Comunità energetiche: ecco come si accede a
incentivi e contributi a fondo perduto. Pichetto:
«Nuova energia all’Italia»

Comunità energetiche: ecco come si accede a
incentivi e contributi a fondo perduto. Pichetto:
«Nuova energia all’Italia»


di Celestina Dominelli
Pronti i sostegni alle Cer: i benefici previsti riguardano tutte le
tecnologie rinnovabili, dal fotovoltaico alle biomasse. Ora si attende il
disco verde della Ue
Il ministero dell’Ambiente trova la quadra attorno alla proposta di decreto che
punta a incentivare le comunità energetiche, vale a dire la diffusione di forme
di autoconsumo di energia da fonti green. Il testo del provvedimento, su cui il
ministro Gilberto Pichetto Fratin ha impresso una decisa accelerazione dopo i
ritardi accumulati nei mesi scorsi, dovrà ora attendere il disco verde della
Commissione Europea per la sua definitiva entrata in vigore Si tratta di uno
snodo molto atteso su cui, nei giorni scorsi, anche le opposizioni, a partire dal
Pd, avevano chiesto lumi al Mase.
Pichetto: enorme fonte di sviluppo economico sostenibile
«Con questo provvedimento – spiega il ministro Pichetto – diamo all’Italia una
nuova energia tutta rinnovabile. Il testo, rafforzato e arricchito dalla
consultazione pubblica, è uno strumento coerente con il doppio obiettivo di
questo governo: la decarbonizzazione entro il 2030 e l’autonomia energetica.
La ricchezza dell’Italia sono le sue comunità. Il decreto le pone al centro di
una strategia volta a produrre e consumare energia da fonti pulite
risparmiando sui costi delle bollette. Se sapremo svilupparle come sistema
Paese – conclude il ministro – le comunità energetiche si riveleranno
un’enorme fonte di sviluppo economico sostenibile e di coesione sociale».
Le due misure previste
La proposta è incentrata su due misure: un incentivo in tariffa e un contributo
a fondo perduto. I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili,
come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse.Chi vorrà associarsi
in una configurazione di autoconsumo potrà ottenere una tariffa incentivante
sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili. La potenza
finanziabile è pari a complessivi 5 gigawatt (GW), con un limite temporale
fissato a fine 2027.
Il contributo a fondo perduto a valere sul Pnrr
Riguarderà invece solo le comunità realizzate nei comuni sotto i cinquemila
abitanti, la misura che permette l’erogazione di contributi a fondo perduto fino
al 40% dell’investimento. L’intervento può riguardare sia la realizzazione di
nuovi impianti che il potenziamento di impianti già esistenti: in questo caso la
misura è finanziata con 2,2 miliardi di euro del Pnrr e punta a realizzare una
potenza complessiva di almeno due gigawatt e una produzione indicativa di
almeno 2.500 GW l’ora ogni anno.
La regia della misura al Gse
Chi otterrà il contributo a fondo perduto potrà chiedere di cumularlo con
l’incentivo in tariffa.Gruppi di cittadini, condomini, piccole e medie imprese, ma
anche enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi: chi sceglierà di
associarsi ad una Comunità, dovrà innanzitutto individuare un’area dove
realizzare l’impianto con tecnologie rinnovabili ed altri utenti connessi alla
stessa cabina primaria.Inoltre sarà necessario un atto costitutivo del sodalizio
che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e
sociali. Il soggetto gestore della misura è il Gse che potrà verificare
preliminarmente l’ammissibilità dei soggetti interessati al fine di garantire la
possibilità concreta di accedere ai benefici della misura.
fonte: IL SOLE 24 ORE

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