Pensione anticipata: come funziona il bonus
Maroni, l’incentivo per chi rimanda l’uscita
dal lavoro

Pensione anticipata: come funziona il bonus
Maroni, l’incentivo per chi rimanda l’uscita
dal lavoro


di Francesco Rodorigo – PENSIONI
Comincia a prendere forma la riproposizione del bonus maroni prevista
dalla Legge di Bilancio 2023. Si tratta di un incentivo in favore di chi
decide di rimandare la pensione anticipata per restare al lavoro. Come
comunicato dal Dipartimento per il programma di Governo il decreto
attuativo è stato adottato e sarà presto pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale
I lavoratori che hanno maturato i requisiti per andare in pensione con la nuova
Quota 103 possono beneficiare del nuovo bonus Maroni.
Si tratta dell’incentivo previsto dalla Legge di Bilancio 2023 che garantisce un
aumento dello stipendio nel caso in cui si decida di rimandare l’uscita e quindi
di restare al lavoro.
Nello specifico, la contribuzione dovuta dal lavoratore non sarà versata dal
datore di lavoro all’ente previdenziale, ma confluirà direttamente nella
retribuzione netta.
Il decreto attuativo della misura, atteso per fine gennaio, è stato adottato. Lo si
legge sul sito del Dipartimento per il programma di Governo della Presidenza
del Consiglio dei Ministri. Il testo ora verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e
sarà l’INPS ad occuparsi della parte operativa.
Pensione anticipata: come funziona il bonus Maroni, l’incentivo per chi
rimanda l’uscita dal lavoro
Con quasi due mesi di ritardo, il 21 marzo 2023 è stato adottato il decreto
attuativo del bonus Maroni, l’incentivo dedicato ai lavoratori pronti alla
pensione che decidono di posticipare l’uscita.
Come si legge sul sito del Dipartimento per il programma di Governo della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, infatti, la scadenza era fissata al 31
gennaio scorso.
Il testo è firmato dalla Ministra del Lavoro e dal Ministro dell’Economia e sarà
presto pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Si tratta del bonus riproposto dalla Legge di Bilancio 2023 in favore dei
lavoratori che hanno maturato i requisiti per la pensione anticipata, la nuova
Quota 103:
● 62 anni d’età;
● 41 anni di contributi.
Il bonus non è una novità, in quanto è stato introdotto inizialmente nel 2004
dalla Legge n. 243 con l’obiettivo di per contenere la spesa previdenziale.
Per i lavoratori che decidono di posticipare l’uscita dal lavoro, è previsto un
incentivo che garantisce loro uno stipendio maggiore. Chi continuerà a
svolgere la propria l’attività, usufruendo del bonus, dunque, riceverà un
aumento di stipendio di circa il 10 per cento.
Si tratta della quota di contribuzione IVS a carico del lavoratore che l’azienda
versa all’ente di previdenza. Questa somma, infatti, sarà corrisposta
interamente al lavoratore.
Quando, poi, il lavoratore andrà in pensione riceverà l’importo del trattamento
maturato alla data della prima scadenza utile per il pensionamento.
Per i datori di lavoro non ci sono cambiamenti, in quanto continueranno a
pagare lo stipendio dello stesso importo. Il dipendente, invece, guadagnerà di
più poiché riceverà l’intera somma destinata alla contribuzione.
Pensione anticipata: domanda all’INPS per usufruire del bonus Maroni
La facoltà di usufruire del bonus Maroni riguarda esclusivamente i contributi
dovuti in relazione ai periodi di lavoro effettuati in seguito alla maturazione dei
requisiti per l’accesso a Quota 103.
Questa possibilità è applicabile per tutti i rapporti di lavoro sia in essere sia
successivi, può essere esercitata una sola volta in qualunque momento, a
partire dalla maturazione dei requisiti per la pensione anticipata, e può essere
revocata.
Il datore di lavoro non ha più obblighi contributivi a partire dalla prima data
utile per il trattamento pensionistico del lavoratore. Se si opta per il bonus solo
successivamente, l’obbligo di versamento viene meno a partire dal primo
giorno del mese successivo.
I contributi non saranno più versati al lavoratore nel momento in cui questo
accede ad una pensione diretta, ad esclusione dell’assegno ordinario di
invalidità, oppure matura il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia
prevista dalla gestione di appartenenza.
Come si legge nel testo del decreto, per usufruire del bonus Maroni, il
lavoratore deve effettuare l’apposita comunicazione all’INPS.
L’Istituto entro 30 giorni certifica al lavoratore la maturazione dei requisiti per
Quota 103 e lo comunica al datore di lavoro. Nel caso di variazione del datore
di lavoro la scelta di avvalersi dell’incentivo viene applicata automaticamente.
L’INPS fornirà tutti i dettagli e le istruzioni operative tramite apposite
comunicazioni.
allegato: DM attuativo bonus Maroni

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