Pensione anticipata ordinaria 2023:
requisiti, come funziona, quanto si perde
Come funziona, a chi spetta e come richiedere la pensione anticipata
ordinaria prevista per chi ha un minimo di contributi
La pensione anticipata ordinaria consente ai lavoratori che hanno maturato
un determinato requisito contributivo di accedere al trattamento
pensionistico prima di aver compiuto l’età prevista per la pensione di
vecchiaia.
Attualmente, la pensione anticipata è destinata ai lavoratori iscritti alla
previdenza pubblica obbligatoria che entro il 31 dicembre 2026 hanno
un’anzianità contributiva di 41 anni e 10 mesi (se donne) e di 42 anni e 10
mesi (se uomini).
In questa guida vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato cos’è la
pensione anticipata ordinaria, a chi si rivolge esattamente, come funziona,
come fare domanda e quanto si perde in termini di assegno rispetto alla
pensione di vecchiaia.
COS’È LA PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA
La pensione anticipata ordinaria è il trattamento pensionistico che permette di
uscire dal mondo del lavoro prima di ottenere il requisito di età anagrafica
previsto per la pensione di vecchiaia, se in possesso di una certa anzianità
contributiva: 41 anni e 10 mesi (per le donne) e 42 anni e 10 mesi (per gli
uomini). E’ rivolta a tutti i lavoratori iscritti a vario titolo alla previdenza
obbligatoria.
I requisiti contributivi si applicano infatti indistintamente ai lavoratori
dipendenti, agli autonomi e ai lavoratori del pubblico impiego e possono
essere maturati fino al 31 dicembre 2026. Dal 1° gennaio 2027 in poi
aumenteranno in base all’incremento della speranza di vita.
La pensione anticipata ordinaria è stata introdotta a partire dal 1° gennaio
2012 dalla Legge Fornero (Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, articolo
24) e si differenzia da tutte le altre forme di pensioni anticipate in quanto è un
istituto strutturale (quindi non sperimentale e prorogato di anno in anno)
come avviene per tutti quegli strumenti di flessibilità in uscita che permettono
di andare in pensione prima ma sono temporanei e prorogati di volta in volta
(APE sociale, Opzione Donna, Quota 103). La pensione anticipata ordinaria
viene anche chiamata “quota 41” o “pensione anticipata con requisito ridotto“,
ma non va confusa con la pensione per i lavoratori precoci, destinata solo a
coloro che hanno iniziato a lavorare prima della maggiore età, arrivando a
maturare una contribuzione pari a 41 anni.
A CHI SPETTA LA PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA
La pensione anticipata ordinaria è prevista per gli iscritti alle seguenti Gestioni
/ previdenze:
● Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), che include il Fondo
Pensioni Lavoratori Dipendenti, le Gestioni speciali per i lavoratori
autonomi;
● Gestione Separata INPS;
● forme sostitutive dell’AGO, come ad esempio il Fondo Volo (per i
dipendenti da aziende di navigazione aerea) e la Gestione sport e
spettacolo (per i lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti);
● forme esclusive dell’AGO, come ad esempio le Gestioni dei
dipendenti pubblici (dipendenti dello Stato, degli enti locali, del settore
sanità, ufficiali giudiziari e gli insegnanti d’asilo dipendenti dei comuni,
delle scuole elementari parificate).
REQUISITI
Possono richiedere la pensione anticipata i soggetti in possesso del requisito
contributivo di:
● 41 anni e 10 mesi (pari a 2.175 settimane) se donne;
● 42 anni e 10 mesi (pari a 2.227 settimane) se uomini.
Tale requisito, già in vigore dal 1° gennaio 2016, è previsto fino al 31 dicembre
- Dal 1° gennaio 2027, i requisiti contributivi saranno adeguati, con
cadenza biennale, agli incrementi della speranza di vita che verranno via via
stabiliti e su cui noi vi aggiorneremo.
