GOVERNO ITALIANO – Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 57 del 3 Novembre 2023

Comunicato stampa del Consiglio dei
Ministri n. 57 del 3 Novembre 2023


ELEZIONE DIRETTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei
ministri e razionalizzazione del rapporto di fiducia (disegno di legge
costituzionale)
Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del
Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria
Elisabetta Alberti Casellati, ha approvato un disegno di legge costituzionale
per l’introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri
e la razionalizzazione del rapporto di fiducia.
La riforma costituzionale ha l’obiettivo di rafforzare la stabilità dei Governi,
consentendo l’attuazione di indirizzi politici di medio-lungo periodo;
consolidare il principio democratico, valorizzando il ruolo del corpo elettorale
nella determinazione dell’indirizzo politico della Nazione; favorire la coesione
degli schieramenti elettorali; evitare il transfughismo e il trasformismo
parlamentare.
Il testo opera su cinque versanti:

  1. introduce un meccanismo di legittimazione democratica diretta del
    Presidente del Consiglio dei ministri, eletto a suffragio universale con
    apposita votazione popolare che si svolge contestualmente alle elezioni
    per le Camere, mediante una medesima scheda. Si prevede, inoltre,
    che il Presidente del Consiglio sia eletto nella Camera per la quale si è
    candidato e che, in ogni caso, sia necessariamente un parlamentare;
  2. fissa in cinque anni la durata dell’incarico del Presidente del Consiglio,
    favorendo la stabilità del Governo e dell’indirizzo politico;
  3. garantisce il rispetto del voto popolare e la continuità del mandato
    elettorale conferito dagli elettori, prevedendo che il Presidente del
    Consiglio dei ministri in carica possa essere sostituito solo da un
    parlamentare della maggioranza e solo al fine di proseguire
    nell’attuazione del medesimo programma di Governo. L’eventuale
    cessazione del mandato del sostituto così individuato determina lo
    scioglimento delle Camere;
  4. affida alla legge la determinazione di un sistema elettorale delle Camere
    che, attraverso un premio assegnato su base nazionale, assicuri al
    partito o alla coalizione di partiti collegati al Presidente del Consiglio il
    55 per cento dei seggi parlamentari, in modo da assicurare la
    governabilità;
  5. supera la categoria dei senatori a vita di nomina del Presidente della
    Repubblica, precisando che i senatori a vita già nominati restano
    comunque in carica.
    Il testo si ispira a un criterio “minimale” di modifica della Costituzione vigente,
    in modo da operare in continuità con la tradizione costituzionale e
    parlamentare italiana e da preservare al massimo grado le prerogative del
    Presidente della Repubblica, figura chiave dell’unità nazionale.
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    GOVERNANCE DEL “PIANO MATTEI”
    Disposizioni urgenti per il “Piano Mattei” per lo sviluppo in Stati del
    continente africano (decreto-legge)
    Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del
    Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani,
    ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per il “Piano
    Mattei” per lo sviluppo in Stati del continente africano.
    Il “Piano Mattei”, di durata quadriennale, avrà l’obiettivo di potenziare le
    iniziative di collaborazione tra Italia e Stati del Continente africano,
    promuovere uno sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo di questi
    ultimi e prevenire le cause profonde delle migrazioni irregolari. Inoltre,
    rafforzerà il coordinamento delle iniziative pubbliche e private, anche
    finanziate o garantite dallo Stato italiano, rivolte a Stati del Continente
    africano.
    Il testo prevede la condivisione e la partecipazione degli Stati africani
    interessati all’individuazione, alla definizione e all’attuazione degli interventi
    del Piano e l’impegno compartecipato alla stabilità e alla sicurezza regionali e
    globali. Saranno attuate azioni di partenariato nei seguenti settori:
    cooperazione allo sviluppo; promozione delle esportazioni e degli investimenti;
    istruzione, formazione superiore e formazione professionale; ricerca e
    innovazione; salute, agricoltura e sicurezza alimentare; approvvigionamento e
    sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed
    energetiche; tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici;
    ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture anche digitali;
    valorizzazione e sviluppo del partenariato energetico anche nell’ambito delle
    fonti rinnovabili; sostegno all’imprenditoria e in particolare a quella giovanile e
    femminile; promozione dell’occupazione; turismo, cultura, prevenzione e
    contrasto dell’immigrazione irregolare e gestione dei flussi migratori legali.
