Aliquote e scaglioni IRPEF 2023: calcolo,
istruzioni e novità

Aliquote e scaglioni IRPEF 2023: calcolo,
istruzioni e novità


di Tommaso Gavi – IRPEF
Guida completa ed aggiornata a scaglioni ed aliquote IRPEF previste per
il 2023
Anche nel 2023 rimangono le quattro aliquote IRPEF già previste per l’anno
precedente, primo di applicazione della riforma che ha previsto la
rimodulazione degli scaglioni e delle aliquote stesse.
In precedenza, com’è noto, aliquote e scaglioni erano cinque ma dal 1°
gennaio dello scorso anno sono state modificate le regole generali, così come
il trattamento integrativo ed il sistema delle detrazioni sui redditi di lavoro
dipendente, autonomo e sulle pensioni.
Ecco la nostra guida completa ed aggiornata con le istruzioni per il calcolo
dell’IRPEF 2023.
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IRPEF 2023: scaglioni e aliquote previste per quest’anno
Le regole in materia di IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, sono
contenute nel TUIR, il Testo unico delle imposte sui redditi (d.p.r. 917/1986).
L’imposta diretta serve a “tassare” il reddito da lavoro dipendente, d’impresa
ed i redditi assimilati.
Mentre nulla di nuovo è stato previsto con la Legge di Bilancio 2023, molte
novità sono arrivate lo scorso anno.
A partire dallo scorso anno, infatti, le aliquote e i relativi scaglioni di reddito
sono passate da 5 a 4, con una modifica delle modalità di calcolo dell’IRPEF.
Così come per l’anno d’imposta 2022, anche l’IRPEF 2023 sarà caratterizzata
dalle stesse quattro aliquote e i relativi scaglioni di reddito riportati nella
seguente tabella riassuntiva:
Numero Scaglione Scaglioni IRPEF 2023 Aliquote IRPEF 2023
1° Fino a 15.000 euro 23 per cento
2° Tra 15.001 euro e 28.000 euro 25 per cento
3° Tra 28.001 euro e 50.000 euro 35 per cento
4° Oltre 50.001 euro 43 per cento
Occorre, inoltre, specificare che con reddito pari a 15.000 euro si deve pagare
un’imposta di 3.450 euro.
Inoltre, fino a 8.174,00 euro è prevista la cosiddetta “no tax area”: i
contribuenti che percepiscono redditi fino al limite indicato “non dovranno
pagare tasse”, in quanto l’imposta non è dovuta.
IRPEF 2023: le detrazioni e come cambia il trattamento integrativo (ex
“bonus Renzi”)
La Legge di Bilancio dello scorso anno, oltre alla ridefinizione delle aliquote
dell’imposta sul reddito delle persone fisiche ha previsto modifiche anche per
le detrazioni.
Tali modifiche hanno portato alla modifica del trattamento integrativo in
busta paga erogato mese per mese ai lavoratori dipendenti.
I cambiamenti sono strutturali e, in mancanza di novità nella Legge di Bilancio
2023, si applicano anche all’anno in corso.
Con le modifiche all’articolo 1 del decreto legge del 5 febbraio 2020
numero 3 il bonus IRPEF spetta nella misura di 1.200 euro, a decorrere
dall’anno 2021, esclusivamente ai contribuenti con reddito complessivo non
superiore a 15.000 euro.
Cambia invece la situazione per i contribuenti con redditi tra 15.000 euro e
28.000 euro.
Per lo scorso anno è stato previsto quanto di seguito riportato:
“Il trattamento integrativo è riconosciuto anche se il reddito complessivo è
superiore a 15.000 euro ma non a 28.000 euro, a condizione che la somma
delle detrazioni di cui agli articoli 12 e 13, comma 1, del testo unico delle
imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917, delle detrazioni di cui all’articolo 15, comma 1, lettere
a) e b), e comma 1-ter, dello stesso testo unico, limitatamente agli oneri
sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2021, e
delle rate relative alle detrazioni di cui agli articoli 15, comma 1, lettera c), e
16-bis del citato testo unico nonché di quelle relative alle detrazioni previste
da altre disposizioni normative, per spese sostenute fino al 31 dicembre 2021,
sia di ammontare superiore all’imposta lorda.”
IRPEF 2023, aliquote e scaglioni: un esempio su come fare il calcolo
Vediamo ora un esempio di calcolo relativo all’IRPEF 2023.
Le modalità per il calcolo permettono di calcolare lo stipendio netto
partendo dal lordo.
Due informazioni da sapere sono quindi lo stipendio lordo e gli scaglioni di
reddito dell’IRPEF.
Si dovrà quindi:
● determinare il reddito mensile;
● sottrarre gli oneri deducibili per ottenere l’imponibile fiscale;
● applicare la relativa aliquota IRPEF e calcolare l’imposta lorda;
● sottrarre dall’imposta lorda le detrazioni fiscali IRPEF.
È opportuno sottolineare che concorrono al reddito mensile:
● lo stipendio al netto dei contributi INPS a carico del lavoratore;
● le indennità di trasferta;
● la parte imponibile delle indennità e degli assegni vari (esclusi quelli per
il nucleo familiare);
Inoltre, come già anticipato, nel caso in cui i redditi non raggiungano il tetto di
8.174 euro, l’imposta non è dovuta.
In base al principio della progressività, stabilito dall’articolo 53 della
Costituzione, si deve considerare che si applica l’aliquota più bassa alla
prima parte di reddito, secondo gli scaglioni stabiliti.
A partire dal secondo scaglione la seconda aliquota si applica sulla parte di
reddito che eccede lo scaglione precedente.
Può essere opportuno un chiarimento su un esempio pratico. Ipotizzando di
avere un soggetto con un reddito lordo di 20.000 euro, lo stesso dovrà pagare
l’IRPEF per i primi due scaglioni:
● il reddito fino a 15.000 euro verrà assoggettato all’aliquota al 23 per
cento;
● la parte rimanente (20.000 euro – 15.000 euro) invece verrà
assoggettata all’aliquota del 25 per cento.
IRPEF: le possibili novità in arrivo
Sebbene al momento non siano previste novità per l’IRPEF relativa all’anno
2023, i lavori sulla legge delega fiscale riprenderanno a breve.
Tra gli orizzonti indicati dall’Esecutivo Meloni c’è l’equità orizzontale, ovvero la
limitazione di disallineamenti nella tassazione.
Da un lato, quindi, si conferma la progressività per i redditi da lavoro, dall’altro
un’imposta proporzionale per i redditi che derivano da investimenti di capitali e
immobili.
In futuro il numero delle aliquote potrebbe essere ulteriormente ridotto,
passando da 4 a 3.
Inoltre, potrebbe essere introdotto il cosiddetto “quoziente familiare”, già
previsto per alcune norme quali il superbonus per villette unifamiliari nel
2023.
Le novità relative all’IRPEF e alla tassazione delle persone fisiche sono
ancora tutte da scrivere, così come i contorni delle modifiche future.
Ulteriori dettagli potrebbero arrivare nei prossimi mesi.

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