Accordi per l’innovazione: cosa sono,
come funzionano e domanda
Tutte le informazioni sui nuovi accordi per l’innovazione volti a
sostenere le imprese che investono nello sviluppo industriale
Gli accordi per l’innovazione del Ministero delle Imprese e del Made in
Italy sono strumenti che puntano a sostenere le imprese che investono in
ricerca e sviluppo industriale.
Questi strumenti finanziano progetti riguardanti attività di ricerca industriale e
di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti,
processi o servizi o al notevole miglioramento di quelli esistenti.
Il secondo sportello 2023 è aperto e sono stati stanziati altri 175 milioni di
euro.
In questa guida vi spieghiamo in modo dettagliato cosa sono i nuovi accordi
per l’innovazione, a chi si rivolgono e come funzionano.
COSA SONO GLI ACCORDI PER L’INNOVAZIONE
Gli accordi per l’innovazione sono intese sottoscritte formalmente tra le
aziende proponenti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed eventuali
amministrazioni pubbliche interessate al cofinanziamento di specifici progetti.
L’obiettivo è avviare un investimento per realizzare progetti di ricerca e
sviluppo, anche in un’ottica di sostenibilità e della digitalizzazione del sistema
produttivo che punta all’innovazione. Per raggiungere lo scopo la misura
prevede anche la collaborazione con centri di trasferimento tecnologico e
organismi di ricerca per realizzare nuovi prodotti, processi e servizi, o
migliorare quelli esistenti.
ITER NORMATIVO DEGLI ACCORDI PER L’INNOVAZIONE
Lo strumento si basa su un regime di aiuto esistente, istituito con il Decreto
del Ministro dello Sviluppo Economico del 1° aprile 2015, integrato con
Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico 24 maggio 2017, ed è
considerato utile al fine di contribuire al rilancio degli investimenti privati nelle
attività di ricerca, sviluppo e innovazione delle imprese. Per quanto riguarda
l’aspetto operativo, la misura nel 2022 è stata disciplinata dal Decreto MISE
del 18 marzo 2022 ed è dotata di risorse finanziarie pari a 1 miliardo di euro,
previste dal Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza (PNRR). La misura è stata suddivisa inizialmente in due bandi:
● il primo bando scaduto il 14 maggio 2022 del valore di 250 milioni di
euro;
● il secondo bando è stato attivato il 31 gennaio 2023 ed è possibile
presentare domanda. Questo secondo bando aveva un valore iniziale di
550 milioni di euro che è stato poi aumentato a maggio 2023.
Davanti alle numerose richieste, infatti, con Decreto Ministeriale 11 maggio
2023 sono state destinate ulteriori risorse finanziarie, pari a 175 milioni di
euro, al sostegno di iniziative di ricerca e sviluppo presentate nell’ambito del
secondo sportello agevolativo previsto per gli “Accordi per l’innovazione”.
Le iniziative devono essere realizzate interamente nei territori delle Regioni
meno sviluppate, essere coerenti con gli obiettivi tematici del Programma
Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e
digitale 2021-2027. Poi, devono soddisfare gli ulteriori criteri di selezione del
medesimo Programma, generali e specifici dell’Azione 1.1.4 “Ricerca
collaborativa”. A gestire la misura per conto del MIMIT è la piattaforma on
line di Mediocredito Centrale. Vediamo i dettagli su chi può partecipare al
secondo bando sugli accordi per l’innovazione e in che modo saranno
disponibili le nuove risorse stanziate nel 2023.
A CHI SI RIVOLGONO GLI ACCORDI PER L’INNOVAZIONE
Possono avere accesso agli accordi per l’innovazione le imprese di qualsiasi
dimensione, con almeno due bilanci approvati, che esercitano attività:
● industriali;
● agroindustriali;
● di servizi all’industria (attività di cui all’articolo 2195 del codice civile,
numeri 1, 3 e 5);
● artigiane;
● di ricerca.
Le imprese proponenti possono presentare progetti anche in forma congiunta
tra loro, fino a un massimo di cinque soggetti co-proponenti. Possono essere
soggetti co-proponenti di un progetto congiunto anche gli Organismi di ricerca
e, limitatamente ai progetti afferenti alle linee di intervento “Sistemi
alimentari”, “Sistemi di bio innovazione nella bioeconomia dell’Unione” e
“Sistemi circolari”, anche le imprese agricole che esercitano le attività di cui
all’articolo 2135 del Codice Civile.
