PER SAPERNE DI PIU’ – Ecco le fragilità ma anche le potenzialità delle Città metropolitane

Ecco le fragilità ma anche le potenzialità delle
Città metropolitane


L’Istat ha pubblicato un focus dove è presentata un’analisi multitematica sulle
Città metropolitane – “enti territoriali di area vasta” che hanno sostituito le
province in 10 aree urbane di regioni a statuto ordinario – che dispongono di
propri organi di governo e di territori coincidenti con quelli delle ex province:
Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e
Reggio Calabria. A queste si aggiungono quattro città metropolitane delle
regioni a statuto speciale: Palermo, Catania, Messina e Cagliari.
L’analisi è articolata in un set di indicatori chiave che consente di identificare
le principali caratteristiche, le diversità o i fattori comuni di questi territori.
Sono stati affrontati alcuni aspetti socio demografici ed alcuni elementi di
contesto economico fra cui la dinamica della popolazione, l’invecchiamento, la
mortalità, le scelte insediative, il mercato del lavoro, il livello di istruzione, il
pendolarismo e le caratteristiche del tessuto produttivo, secondo uno studio
comparato dei rispettivi territori urbani costituiti dal comune capoluogo (polo
urbano) e dalle cinture urbane di primo e secondo livello che consentono di
osservare le dinamiche di evoluzione delle città. È stato condotto anche un
approfondimento sulla geografia e sulle caratteristiche dei territori che mette in
luce alcune fragilità principalmente collegate alla pressione antropica e ai
rischi naturali.
Sintesi dei principali risultati
● La città metropolitana più estesa: Torino, 6.827 km2; la meno estesa
Napoli, 1.179 km2
● In vetta alla classifica per densità abitativa si pone Napoli con 2.535
abitanti per km2, in coda Messina con 185 per Km2
● Genova è la città che si presenta più vulnerabile rispetto alle altre,
incidendo il rischio frane nel 25% della superficie
● Nel ventennio si registra una crescita di popolazione:
○ in sette comuni su 10 ad alta e media densità di urbanizzazione
○ tra le Città metropolitane spicca Roma (+14%), così come tra i
capoluoghi (+ 8%)
● Di contro, nello stesso periodo, si rileva un calo della popolazione:
○ in oltre sei comuni rurali su 10, secondo la classificazione
europea Degurba (Degree of urbanisation)
○ tra le Città metropolitane prevale Messina (-8,8%) così come tra i
capoluoghi (-12,2%)
● Gli anziani abitano in prevalenza nei comuni capoluogo, in cui ogni 100
giovani vi sono quasi 176 persone con più di 65 anni di età. Tra le città
metropolitane, Genova con 269 anziani ogni 100 giovani detiene il
primato di “città più vecchia”, mentre a Napoli si rileva il dato più
contenuto e pari a 130
● Nell’ultimo ventennio sono quasi quadruplicati gli stranieri residenti nelle
città metropolitane. La presenza maggiore è nei comuni capoluoghi:
11,5 ogni 100 residenti
● Nel 2020, primo anno di pandemia da Covid-19, anche le città
metropolitane del Nord sperimentano alti livelli di mortalità. Dopo il
territorio metropolitano di Napoli (1.080 decessi ogni 100mila abitanti) si
collocano le città metropolitane di Genova (1.009 decessi ogni 100mila
abitanti) e Torino (1.002 decessi ogni 100mila abitanti). Nel 2021,
secondo anno di pandemia, i dati confermano la maggiore mortalità
della città metropolitana di Napoli (1.097 decessi ogni 100mila abitanti)
seguita dalle tre città metropolitane siciliane Messina, Catania, Palermo
● Alti livelli di istruzione nei comuni capoluogo: 31 persone con titoli
terziari ogni 100 residenti. Il comune di Bologna detiene il primato, con
42 laureati ogni 100 residenti
● La più bassa partecipazione attiva al mercato del lavoro (tasso di attività
della popolazione di 15 anni e oltre) caratterizza la città metropolitana di
Palermo (46%), tra i comuni capoluogo Napoli (47%) e tra le prime e
seconde cinture urbane quelle di Reggio Calabria (45%)
● Bologna è la città metropolitana con la maggiore propensione femminile
al lavoro, 51 donne ogni 100. La minore partecipazione attiva è nella
città metropolitana di Napoli, 35 donne su 100
● Livelli occupazionali (tasso di occupazione 25-64 anni) più critici a
Palermo, sia nella città metropolitana nel suo complesso (49%) sia nel
comune capoluogo e nelle sue cinture urbane
● Occupazione femminile (tasso di occupazione della popolazione di
25-64 anni): si conferma la criticità della città metropolitana di Palermo
(36%) e nella sua prima cintura (30%). Fra i capoluoghi, a Napoli il dato
più basso, 38%
● Circa gli spostamenti giornalieri per motivi di studio o di lavoro, le città
metropolitane di Palermo, Messina e Reggio Calabria sono collocate
negli ultimi posti della graduatoria: in queste aree si spostano
giornalmente, per studio o lavoro, circa 42 persone ogni 100 abitanti
● Milano è la città metropolitana con la più elevata densità
imprenditoriale: 106 unità locali ogni mille abitanti per un totale di
346.509 unità
● Nel territorio metropolitano di Firenze la maggiore vocazione
industriale-manifatturiero: 12 unità locali ogni mille abitanti del settore
Industria in senso stretto
● Fra i capoluoghi, Milano ha il più alto valore di reddito per abitante,
23.202 euro e Catania il valore più basso, 9.844. I capoluoghi hanno
valori più elevati rispetto al resto del proprio territorio metropolitano,
unica eccezione la prima cintura di Catania con un reddito medio pro
capite di 10.011
● La produttività nominale del lavoro (valore aggiunto per addetto) è
maggiore nei capoluoghi: nel 2020 il massimo valore a Milano, 71,2
migliaia di euro per addetto e quello minimo a Messina, 29,2 migliaia di
euro per addetto
● Rispetto al 2019 si rileva una eccezionale caduta del valore aggiunto
per addetto: -10,4% nei territori metropolitani; primato nella città
metropolitana di Firenze, – 24,3%.
Oltre la metà dei comuni delle città metropolitane con densità di
urbanizzazione “alta o media”
Le Città metropolitane sono 14 e comprendono 1.268 comuni (il 16% dei
comuni italiani): per oltre la metà si tratta di comuni con meno di 5mila
abitanti, un terzo rientra invece nella fascia da cinque a 20mila, l’11% da 20 a
50mila abitanti e il 3,5% ha una dimensione superiore a 50mila abitanti.
L’estensione complessiva è di 46.637 chilometri quadrati (il 15,4% della
superficie nazionale) in cui risiedono complessivamente 21,3 milioni di
abitanti, pari al 36,2% della popolazione italiana.
L’individuazione dei poli e delle cinture urbane nelle quattordici città
metropolitane evidenzia la seguente classificazione dei comuni:
● 14 poli urbani rappresentati dai comuni capoluogo, in cui vive quasi la
metà della popolazione delle città metropolitane (43,2%), con una
densità complessiva di 2.552 abitanti per km2
● 177 comuni nelle prime cinture (14%) con il 18,1% della popolazione
● 213 comuni nelle seconde cinture (16,8%) con il 14,3% della
popolazione
● 864 comuni nel restante territorio metropolitano (68,1%) in cui vive il
restante 24,3% della popolazione.
fonte: THIN TANK QUOTIDIANO

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