Inoltre, si precisa che per conseguire la pensione anticipata è necessaria la
cessazione del rapporto di lavoro dipendente. In seguito, è comunque
possibile iniziare un nuovo rapporto di lavoro dipendente, in quanto il Decreto
Legge 112 del 2008 prevede la piena cumulabilità del trattamento
pensionistico anticipato e di anzianità con i redditi di lavoro. Viceversa, non è
richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratore autonomo.
CHI HA DIRITTO ALLA PENSIONE ANTICIPATA A 64 ANNI
Ma attenzione, per i soli lavoratori che hanno iniziato a versare la
contribuzione dal 1° gennaio 1996, è possibile chiedere la pensione
anticipata al compimento del requisito anagrafico di 64 anni di età, da
adeguare agli incrementi della speranza di vita, a condizione che risultino
soddisfatti i seguenti ulteriori requisiti:
● almeno 20 anni di contribuzione effettiva (con esclusione, pertanto,
della contribuzione figurativa);
● ammontare della prima rata di pensione non inferiore a 2,8 volte
l’importo mensile dell’assegno sociale (pari a 754,91 euro nel 2023
come vi spieghiamo in questa guida). Per il 2023 l’importo è di 2113,75
euro (754,91 x 2,8).
COME FUNZIONA LA PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA
La pensione anticipata viene erogata agli aventi diritto previa domanda.
Tuttavia, prima di inviare la domanda di pensione, è necessario chiedere
preventivamente la verifica dei requisiti contributivi richiesti ad opera
dell’INPS. L’Istituto, a quel punto verifica il possesso dei requisiti e solo
successivamente è possibile presentare domanda per la pensione vera e
propria. Ma come viene effettuata questa verifica? Ecco come funziona.
COME CALCOLARE IL REQUISITO CONTRIBUTIVO
Per la valutazione dei contributi versati ai fini dell’accesso alla pensione
anticipata ordinaria, occorre tenere presente che, in via generale, per il
raggiungimento del requisito contributivo è utile la contribuzione a qualsiasi
titolo versata o accreditata. Tuttavia è importante tenere presente le
seguenti regole:
● per i lavoratori che hanno iniziato a versare la contribuzione prima del
1° gennaio 1996, alcune gestioni a carico delle quali è liquidato il
trattamento pensionistico prevedono che, del requisito contributivo (cioè
42 anni e 10 o 41 anni e 10 mesi), almeno 35 anni di contribuzione
siano al netto dei periodi di malattia, disoccupazione o prestazioni
equivalenti;
● per i lavoratori che hanno iniziato a versare la contribuzione dal 1°
gennaio 1996, ossia coloro che possono accedere al trattamento
pensionistico con il sistema di calcolo contributivo, non è valutabile la
contribuzione derivante dalla prosecuzione volontaria. Invece, quella
accreditata per periodi di lavoro precedenti il raggiungimento del
diciottesimo anno di età è moltiplicata per 1,5.
COME SI CALCOLA LA PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA
A quanto ammonta la pensione anticipata ordinaria e come si calcola? È bene
chiarire che l’importo della pensione dipende, in linea generale, dai contributi
versati. Come gli altri trattamenti pensionistici, la pensione anticipata
ordinaria si calcola in base ai due seguenti sistemi di calcolo: contributivo e
retributivo.
Ricordiamo che il sistema contributivo prevede una determinazione di calcolo
delle prestazioni basata sull’intera vita assicurativa di un individuo. Il
sistema retributivo, viceversa, si basa sulle ultime retribuzioni ricevute dal
lavoratore prima della pensione.
Per la pensione anticipata, quindi, il calcolo “che trasforma i contributi
nell’assegno pensionistico” avviene in base al seguente meccanismo:
● per coloro che possiedono almeno 18 anni di contribuzione al 31
dicembre 1995 con il sistema retributivo fino al 31 dicembre 2011 e poi
contributivo;
● per coloro che possiedono meno di 18 anni di contribuzione al 31
dicembre 1995, retributivo fino al 31 dicembre 1995 poi contributivo
(cioè il cosiddetto “sistema misto”),
● per chi non possiede accrediti al 31 dicembre 1995 e per coloro
che scelgono di avvalersi dell’opzione al contributivo integralmente
contributivo (inclusi nel contributivo anche gli accrediti presso la
Gestione Separata).