ACCORDI PER L’INNOVAZIONE, COSA FINANZIANO
Gli accordi per l’innovazione finanziano dei progetti riguardanti attività di
ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di
nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti,
processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti
fondamentali (KETs). Riguarda le seguenti aree di intervento:
● tecnologie di fabbricazione;
● tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche;
● tecnologie abilitanti emergenti;
● materiali avanzati;
● intelligenza artificiale e robotica;
● industrie circolari;
● industria pulita a basse emissioni di carbonio;
● malattie rare e non trasmissibili;
● impianti industriali nella transizione energetica;
● competitività industriale nel settore dei trasporti;
● mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili;
● mobilità intelligente;
● stoccaggio dell’energia;
● sistemi alimentari;
● sistemi di bio innovazione nella bioeconomia dell’unione;
● sistemi circolari.
Le aree di intervento sono riconducibili al secondo Pilastro del Programma
quadro di ricerca e innovazione “Orizzonte Europa”, di cui al Regolamento
(UE) 2021/695 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 aprile 2021.
I REQUISITI DEI PROGETTI
I progetti di ricerca e sviluppo devono:
● prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 5 milioni di euro;
● avere una durata non superiore a 36 mesi;
● essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di
agevolazioni al Ministero delle imprese e del Made in Italy.
Invece, ai fini dell’accesso alle risorse aggiuntive del Decreto Ministeriale 11
maggio 2023 pari a 175 milioni di euro, i progetti finanziabili devono essere
realizzati nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia
e
Sardegna. Tali progetti poi devono:
● essere coerenti con gli obiettivi tematici del Programma Nazionale
Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e
digitale 2021-2027;
● soddisfare gli ulteriori criteri di selezione del medesimo Programma,
generali e specifici dell’Azione 1.1.4 “Ricerca collaborativa”.
QUALI SONO LE AGEVOLAZIONI
Le agevolazioni degli accordi di programma sono concesse nella forma del
contributo diretto alla spesa e, eventualmente, del finanziamento
agevolato a valere sulle risorse messe a disposizione dalle amministrazioni
firmatarie dell’accordo, nel rispetto dei seguenti limiti e criteri:
● il limite massimo dell’intensità d’aiuto delle agevolazioni concedibili è
pari al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi
ammissibili di sviluppo sperimentale;
● il finanziamento agevolato, qualora richiesto, è concedibile
esclusivamente alle imprese, nel limite del 20% del totale dei costi
ammissibili di progetto.
Nel caso in cui il progetto sia realizzato in forma congiunta attraverso una
collaborazione effettiva tra almeno una impresa e uno o più Organismi di
ricerca, il Ministero riconosce a ciascuno dei soggetti proponenti, nel limite
dell’intensità massima di aiuto stabilita dall’articolo 25, paragrafo 6, del
Regolamento (UE) 651/2014, una maggiorazione del contributo diretto fino a
10 punti percentuali per le piccole e medie imprese e gli Organismi di ricerca e
fino a 5 punti percentuali per le grandi imprese.
Fermo restando l’ammontare massimo delle agevolazioni, le Regioni e le
altre amministrazioni pubbliche possono cofinanziare l’Accordo per
l’innovazione mettendo a disposizione alternativamente:
● le risorse finanziarie necessarie alla concessione di un contributo
diretto alla spesa;
● un finanziamento agevolato, per una percentuale almeno pari al 5%
dei costi e delle spese ammissibili complessivi.
COME FUNZIONANO GLI ACCORDI PER L’INNOVAZIONE
Ai fini dell’accesso alle agevolazioni è necessario che sia definito l’Accordo
per l’innovazione tra il Ministero delle imprese e del Made in Italy, i soggetti
proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al
cofinanziamento dell’iniziativa. La procedura è stata definita dal Decreto
Ministeriale 31 dicembre 2021 per cui i soggetti proponenti devono
presentare al MIMIT la domanda di agevolazioni corredata di:
● scheda tecnica;
● piano di sviluppo del progetto;
● nel caso di progetto proposto congiuntamente da più soggetti, del
contratto di collaborazione.