    In merito alla governance, il decreto prevede l’istituzione di una Cabina di
    regia, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri e composta dal
    Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con funzioni di
    vicepresidente, e dagli altri Ministri, dai Viceministri degli affari esteri e della
    cooperazione internazionale e delle imprese e del Made in Italy, dal
    Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dal
    direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, dai presidenti
    dell’ICE-Agenzia italiana per la promozione all’estero e
    l’internazionalizzazione delle imprese italiane, della società Cassa depositi e
    prestiti S.p.a., della società SACE S.p.a., della società Simest S.p.a., da
    rappresentanti di imprese a partecipazione pubblica, delle università, della
    società civile e del terzo settore, di enti pubblici e privati.
    La Cabina di regia:
    ■ coordina le attività di collaborazione tra Italia e Stati del Continente
    africano;
    ■ finalizza il Piano Mattei e i relativi aggiornamenti;
    ■ monitora l’attuazione del Piano;
    ■ approva la relazione annuale al Parlamento;
    ■ promuove il coordinamento tra i diversi livelli di governo, gli enti pubblici
    nazionali e territoriali e ogni altro soggetto pubblico e privato
    interessato;
    ■ promuove iniziative finalizzate all’accesso a risorse messe a
    disposizione dall’Unione europea e da organizzazioni e soggetti
    internazionali, anche di natura bancaria;
    ■ coordina le iniziative di comunicazione relative all’attuazione del Piano
    Mattei.
    Inoltre, si istituisce presso la Presidenza del Consiglio una struttura di
    missione che:
    ■ assicura supporto al Presidente per l’esercizio delle funzioni di indirizzo
    e coordinamento dell’azione strategica del Governo relativamente
    all’attuazione del Piano Mattei e ai suoi aggiornamenti;
    ■ cura il segretariato della Cabina di regia;
    ■ predispone la relazione annuale al Parlamento.
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    FLOROVIVAISMO
    Delega al Governo in materia di florovivaismo (disegno di legge – esame
    definitivo)
    Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’agricoltura, della
    sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, ha approvato, in
    esame definitivo, in disegno di legge di delega al Governo in materia di
    florovivaismo, volto a costituire un quadro normativo organico in materia di
    coltivazione, promozione, commercializzazione, valorizzazione e incremento
    della qualità e dell’utilizzo dei prodotti del settore florovivaistico e della relativa
    filiera. Il testo tiene conto del parere espresso dalla Conferenza unificata.
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    CONCORDATO FISCALE PREVENTIVO
    Disposizioni in materia di accertamento tributario e di concordato
    preventivo biennale (decreto legislativo – esame preliminare)
    Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze
    Giancarlo Giorgetti, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo
    che introdurrà disposizioni in materia di accertamento tributario e di
    concordato preventivo biennale.
    Il decreto, in attuazione della delega per la riforma fiscale, contiene
    disposizioni in materia:
    ■ di accertamento tributario, in particolare al fine di una migliore
    partecipazione del contribuente al procedimento accertativo e per
    rafforzare forme di cooperazione tra le amministrazioni nazionali ed
    estere;
    ■ di concordato preventivo biennale, al quale potranno accedere i
    contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di impresa e di lavoro
    autonomo, residenti nel territorio dello Stato.
    Di seguito i contenuti principali.
    ■ Disposizioni in materia di procedimento accertativo
    Si introducono disposizioni finalizzate alla razionalizzazione e alla
    partecipazione del contribuente al procedimento accertativo. Si prevede, in
    coordinamento con le modifiche apportate allo “Statuto del contribuente”, che
    lo “schema di provvedimento” che dovrà essere comunicato al contribuente ai
    fini del contraddittorio preventivo con l’amministrazione debba contenere
    anche l’invito alla definizione del “procedimento con adesione”; si abroga la
    disciplina dell’“invito obbligatorio”, che impone all’amministrazione finanziaria,
    prima di emettere un avviso di accertamento, di notificare l’invito a comparire
    al contribuente per l’avvio del procedimento di definizione dell’accertamento;
    si introduce la disciplina dell’adesione ai verbali di constatazione, stabilendo
    che il contribuente possa prestare adesione anche ai verbali di constatazione
    e disciplinando il procedimento istruttorio.
