NEWS – Rating PMI: il “problema produttivo”

Rating PMI: il “problema produttivo”


di Luigi Secondin e Bruno Sodo
Un primo problema (causa primaria della crisi di liquidità) potrebbe essere una
“crisi da sovraproduzione”: vendiamo meno di quanto produciamo (o di quanto
potremmo produrre).
Quali sono i campanelli di allarme che ci segnalano la presenza di un
problema produttivo?

  1. aumenta il ciclo di magazzino;
  2. aumentano i giorni di incasso delle vendite;
  3. aumentano i debiti verso fornitori.
    Vediamoli singolarmente.
  4. aumenta il ciclo di magazzino
    Il più importante – e pertinente – campanello d’allarme è l’osservazione di un
    magazzino di prodotti in vendita che “ristagna” e tende a riempirsi.
    Ma come lo calcoliamo? In analisi di bilancio, il ciclo di magazzino può essere
    calcolato utilizzando la formula del Cash Conversion Cycle (CCC) o
    CAPITALE CIRCOLANTE COMMERCIALE (vedere schema su slide in
    allegato).
    La formula per il calcolo del CCC è la seguente:
    ● CCC = IR + DSO – DPO
    Vediamo il significato di IR, DSO e DPO e come si calcolano.
    IR indica i giorni di rotazione del magazzino – Si calcola con la seguente
    formula:
    ● VALORE DEL MAGAZZINO / COSTO DEL VENDUTO (senza IVA) *
    365.
    Minore è il valore dell’indice, maggiore è l’efficienza.
    Per esempio, se vendi prodotti per un valore totale di 30.000 euro all’anno a
    prezzo di costo, e la media del valore delle scorte è di 10.000 euro, otterrai un
    indice pari a 3. Ciò significa che quel determinato stock di prodotti si rinnova
    tre volte all’anno.
    Tuttavia, l’efficienza nella gestione delle rimanenze di magazzino dipende da
    un insieme di fattori, tra cui i tempi di approvvigionamento delle materie prime.
    Ad esempio, se un’azienda importa dalla Cina le materie prime, deve
    necessariamente mantenere un livello più alto di scorte rispetto ad una altra
    che acquista da fornitori italiani.
    DSO indica i giorni di dilazione concessi ai clienti – Il DSO, acronimo inglese di
    Days Sales Outstanding, in italiano tempo medio di incasso, è un indicatore
    che misura il numero medio di giorni necessari a un’azienda per riscuotere il
    pagamento di una vendita. Si calcola con la seguente formula:
    ● MEDIA CREDITI VERSO CLIENTI / VENDITE * 365
    Un valore DSO troppo alto suggerisce che un’azienda sta riscontrando ritardi
    nella ricezione dei pagamenti, il che può indicare scarsa liquidità
    nell’immediato. Al contrario, un DSO basso indica che le fatture vengono
    saldate rapidamente. Quindi, quei soldi possono essere reinvestiti nel
    business con buoni risultati.
    È uno strumento importante per la gestione aziendale e di tesoreria, in quanto
    permette di identificare la fase finanziaria in cui si trova l’impresa e di
    supportare considerazioni utili per la gestione della cassa.
    DPO indica i giorni di dilazione concessi dai fornitori – DPO è l’acronimo
    inglese di Days Payable Outstanding, in italiano giorni di dilazione media
    ottenuta dai fornitori. Questo indicatore misura il tempo medio (in giorni)
    impiegato da un’azienda per pagare fatture ai suoi creditori commerciali. Si
    calcola con la seguente formula:
    ● MEDIA DEBITI VERSO FORNITORI / COSTO DEL VENDUTO * 365
    Le PMI cercano di mantenere il DPO più elevato possibile, almeno quanto il
    DSO. È fondamentale confrontare il DPO con il DSO: se il DPO è inferiore al
    DSO, ci possono essere carenze di liquidità, poiché i pagamenti dei fornitori
    sono precedenti agli incassi dai clienti.
    Dall’altro lato un alto valore del DPO non è sempre un buon indicatore.
    Potrebbe esprimere forte potere contrattuale ma potrebbe anche esprimere
    incapacità dell’azienda di onorare puntualmente i propri impegni.
    Questi tre elementi rappresentano rispettivamente il tempo medio in cui
    un’impresa detiene il magazzino prima di venderlo, il tempo medio che