Si ricorda, infine, che la pensione anticipata ordinaria, nel rispetto dei requisiti
previsti dalla legge, può essere integrata al trattamento minimo o beneficiare
delle maggiorazioni sociali che vi spieghiamo in questa guida. Può, inoltre,
beneficiare della somma aggiuntiva, o quattordicesima.
DECORRENZA E DURATA, LE FINESTRE
La pensione anticipata ordinaria decorre secondo questo sistema:
● coloro che hanno maturato il requisito contributivo dal 30 gennaio
2019 in poi (ossia dalla data di entrata in vigore del Decreto Legge 28
gennaio 2019, n. 4) conseguono il diritto alla pensioni trascorsi 3 mesi
dalla maturazione del predetto requisito, cosiddetta “finestra”, secondo
le disposizioni vigenti nella gestione a carico della quale è liquidata la
pensione;
● la “finestra” dei 3 mesi non trova applicazione per coloro che hanno
maturato il requisito contributivo entro il 31 dicembre 2018;
● i lavoratori dipendenti privati o autonomi percepiscono il trattamento
pensionistico dal 1° giorno del mese successivo a quello di
presentazione della domanda. Invece, i lavoratori dipendenti pubblici
iscritti alle Gestioni esclusive dell’AGO dal giorno successivo alla
cessazione dal servizio. In caso di cumulo dei periodi assicurativi, il
trattamento pensionistico decorre dal primo giorno del mese successivo
all’apertura della relativa “finestra”.
Il personale del comparto scuola e dell’Alta Formazione Artistica
Musicale e Coreutica (AFAM) consegue il diritto alla decorrenza del
trattamento pensionistico rispettivamente dal 1° settembre e dal 1° novembre
dell’anno di maturazione del prescritto requisito.
COME PRESENTARE DOMANDA PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA
La domanda per la pensione anticipata ordinaria può essere presentata in una
delle seguenti modalità:
● sul sito INPS a questo indirizzo autenticandosi con SPID o CIE o
CNS.
● chiamando il Contact center INPS al numero 803 164 (gratuito da
rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
● tramite enti di patronato e intermediari dell’Istituto attraverso i
servizi telematici offerti dagli stessi.
Quindi si può scegliere di procedere in autonomia presentando domanda
direttamente all’INPS oppure di farsi assistere da patronati / CAF per
effettuare l’intera procedura con il supporto di operatori esperti.
QUANTO SI PERDE CON LA PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA
Ma allora quali sono gli svantaggi della pensione anticipata? La risposta è:
nessuno. Dal 1° gennaio 2017, infatti, lo strumento non prevede nessuna
decurtazione dell’assegno. Quindi il calcolo dell’importo viene effettuato in
base a tutti i contributivi versati e non si perde nulla rispetto a quanto
spetta.
La domanda è lecita perché la Legge Fornero prevedeva inizialmente una
penalizzazione sulle anzianità retributive maturate fino al 2011, in assenza del
raggiungimento di un’età anagrafica minima di 62 anni. Il taglio era pari a:
● il 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 60 anni di età;
● l’1% per ogni anno prima dei 62 anni.
Tale sistema di disincentivazione è stato soppresso dalla Legge di Bilancio
2017.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Pdf 874 Kb);
Decreto Legge 112 del 2008 (Pdf 2 Mb);
Legge di Bilancio 2017 (Pdf 1 Mb);
Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4 (Pdf 514 Kb).
ALTRE FORME DI PENSIONE ANTICIPATA
Per valutare tutte le opportunità disponibili vi consigliamo di leggere gli
approfondimenti sulle altre forme di pensionamento anticipato disponibili nel
2023:
● Quota 103;
● Opzione donna;
● APE sociale.