa beneficiaria deve fornire garanzie di valore pari al cento
per cento del mutuo agevolato concesso, anche acquisibili nell’ambito degli
investimenti da realizzare, per una durata almeno pari a quella del mutuo
agevolato concesso dall’Ismea. Sono ammissibili:
● ipoteca di primo grado su beni oggetto di agevolazioni, oppure su altri
beni della beneficiaria o di terzi, in alternativa o in aggiunta;
● fideiussione bancaria o assicurativa a prima richiesta.

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