    un’impresa impiega per riscuotere un credito commerciale, e il tempo medio
    necessario a un’impresa per pagare i debiti ai propri fornitori.
  5. aumentano i giorni di incasso delle vendite
    Abbiamo già visto come si calcola il DSO, i giorni di incasso delle vendite.
    Il DSO è uno strumento utile per monitorare e gestire la salute finanziaria di
    un’azienda.
    a. Gestione della liquidità: Un DSO elevato può indicare che l’azienda ha
    difficoltà a riscuotere i pagamenti dai clienti, il che può portare a problemi di
    liquidità. Al contrario, un DSO basso suggerisce che l’azienda è in grado di
    riscuotere i pagamenti in modo tempestivo, migliorando così la sua posizione
    di liquidità.
    b. Valutazione del rischio creditizio: Il DSO può aiutare a valutare il rischio
    creditizio associato ai clienti di un’azienda. Un DSO elevato può indicare che i
    clienti dell’azienda hanno difficoltà a pagare nei tempi previsti, il che potrebbe
    suggerire un rischio creditizio più elevato.
    c. Efficienza operativa: Il DSO può anche essere utilizzato per valutare
    l’efficienza operativa di un’azienda. Un DSO basso può indicare che l’azienda
    ha processi efficienti per la fatturazione e l’incasso dei pagamenti.
    d. Benchmarking: Il DSO può essere utilizzato per confrontare le performance
    di un’azienda con quelle dei suoi concorrenti o con standard di settore. Se il
    DSO di un’azienda è più alto rispetto alla media del settore, questo potrebbe
    indicare un problema che richiede attenzione.
  6. aumentano i debiti verso fornitori
    La rilevazione di un aumento dei debiti – di periodo in periodo – verso i
    fornitori, potrebbe indicare una “forza” dell’azienda verso i propri fornitori ma
    potrebbe anche indicare una problematica nel normale funzionamento
    dell’azienda.
    Ma quali possono essere le soluzioni ad un problema di sovraproduzione?
    La prima soluzione è quella del potenziamento dello sviluppo commerciale –
    Un aumento delle vendite potrebbe portare a risolvere il problema a patto,
    però, di mantenere il corretto equilibrio tra costo del venduto e prezzo di
    vendita del prodotto.
    Può avere senso ridurre il proprio margine sul singolo prodotto venduto a
    patto di aumentare più che proporzionalmente il numero dei pezzi venduti.
    La seconda soluzione, più facilmente attuabile, è di agire sul ciclo degli incassi
  • Molto spesso le PMI non sono organizzate a livello amministrativo per
    individuare i ritardi di pagamenti in modo tempestivo e, ancora meno, sono
    dotate di procedure rigide per il recupero del credito.
    Troppo spesso gli imprenditori lasciano che il proprio credito resti nelle mani
    del proprio cliente. In questo modo, temendo di perdere fatturato, aumentano
    in modo incontrollato i propri crediti.
    È quindi necessario individuare o creare all’interno della PMI una funzione
    apposita, distinta rispetto al commerciale, che, con scadenze prefissate e
    rigide, imponga i pagamenti e sia così potente da poter sospendere le
    forniture al cliente, limitando sul nascere l’emorragia finanziaria.
    La terza e ultima soluzione consiste nella riduzione dei costi – Questa
    soluzione è quella naturalmente più facilmente adottata da tutte le PMI ma
    implica una conseguente e pericolosa diminuzione di potenzialità dell’azienda.
    Da non abusare.
    L’unico consiglio che comunque va sempre dato è quello per noi
    professionisti: dobbiamo agire con tempestività. Dobbiamo rilevare la
    problematica sul nascere, sottoporta all’imprenditore e, tassativamente, agire.
    Non stare fermi.
    La soluzione di farsi prestare soldi dal sistema bancario per “sistemare” la
    situazione è deleteria: crea infatti un aumento dei costi stessi (pagamento
    degli interessi) e trasferiamo contestualmente il problema nelle mani di un
    ente, l’istituto di credito, che esigerà la restituzione del prestito con ogni
    mezzo.

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