    Inoltre, si introduce la disciplina generale degli “atti di recupero” finalizzati al
    recupero dei crediti non spettanti o inesistenti, utilizzati indebitamente in
    compensazione; a tal fine si descrive un unico procedimento accertativo,
    indipendente dalla natura del credito indebitamente utilizzato in
    compensazione, che prevede tra l’altro la possibilità di definire in via
    agevolata le sanzioni e un unico periodo di decadenza, di otto anni dall’utilizzo
    del credito, del potere di notifica dell’atto. In assenza di specifiche
    disposizioni, le previsioni introdotte si applicano anche per il recupero di tasse,
    imposte e importi non versati, compresi quelli relativi a contributi e
    agevolazioni fiscali indebitamente percepiti o fruiti o a cessioni di crediti di
    imposta in mancanza dei requisiti.
    Tutti gli atti, i provvedimenti, gli avvisi e le comunicazioni, compresi quelli che
    per legge devono essere notificati, potranno essere inviati tramite posta
    elettronica certificata. La nuova disciplina relativa al domicilio digitale si
    estende alle cartelle di pagamento e agli atti e alle comunicazioni dell’agente
    della riscossione.
    Si introducono disposizioni finalizzate alla razionalizzazione e al riordino delle
    disposizioni normative in materia di attività di analisi del rischio finalizzata alla
    prevenzione e al contrasto dell’evasione fiscale, della frode fiscale e
    dell’abuso del diritto in materia tributaria, nonché a stimolare l’adempimento
    spontaneo dei contribuenti.
    In tema di cooperazione tra le amministrazioni nazionali ed estere, si
    introducono lo “scambio di informazioni su richiesta”, con Paesi dell’Unione
    Europea e altri Stati con i quali ci siano specifici accordi, e la disciplina degli
    “strumenti di cooperazione amministrativa avanzata” volti a minimizzare gli
    impatti dei controlli di amministrazioni estere nei confronti dei contribuenti e
    delle loro attività economiche, anche attraverso una nuova disciplina dei
    controlli simultanei e delle verifiche congiunte.
    Si rafforzano la prevenzione e il contrasto dei fenomeni evasivi e fraudolenti in
    ambito IVA. In particolare, i soggetti non residenti nel territorio dell’Unione
    Europea o dello Spazio Economico Europeo, che adempiono gli obblighi
    derivanti dall’applicazione delle norme in materia di IVA tramite un
    rappresentante fiscale, potranno effettuare operazioni intra-comunitarie solo
    previo rilascio di idonea garanzia. Inoltre, il rappresentante fiscale dovrà
    essere in possesso di determinati requisiti soggettivi di onorabilità (quali non
    aver riportato condanne, anche non definitive, per reati finanziari e non aver
    concluso accordi di applicazione della pena su richiesta delle parti in relazione
    agli stessi); in caso di nomina di una persona giuridica, i requisiti di cui sopra
    devono essere posseduti dal legale rappresentante dell’ente che si intende
    nominare rappresentante fiscale.
    Si rivede la disciplina della revisione dei termini di prescrizione e decadenza
    dell’azione dello Stato e dell’apparato sanzionatorio dell’imposta sui premi di
    assicurazione, con la possibilità di presentare la denuncia tardiva entro 90
    giorni dal termine ultimo di presentazione, ferma restando l’applicazione delle
    sanzioni amministrative per il ritardo. Le denunce presentate con ritardo
    superiore a novanta giorni si considerano omesse, ma costituiscono,
    comunque, titolo per la riscossione delle imposte dovute in base agli imponibili
    in esse indicate. Inoltre, si modifica il termine per la notifica degli avvisi nei
    casi di omessa o infedele denuncia annuale dei premi incassati, che si
    uniforma a quelli delle altre imposte indirette: in caso di infedele denunzia,
    l’azione dello Stato per il conseguimento delle imposte, degli interessi e delle
    sanzioni previste decade decorso il 31 dicembre del quinto anno successivo.
