ENERGIA – Bollette e mercato libero: cosa succede a chi non sceglie un fornitore.

Bollette e mercato libero: cosa succede a
chi non sceglie un fornitore.


Nessun obbligo, per ora, per il passaggio al mercato libero. Ecco le date
da segnare sul proprio calendario e cosa accadrà a chi non vuole
scegliere


di Luca Incoronato
Si parla sempre più spesso della necessità del passaggio al mercato libero,
ma cosa accadrà, di preciso, a chi non avrà operato la migrazione entro i
tempi limite. Le scadenza da segnare sul calendario sono svariate, a indicare
un percorso graduale, nel rispetto delle esigenze di tutti i cittadini. A partire dal
2024, però, il sistema inizierà il suo inevitabile processo di trasformazione.
Mercato libero: le date importanti
Lunedì 5 giugno sono stati chiariti chiariti i prezzi per i consumi di maggio
delle famiglie in maggior tutela, con un potenziale calo dopo l’incremento
recente. Ciò potrebbe però non bastare per garantire una discesa
convincente, dovendo comprendere l’incidenza di tutte le altre componenti
che rientrano in bolletta.
Altra data chiave è poi il 10 gennaio 2024, quando il governo Meloni farà
cessare il mercato tutelato per tutti i clienti domestici. Questa è una scadenza
importante ma non l’ultima di questo ricco calendario. Proviamo però a capire
cosa fare prima d’allora.
Occorre sottolineare come non ci sarà alcun obbligo di passaggio immediato
al mercato libero. Prepararsi e soprattutto informarsi è però la miglior strategia
per non ritrovarsi impreparati. È questa l’unica via, infatti, per individuare
un’opzione in maniera consapevole. Nel caso in cui si preferisca non scegliere
entro il 10 gennaio 2024, si riceverà il servizio a tutele graduali, al fine di
garantire una continuità di fornitura.
Una soluzione momentanea, dunque, con una precisa data di scadenza,
fissata per l’1 aprile 2027. Quattro anni di tempo, dunque, per poi riservare il
servizio a tutele graduali agli utenti domestici non vulnerabili, le microimprese
e le Pmi.
Volendo arrivare a scadenza, si avrà garanzia di un sistema di comunicazione
adeguato. Sei mesi prima dell’1 aprile 2027, infatti, l’esercente indicato tramite
asta dovrà aggiornare il cliente su tale scadenza e il diritto di cambio un altro
fornitore.
Cambio fornitori e cosa accadrà dopo il 2027
Una volta cessata la maggior tutela, stando al decreto del ministero
dell’Ambiente e della sicurezza energetica, chi avrà scelto di non migrare sul
mercato libero riceverà un’assegnazione al servizio a tutele graduali. I fornitori
in questione saranno individuati sulla base di procedure concorsuali svolte
dall’Acquirente Unico, evitando la concentrazione dell’offerta.
Chi non sceglierà, superato l’1 aprile 2027, subirà la scelta del Mase. Il
provvedimento prevede infatti la permanenza con lo stesso fornitore, ma la
trasformazione dell’offerta, che sarà di mercato libero, dando precedenza a
quella economicamente più favorevole. Il consumatore ha dunque la
possibilità di decidere il da farsi, ma soprattutto il tempo a disposizione per
valutare ogni alternativa possibile. Ricordiamo infatti che l’Arera ha fornito gli
strumenti per una scelta consapevole, attraverso il sito ilportaleofferte.it, nel
rispetto della legge sulla concorrenza.
Si consiglia dunque caldamente di consultare queste pagine digitali, che
offrono un comparatore pubblico per un passaggio al mercato libero che tenga
conto delle esigenze di ognuno. Al suo interno è disponibile un motore di
ricerca molto intuitivo, al fine di essere utilizzato con facilità da ogni sorta di
utente. Grazie a esso si avrà accesso a tutte le informazioni del caso,
scoprendo anche le possibili evoluzioni attese dei mercati dell’energia elettrica
e del gas

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