Il Ministero, ricevuta la domanda di agevolazione, verifica la disponibilità delle
risorse finanziarie e provvede all’istruttoria amministrativa, finanziaria e
tecnica, sulla base della documentazione presentata e valuta:
● le caratteristiche tecnico-economico-finanziarie e di ammissibilità
del soggetto proponente;
● la coerenza del progetto con le finalità dichiarate e con quelle di cui al
presente decreto;
● conformità del progetto alle disposizioni nazionali ed europee di
riferimento;
● la fattibilità tecnica, la sostenibilità economico-finanziaria, la
qualità tecnica e l’impatto del progetto di ricerca e sviluppo e la
sussistenza delle condizioni di ammissibilità dello stesso;
● la pertinenza e la congruità delle spese e dei costi previsti dal progetto
di ricerca e sviluppo.
Nel caso in cui le valutazioni istruttorie si concludano con esito positivo si
procede alla definizione dell’Accordo per l’innovazione tra il Ministero, i
soggetti proponenti e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al
sostegno del progetto di ricerca e sviluppo.
Successivamente alla stipula dell’Accordo, i soggetti proponenti sono tenuti a
presentare la documentazione utile alla definizione del decreto di
concessione.
ACCORDI PER L’INNOVAZIONE, COME PRESENTARE DOMANDA
Con Decreto direttoriale 14 novembre 2022 sono stati stabiliti i termini e le
modalità per la presentazione delle domande di agevolazione al secondo
bando degli accordi per l’innovazione.
Dalle ore 10.00 del giorno 31 gennaio 2023 le imprese possono presentare
questo modello per le domande di agevolazione per progetti riguardanti
attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale d’importo superiore a 5
milioni di euro. In questa sezione, vengono elencati i documenti da allegare
alla domanda. Tutti i documenti sono disponibili da questo link. Lo sportello è
tuttora attivo. Le domande sono state chiuse dal 3 febbraio 2023 solo per
l’Accordo quadro per i progetti da realizzare nei territori della Regione
Calabria.
Le domande vanno inviate mediante questa piattaforma.
Vale la pena specificare che ai fini dell’accesso alle risorse aggiuntive del
Decreto Ministeriale 11 maggio 2023 pari a 175 milioni di euro, le modalità
di domanda non sono state ancora definite. Sarà un provvedimento del
Direttore generale per gli incentivi alle imprese del MIMIT a definirle.
ASSISTENZA ALLE DOMANDE
L’ex MISE ha messo a disposizione un servizio di assistenza per l’accesso
alla piattaforma e per la presentazione delle domande di agevolazione
mediante l’indirizzo info_domandefcs@mcc.it.
Alle richieste di chiarimenti pervenute viene fornita una risposta attraverso le
FAQ dove non verranno date risposte a quesiti relativi a casi specifici, ma solo
a quelli aventi carattere generale relativi all’interpretazione delle disposizioni
attuative. Per informazioni sull’attuazione e rendicontazione dei progetti di
ricerca e sviluppo, si può utilizzare l’indirizzo info_fcs@mcc.it.
Per i soli quesiti di natura normativa, relativi all’interpretazione delle
disposizioni attuative, e per i quesiti riguardanti la procedura di definizione
degli Accordi per l’innovazione è attivo l’indirizzo di posta elettronica:
accordi.innovazione@mise.gov.it.
RIFERIMENTI NORMATIVI
● Decreto del MISE 1° aprile 2015 (Pdf 106 Kb);
● Decreto del MISE 24 maggio 2017 (Pdf 666 Kb);
● Decreto MISE 18 marzo 2022 (Pdf 249 Kb);
● Decreto MISE 31 dicembre 2021 (Pdf 921 Kb);
● Decreto MISE 11 maggio 2022 (Pdf 74 Kb);
● DPCM 4 agosto 2022 n. 2 (Pdf 66 Kb);
● Decreto direttoriale n. 2899 del 10 ottobre 2022 (Pdf 600 Kb);
● Decreto direttoriale 14 novembre 2022 (Pdf 911 Kb);
● Decreto Ministeriale 11 maggio 2023 (Pdf 311 Kb).