    ■ Disciplina del Concordato preventivo biennale
    Si stabilisce, in generale, che al concordato preventivo biennale (CPB)
    possono accedere i contribuenti di minori dimensioni, titolari di reddito di
    impresa e di lavoro autonomo, residenti nel territorio dello Stato. Per
    l’applicazione del CPB, l’Agenzia delle entrate formulerà una proposta per la
    definizione biennale del reddito derivante dall’esercizio d’impresa, o
    dall’esercizio di arti e professioni, rilevante ai fini delle imposte sui redditi e del
    valore della produzione netta rilevante ai fini dell’imposta regionale sulle
    attività produttive. Il decreto disciplina anche le procedure informatiche a
    supporto del concordato preventivo e stabilisce che il contribuente può aderire
    alla proposta di concordato entro i termini di presentazione della dichiarazione
    dei redditi.
    Nel dettaglio, potranno accedere al concordato preventivo biennale i
    contribuenti interessati dall’applicazione degli Indici sintetici di affidabilità
    fiscale (ISA) che, con riferimento al periodo d’imposta precedente a quelli cui
    si riferisce la proposta, sono in possesso di determinati requisiti (quali l’aver
    ottenuto un punteggio di affidabilità fiscale pari almeno a 8 sulla base dei dati
    dichiarati; non avere debiti tributari ovvero, aver estinto quelli che tra essi
    sono d’importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro). Si
    individuano per tali contribuenti le ipotesi che non consentono l’accesso al
    concordato (come la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in
    relazione ad almeno uno dei 3 periodi d’imposta precedenti; la condanna per
    uno dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, falso in
    bilancio riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita,
    autoriciclaggio, commessi negli ultimi 3 periodi d’imposta antecedenti). Nei
    periodi d’imposta oggetto di concordato, i contribuenti sono comunque tenuti
    agli ordinari obblighi contabili e dichiarativi e alla comunicazione dei dati
    mediante la presentazione dei modelli per l’applicazione degli indici sintetici di
    affidabilità fiscale. Decorso il biennio oggetto di concordato, permanendo i
    requisiti, l’Agenzia delle entrate formula una nuova proposta di concordato
    biennale relativa al biennio successivo, a cui il contribuente può aderire.
    L’adesione non produce effetti ai fini dell’IVA, la cui applicazione avviene
    secondo le regole ordinarie.
    Potranno aderire al CPB anche gli esercenti attività d’impresa, arti o
    professioni che aderiscono al regime forfettario. Anche per tali contribuenti, si
    prevede che l’accettazione della proposta dell’Agenzia delle entrate per la
    definizione biennale del reddito costituisca l’obbligo di dichiarare gli importi
    concordati nelle dichiarazioni dei redditi dei periodi d’imposta interessati, nei
    quali contribuenti saranno inoltre tenuti agli obblighi previsti per i soggetti che
    aderiscono al regime forfettario. Inoltre, si disciplinano le modalità di
    individuazione del reddito ai fini del concordato e si disciplina l’ipotesi di
    rinnovo, cessazione e decadenza dal concordato (come per il concordato per
    gli ISA).
    Per i periodi d’imposta oggetto del concordato, gli accertamenti non potranno
    essere effettuati salvo che in esito all’attività istruttoria dell’Amministrazione
    finanziaria ricorrano le cause di decadenza dal concordato; l’Agenzia delle
    entrate e il Corpo della Guardia di finanza programmano l’impiego di maggiore
    capacità operativa per intensificare l’attività di controllo nei confronti dei
    soggetti che non aderiscono concordato preventivo biennale o ne decadono; i
    soggetti che adottato il regime concordatario potranno godere di termini
    maggiori per effettuare i versamenti relativi all’acconto e al saldo in scadenza
    al 30 giugno.
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    PROVVEDIMENTI SULLA CONDIZIONE DELLE PERSONE CON
    DISABILITÀ
    Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per le disabilità Alessandra
    Locatelli, ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi di
    attuazione della legge 22 dicembre 2021, n. 227.
