SOCIETA’: GIOVANI E LAVORO – Scuola: il Consiglio dei Ministri approva la riforma degli istituti tecnici, ecco il nuovo modello 4+2

Scuola: il Consiglio dei Ministri approva la
riforma degli istituti tecnici, ecco il nuovo
modello 4+2


di Francesco Rodorigo – SCUOLA
Approvata la riforma degli istituti tecnici e professionali. Nasce la nuova
filiera formativa tecnologico-professionale con la creazione di un’unica
offerta di istruzione, 4 anni di istituto tecnico più 2 di ITS Academy. Nel
DDL anche la stretta sul voto in condotta, con il 6 in pagella si viene
rimandati a settembre, dal 5 in giù scatta la bocciatura
Arriva il nuovo modello 4+2 per la formazione tecnico-professionale con la
realizzazione di una apposita filiera collegata agli ITS Academy, i percorsi post
diploma.
Si tratta della novità principale del nuovo DDL scuola approvato ieri dal
Consiglio dei Ministri.
Un’unica offerta formativa per gli studenti che potranno, in via sperimentale
dal prossimo anno scolastico, concludere il percorso di studi dell’istituto
tecnico in 4 anni per poi proseguire con un altro biennio negli ITS Academy.
Inoltre, torna il voto in condotta alle medie, che, come nei licei, farà media e in
caso di insufficienza porterà alla bocciatura.
Scuola: il Consiglio dei Ministri approva la riforma degli istituti tecnici,
ecco il nuovo modello 4+2
Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 18 settembre 2023, oltre alle
modifiche al codice della strada ha approvato il disegno di legge che riforma
l’istruzione tecnica-professionale.
Nello specifico, il DDL prevede a partire dal prossimo anno scolastico,
l’istituzione di una filiera formativa tecnologico-professionale, costituita dai
percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione, dai percorsi formativi
degli ITS Academy, da quelli di istruzione e formazione professionale e da
quelli di istruzione e formazione tecnica superiore.
In questo modo, si prevede la creazione di un’unica offerta di istruzione e
formazione con diverse novità, a partire dalla possibilità di concludere il
percorso di studi tecnico-professionali in quattro anni.
Come si legge nel comunicato stampa rilasciato a margine del CdM, gli
studenti in possesso di un diploma professionale conseguito a seguito di un
percorso di durata almeno quadriennale potranno iscriversi direttamente ai
percorsi ITS Academy (cioè gli Istituti professionalizzanti post-diploma), a
seguito di validazione Invalsi, secondo la formula 4+2. Gli stessi studenti,
inoltre, potranno sostenere l’esame di maturità senza dover prima superare
l’esame preliminare.
Ci sarà un ampliamento delle ore di laboratorio e delle discipline
professionalizzanti, ma non a discapito del conseguimento delle competenze
dal punto di vista del profilo educativo, culturale e professionale dell’indirizzo
di studi.
Il decreto, poi, prevede la realizzazione di campus a cui potranno aderire
anche i licei, le università, gli istituti AFAM, e anche altri soggetti pubblici o
privati. All’interno sono assicurati passaggi orizzontali e verticali tra i percorsi.
“Oggi l’istruzione tecnica e professionale diventa finalmente un canale di serie
A, in grado di garantire agli studenti una formazione che valorizzi i talenti e le
potenzialità di ognuno e sia spendibile nel mondo del lavoro, garantendo
competitività al nostro sistema produttivo.”
Questo il commento del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe
Valditara, come si legge nel comunicato stampa del 18 settembre.
DDL scuola: torna il voto in condotta anche alle medie, con il 6 rimandati
a settembre
Oltre all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, il nuovo
DDL prevede anche la revisione della disciplina di valutazione del
comportamento delle studentesse e degli studenti, il cosiddetto voto in
condotta.
A questo proposito, il voto in condotta torna anche alle medie, dopo
l’abolizione nel 2017. Il testo decreta che nella scuola secondaria di primo
grado la valutazione debba essere espressa in decimi.
In caso di voto in condotta insufficiente, sotto il 6, il consiglio di classe
delibererà la bocciatura o la non ammissione all’esame di Stato.
Per la scuola secondaria di secondo grado, i licei, con il 6 in condotta lo
studente sarà rimandato a settembre in educazione civica e dovrà svolgere un
elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale. Anche in questo
caso, con un voto insufficiente scatta la bocciatura o la non ammissione alla
maturità.
Una riforma, quella del voto in condotta, che come sottolineato dal Ministro
Valditara:
“responsabilizza i ragazzi e restituisce autorevolezza ai docenti.”
Inoltre, il massimo dei crediti che fanno media nel voto finale per l’esame
spetterà solamente a chi prenderà 9 o 10 in condotta.
Per tutti i dettagli si attende ora la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta
Ufficiale.

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