CREDITO ED INCENTIVI – Nuova Sabatini e contratti di sviluppo: le misure per gli investimenti delle imprese nel 2024

Nuova Sabatini e contratti di sviluppo: le
misure per gli investimenti delle imprese nel
2024


di Francesco Rodorigo – INCENTIVI ALLE IMPRESE
Nel testo della Legge di Bilancio 2024, in esame al Senato, sono presenti
diverse misure a sostegno degli investimenti delle imprese. Dal
rifinanziamento della Nuova Sabatini e dei contratti di sviluppo alle
nuove garanzie SACE
Rifinanziamento in arrivo per i contratti di sviluppo e la Nuova Sabatini, due
delle principali misure a sostegno degli investimenti delle imprese.
A prevedere questi e altri interventi a sostegno del comparto produttivo
italiano è il testo della Legge di Bilancio 2024, attualmente in esame al
Senato.
Al rifinanziamento delle misure si aggiunge anche la modifica alla disciplina
del tax credit per il cinema e la nuova garanzia SACE, finalizzata a supportare
gli investimenti infrastrutturali e produttivi.
Nuova Sabatini e contratti di sviluppo: le misure per gli investimenti delle
imprese nel 2024
Il DDL Bilancio 2024 prevede per il prossimo anno lo stanziamento di ulteriori
190 milioni di euro per il finanziamento dei contratti di sviluppo, relativi ai
programmi di sviluppo industriale, disciplinati dall’articolo 43 del DL n.
112/2008.
Per il 2025, inoltre, sono stanziati altri 210 milioni di euro.
Si tratta della principale misura agevolativa in favore delle imprese italiane che
sostiene la realizzazione di grandi investimenti e l’attuazione delle politiche
industriali nazionali.
I contratti di sviluppo operano su tre direttrici principali, sostenendo programmi
di sviluppo:
● industriale;
● per la tutela ambientale;
● di attività turistiche.
I fondi stanziati sono appunto dedicati alla prima area di intervento. Le
modalità operative per l’utilizzo delle risorse sono definite con provvedimenti
del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (l’ultimo è il decreto 11 maggio
2023).
L’assegnazione delle risorse, si legge nella relazione illustrativa della
Manovra, garantirà un adeguato margine di operatività allo sportello
dell’agevolazione così da ridurre i tempi di attesa e consentendo di fornire loro
un pronto sostegno nella realizzazione dei programmi di investimento.
La norma, infatti, ha l’obiettivo di garantire, attraverso un adeguato
finanziamento, l’attuazione delle richieste già in essere per consentire la
continuità operativa dell’agevolazione.
Inoltre, prevede per il MIMIT la possibilità di impartire ad Invitalia (il soggetto
gestore) specifiche direttive per l’utilizzo delle risorse in modo da sostenere la
realizzazione di particolari finalità di sviluppo.
Nuova Sabatini: ulteriori 100 milioni per il 2024
Un’altra importante misura a sostegno degli investimenti delle imprese è la
Nuova Sabatini, attiva dal 2014 per supportare l’acquisto o l’acquisizione in
leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo e
hardware, software e tecnologie digitali da parte delle micro, piccole e medie
imprese.
Il DDL Bilancio 2024 prevede lo stanziamento di ulteriori 100 milioni di euro
per assicurare continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi
delle PMI. Un intervento già preannunciato dal Ministro Urso nel corso del
Congresso dei commercialisti a Torino.
Un rifinanziamento che si aggiunge a quello già previsto per gli ultimi mesi del
2023 dal decreto fiscale e ancora prima dalla Legge di Bilancio 2023. Il DL n.
145/2023, infatti, stabilisce il rifinanziamento della misura agevolativa con uno
stanziamento di 50 milioni di euro.
Il DDL della Manovra 2024, inoltre, prevede il rifinanziamento del Fondo per la
crescita sostenibile (FCS) con 110 milioni per il prossimo anno e 220 milioni di
euro per il 2025.
Si tratta della misura per realizzazione di programmi e interventi per rafforzare
la competitività dell’apparato produttivo nazionale, con particolare attenzione
ai progetti di ricerca, sviluppo e innovazione strategici.
Tax credit per il cinema fino al 40 per cento
Per il prossimo anno si prevedono interventi anche per il cinema e
l’audiovisivo. In particolare, la nuova disposizione prevista dal DDL Bilancio
2024 va a modificare la legge che disciplina la materia, la n. 220 del 2016.
La prima di queste modifiche prevede che il Ministero della cultura, nel
ripartire le risorse del Fondo per il cinema e l’audiovisivo, possa destinarle
anche solamente ad alcune tipologie di contributi e non necessariamente a
tutte.
Per quanto riguarda il credito d’imposta, l’aliquota viene ordinariamente
prevista al 40 per cento.
I crediti d’imposta vengono riconosciuti nelle seguenti misure:
● credito per le spese sostenute per la realizzazione/ripristino di sale,
ristrutturazione e l’adeguamento strutturale/tecnologico, installazione,
ristrutturazione e rinnovo di impianti, apparecchiature, arredi e servizi
accessori:
○ tra il 20 e il 40 per cento;
○ fino al 60% per le piccole e medie imprese.
● credito per spese relative a costi di funzionamento delle sale:
○ massimo al 40 per cento per grandi imprese;
○ massimo al 60 per cento per le PMI.
Inoltre vengono eliminati dall’elenco dei soggetti non appartenenti al settore
cinematografico ai quali può essere riconosciuto il credito d’imposta i titolari di
reddito di impresa ai fini IRPEF.
Nuova garanzia SACE a condizioni di mercato per investimenti
Il disegno di Legge di Bilancio 2024 prevede anche l’istituzione di una nuova
misura di garanzia a condizioni mercato e gestita da SACE.
Una misura dedicata alle imprese, escluse quelle in difficoltà e le PMI, per
supportare gli investimenti infrastrutturali e produttivi, soprattutto nei settori
dove è presente un fallimento, anche parziale, del mercato.
Tra le operazioni garantite rientrano i finanziamenti, concessi sotto qualsiasi
forma.
La nuova norma introduce un nuovo schema per cui lo Stato assume l’80 per
cento degli impegni e SACE il restante 20 per cento. Lo strumento ha una
durata di 6 anni, fino al 31 dicembre 2029, con un limite massimo di impegni
assumibili di 60 miliardi di euro (10 per anno).
Le garanzie sono concesse per una durata massima di 25 anni e per una
percentuale massima del 70 per cento.
Per tutti i dettagli e l’ufficialità degli interventi sarà necessario attendere la
pubblicazione della Legge di Bilancio 2024 sulla Gazzetta Ufficiale e quella
dei relativi decreti attuativi.

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