  6. Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base e di
    accomodamento ragionevole e della valutazione multidimensionale per
    l’elaborazione ed attuazione del progetto di vita individuale
    personalizzato e partecipato (decreto legislativo – esame preliminare)
    Il decreto interviene con norme relative alla definizione della condizione di
    disabilità, all’accertamento di tale condizione, alla revisione dei suoi processi
    valutativi di base, alla valutazione multidimensionale della disabilità e alla
    realizzazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato
    della persona con disabilità. L’obiettivo è di assicurare il riconoscimento della
    condizione di disabilità, per rimuovere gli ostacoli e per attivare i sostegni utili,
    alle persone con disabilità, al pieno esercizio, su base di uguaglianza con gli
    altri, delle libertà e dei diritti civili e sociali nei vari contesti di vita, liberamente
    scelti.
    Il provvedimento si inquadra nel programma di riforme che, a partire dalla
    Riforma 1.1 della Missione 5, Componente 2, del Piano Nazionale di Ripresa
    e resilienza (PNRR), prevede l’attuazione di una specifica normativa in
    materia di disabilità, intitolata “Legge quadro per le disabilità”.
    Il decreto risulta particolarmente innovativo rispetto all’attuale contesto
    normativo in particolare sotto cinque aspetti:
  7. nell’introdurre le definizioni di disabilità, della condizione di disabilità e
    della persona con disabilità, si prende le mosse dalla nuova prospettiva
    della “disabilità” non derivante più dalla mera visione medica
    dell’impedimento determinato dalla malattia o patologia ma intesa quale
    risultato dell’interazione tra persone con compromissioni e barriere
    comportamentali e ambientali che impediscono o limitano la
    partecipazione nei diversi contesti di vita;
  8. l’adozione dal 1° gennaio 2025 della classificazione internazionale
    delle malattie (lCD) dell’Organizzazione mondiale della sanità e della
    classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della
    salute (ICF): il loro utilizzo congiunto fornisce un quadro più ampio e
    significativo della salute delle persone;
  9. il procedimento unitario (e unificato) di valutazione di base, affidato
    all’INPS dal 1° gennaio 2026, finalizzato alla certificazione che accerti la
    sussistenza della condizione di disabilità, unificato al processo
    dell’accertamento dell’invalidità civile, della cecità civile, della
    sordocecità, degli alunni con disabilità, degli elementi utili alla
    definizione della condizione di non autosufficienza. Il procedimento è
    attivato da un certificato medico introduttivo ed è distinto dalla
    successiva valutazione multidimensionale volta alla predisposizione di
    un progetto di vita della persona con disabilità;
  10. il procedimento di valutazione multidimensionale per la predisposizione
    del progetto di vita: all’esito della valutazione di base, la persona con
    disabilità può chiedere di avviare il procedimento di valutazione
    multidisciplinare. Si tratta di una valutazione bio-psico-sociale, effettuata
    da un’unità di cui fa parte anche la persona con disabilità e che,
    partendo dagli esiti della valutazione di base, li arricchisce con
    particolare riferimento al concreto contesto sociale in cui la persona
    svolge la propria vita. Si tratta di un fondamentale strumento di
    coordinamento di tutto l’insieme di misure e interventi rivolti alla
    persona. La presenza nella unità di valutazione anche di soggetti delle
    istituzioni ed enti assistenziali coinvolti nella fase attuativa rende il
    progetto di vita un vero e proprio patto di corresponsabilità;
  11. il diritto all’accomodamento ragionevole, con la previsione di un
    procedimento consistente in modifiche e adattamenti ritenuti necessari,
    purché non eccessivi o sproporzionati, per garantire alle persone con
    disabilità il godimento e l’esercizio dei diritti civili e sociali.
    Si prevede per tutto l’anno 2025 una fase di sperimentazione, con
    l’applicazione a campione delle disposizioni sia in materia di valutazione di
    base che relativamente alla valutazione multidimensionale, finalizzata anche
    all’aggiornamento delle definizioni, dei criteri e delle modalità di accertamento.
  12. Istituzione della Cabina di regia per la determinazione dei livelli
    essenziali delle prestazioni in favore delle persone con disabilità, in
    attuazione della delega conferita al Governo dalla legge 22 dicembre
    2021, n. 227 (decreto legislativo – esame preliminare)
    Il decreto introduce disposizioni volte a definire, anche con il supporto della
    Commissione tecnica per i fabbisogni standard, i livelli essenziali delle
    prestazioni (LEP) in favore delle persone con disabilità.
    A tale fine si prevede l’istituzione di una Cabina di regia presso la Presidenza
    del Consiglio dei ministri, di cui fanno parte, oltre ai ministri competenti per
    materia, un delegato della Commissione tecnica per i fabbisogni standard, il
    Presidente della Conferenza delle Regioni, il Presidente dell’ANCI e i
    Presidenti delle Federazioni maggiormente rappresentative delle Associazioni
    in materia di disabilità.
    La Cabina di regia effettua la preventiva ricognizione delle prestazioni
    essenziali delle persone con disabilità, elabora linee guida per l’individuazione
    dei livelli essenziali delle prestazioni; riconosce il progetto individuale di vita
    come livello essenziale delle prestazioni; verifica le modalità di integrazione
    dei LEP con i livelli essenziali di assistenza (LEA); assicura il coordinamento e
    la piena effettività della normativa riguardante sussidi, incentivi e agevolazioni
    per le persone con disabilità, anche con riguardo alle tutele previste dalla
    normativa in materia di invalidità civile. Nelle more dell’individuazione dei LEP,
    la Cabina di regia individua concrete modalità – anche promuovendo
    collaborazioni tra pubblico, privati e terzo settore – per prevedere e garantire
    obiettivi di servizio. Inoltre, concorre a determinare gli indirizzi di impiego delle
    risorse destinate alla definizione e all’attuazione del progetto di vita
    individuale, personalizzato e partecipato, secondo i principi di sussidiarietà e
    differenziazione e in base ai modelli territoriali di assistenza integrata. Infine,
    assicura il raccordo con la Cabina di regia per la determinazione dei LEP
    istituita presso la Presidenza del Consiglio.
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    STATI DI EMERGENZA
    Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la protezione civile e le
    politiche del mare Nello Musumeci, ha deliberato:
    ■ la dichiarazione di stato d’emergenza, per dodici mesi, nel territorio
    delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato, in conseguenza
    degli eventi meteorologici di eccezionale intensità verificatesi a partire
    dal 2 novembre 2023 che hanno determinato una grave situazione di
    pericolo per l’incolumità delle persone, causando alcune vittime,
    l’allagamento e l’isolamento di diverse località, nonché l’evacuazione di
    numerose famiglie dalle loro abitazioni. Considerata la necessità di dare
    immediata risposta alla popolazione colpita, è stato disposto un primo
    stanziamento di 5.000.000 di euro per garantire le misure e gli interventi
    più urgenti volti al soccorso e all’assistenza alla popolazione e al
    ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti
    strategiche, alle attività di gestione rifiuti e delle macerie;
    ■ la dichiarazione dello stato di emergenza, per un periodo di dodici mesi,
    in conseguenza degli eventi sismici verificatisi il giorno 18 settembre
    2023 nel territorio dei Comuni di Brisighella, in provincia di Ravenna,
    Castrocaro Terme e Terra del Sole, Modigliana, Predappio, Rocca San
    Casciano e Tredozio, in provincia di Forlì-Cesena. Per le esigenze più
    immediate sono stati stanziati 6.000.000 di euro, a valere sul Fondo per
    le emergenze nazionali;
    ■ la proroga di dodici mesi dello stato di emergenza già deliberato in
    conseguenza degli eccezionali eventi che si sono verificati il giorno 15
    settembre 2022 nel territorio dei comuni di Gubbio, Pietralunga e di
    Scheggia e Pascelupo, in provincia di Perugia.
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    CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
    Il Consiglio dei ministri ha deliberato di autorizzare il Ministro per la pubblica
    amministrazione all’espressione del parere favorevole del Governo in merito
    all’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Quadro per la ripartizione dei
    distacchi, dei permessi e delle altre prerogative sindacali tra le associazioni
    sindacali rappresentative nei comparti e nelle autonome aree di contrattazione
    della dirigenza, per il triennio 2022-2024, siglata in data 22 giugno 2023
    dall’ARAN e dalle organizzazioni sindacali rappresentative.
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    NOMINE
    Il Consiglio dei ministri ha deliberato:
    ■ su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, il collocamento
    in posizione di disponibilità del dirigente generale di pubblica sicurezza
    dott.ssa Ivana Petricca e la nomina a dirigente generale di pubblica
    sicurezza dei dirigenti superiori della Polizia di Stato dott.ssa Silvia
    Burdese, dott. Emanuele Ricifari, dott.ssa Rosanna Lavezzaro, dott.
    Francesco Famiglietti, dott. Paolo Sartori e dott. Fausto Lamparelli;
    ■ su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina
    Calderone, il collocamento fuori ruolo presso l’Istituto nazionale per
    l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) del dottor Raffaele
    Michele Tangorra, in qualità di componente effettivo del Collegio dei
    Sindaci, con funzioni di Presidente, e delle dottoresse Daniela Carlà,
    Agnese De Luca e Stefania Cresti, quali componenti effettive del
    medesimo Collegio;
    ■ su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina
    Calderone, il collocamento fuori ruolo presso l’Istituto nazionale della
    previdenza sociale (INPS) dei dottori Tatiana Esposito, Danilo Giovanni
    Festa, con funzioni di presidente, e Angelo Fabio Marano in qualità di
    componenti effettivi del Collegio dei sindaci.
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    NOMINE E MOVIMENTO DI PREFETTI
    Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo
    Piantedosi, ha deliberato le nomine e il movimento di prefetti riportato nella
    tabella che segue.
    ■ dott. ssa Laura Lega
    da Capo del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e
    della difesa civile, è destinata a svolgere le funzioni di Capo del
    Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione
    ■ dott. Renato Franceschelli
    da Genova, è destinato a svolgere le funzioni di Capo del Dipartimento
    dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile
    ■ dott.ssa Cinzia Teresa Torraco
    da L’Aquila, è destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di Genova
    ■ dott. Giancarlo Di Vincenzo
    da Pescara, è destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di L’Aquila
    ■ dott. Flavio Ferdani
    da Macerata, è destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di Pescara
    ■ dott.ssa Isabella Fusiello (Dirigente generale di P.S.)
    nominata Prefetto, è destinata a svolgere le funzioni di Prefetto di
    Macerata
    ■ dott. Massimo Mariani
    da Reggio Calabria, anche con incarico di Commissario straordinario
    del Governo per l’area del Comune di San Ferdinando (RC), è destinato
    a svolgere le funzioni di Prefetto di Palermo
    ■ dott. ssa Clara Vaccaro
    da Vice Capo Dipartimento, Direttore Centrale per la difesa civile e le
    politiche di protezione civile presso il Dipartimento dei vigili del fuoco,
    del soccorso pubblico e della difesa civile è destinata a svolgere le
    funzioni di Prefetto di Reggio Calabria, anche con incarico di
    Commissario straordinario del Governo per l’area del Comune di San
    Ferdinando (RC)
    ■ dott. ssa Daniela Lupo
    da Piacenza, è destinata a svolgere le funzioni di Prefetto di Trapani
    ■ dott. Paolo Giuseppe Alfredo Ponta
    nominato Prefetto, è destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di
    Piacenza
    ■ dott. Antonio Cananà da Viterbo è destinato a svolgere le funzioni di
    Capo dell’Ispettorato generale di amministrazione presso il Dipartimento
    per l’amministrazione generale, per le politiche del personale
    dell’amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie
    ■ dott. Gennaro Capo
    da Rieti è destinato a svolgere le funzioni di Prefetto di Viterbo
    ■ dott. ssa Pinuccia Niglio
    nominata Prefetto è destinata a svolgere le funzioni di Prefetto di Rieti
    ٠٠٠٠٠
    POTERE SOSTITUTIVO
    Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del
    Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha
    deliberato l’attribuzione al Commissario unico, Generale dell’Arma dei
    Carabinieri Giuseppe Vadalà, del compito di realizzare il prosieguo delle
    attività di bonifica inerenti agli impianti di gestione rifiuti inerti “LEROSE SRL”,
    nel comune di Bucine, Località le Valli, zona Cave, e nel comune di
    Pontedera, località Gello Pontedera (Pisa), nonché quello relativo al lotto V
    Empoli-Castelfiorentino strada Regionale 429, Val d’Elsa, nel comune di
    Empoli.
    fonte:

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