INFORMAZIONE FISCALE – Legge di Bilancio 2024, nel testo le principali novità su Fisco, Lavoro e famiglie: pioggia di emendamenti

Legge di Bilancio 2024, nel testo le principali
novità su Fisco, Lavoro e famiglie: pioggia di
emendamenti


di Rosy D’Elia – FISCO
La Legge di Bilancio 2024 dovrebbe arrivare in Aula al Senato tra il 4 e il
7 dicembre, ma l’approdo sembra già destinato a slittare. Dall’UE arriva
una promozione con riserva. Circa 2.700 gli emendamenti presentati
dall’opposizione. Modifiche in vista per il testo ufficiale del DDL
(disponibile in pdf): una panoramica delle novità che riguardano Fisco,
Lavoro e famiglie
Legge di Bilancio 2024 sotto esame nella giornata del 21 novembre: circa
2.700 sono gli emendamenti presentati al Senato per modificare il testo,
mentre dalla Commissione Europea arriva un via libera con riserva. “Non è
pienamente in linea con le raccomandazioni europee”, è questo il parere che
l’Italia condivide con altri 8 paesi, tra questi anche Germania e Olanda.
“Non si tratta di una bocciatura, si tratta di un invito a politiche di bilancio
prudenti e al pieno uso per gli investimenti e le riforme del PNRR”, con queste
parole il Commissario Europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni, ha
sintetizzato la posizione dell’UE nei confronti dell’Italia sottolineando, in
chiusura, non è un invito a “fare manovre correttive”.
Nel frattempo, sul fronte interno, si prepara comunque il terreno per una
evoluzione del testo ufficiale del DDL (disponibile in pdf) che contiene una
serie di novità su Fisco e Lavoro, ma anche di misure che interessano le
famiglie.
Proseguono i lavori che dovranno portare all’approvazione della prossima
Manovra entro l’anno e, nonostante l’arrivo del testo in Aula al Senato sia in
calendario tra il 4 e il 7 dicembre, si parla già di uno slittamento di 10 giorni.
In cantiere per il 2024 c’è una Manovra cauta, come più volte evidenziato
dagli stessi esponenti di Governo. 24 miliardi di euro le risorse a disposizione,
16 dei quali in extradeficit. Una parte importante, 10 miliardi, vengono investiti
nella conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo per le retribuzioni fino
a 35.000 euro, come attualmente previsto.
Il testo ufficiale del Disegno di Legge di Bilancio 2024, che si compone in
totale di 109 articoli, rappresenta l’impianto originario. Ma non è ancora detta
l’ultima parola su nessuna delle novità: le misure delineate non sono ancora
approvate in via ufficiale.
Legge di Bilancio 2024: le novità su Fisco e Lavoro inserite nel testo
Di seguito, per punti, una panoramica sul testo ufficiale del Disegno di Legge
di Bilancio 2024 (disponibile in pdf).
per scaricarlo clicca sull’indirizzo link:
https://www.informazionefiscale.it/IMG/pdf/ddl_926_tomo_ii_428678.pdf
Fisco e imprese:
● conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo, a cui si associa
fuori dalla Legge di Bilancio l’IRPEF a tre aliquote;
● detassazione premi di produttività con aliquota al 5 per cento;
● fringe benefit: esenzione fino a 1.000 euro e fino a 2.000 per dipendenti
con figli e figlie;
● aumento della cedolare secca sugli affitti brevi o turistici dal 21 al 26 per
cento, ma in caso di più appartamenti;
● aumento dell’IVA dal 5 al 10 per cento per i prodotti per l’infanzia e gli
assorbenti, al 22 per cento per seggiolini;
● aumento della tassazione su sigarette e tabacco;
● tassazione delle plusvalenze per chi vende casa entro 10 anni dalla fine
dei lavori realizzati con il Superbonus (fa eccezione l’abitazione
principale);
● potenziamento dei controlli e degli scambi di dati per fini di riscossione;
● novità sulla tassazione degli immobili esteri e dei prodotti finanziari
detenuti all’estero;
● rifinanziamento Nuova Sabatini con 100 milioni di euro;
● ulteriore dotazione del Fondo per la crescita sostenibile di 110 milioni
per l’anno 2024 e di 220 milioni per l’anno 2025;
● 190 milioni nel 2024 e 210 milioni nel 2025 per i contratti di sviluppo;
● ridefinizione del tax credit cinema, con possibilità di riduzione
dell’aliquota del 40 per cento.
Lavoro e famiglie:
● confermata fino al 31 dicembre 2024 la garanzia massima dell’80 per
cento per la richiesta dei mutui prima casa da parte di giovani fino a 36
anni;
● conferma della carta dedicata a te e del bonus bollette per il primo
trimestre 2024;
● riduzione canone Rai in bolletta solo per il 2024;
● eliminati i titoli di Stato dall’ISEE con lievi aumenti sull’assegno unico
per le famiglie con redditi più alti;
● decontribuzione totale per le donne con almeno due figli;
● conferma del congedo parentale all’80 per cento, e aggiunta di un
ulteriore mese indennizzato in maniera più favorevole (80 per cento nel
2024 e 60 per cento dal 2025);
● incremento del fondo per il bonus asilo nido: l’importo massimo, in
presenza di specifiche condizioni, passa a 3.600 euro;
● rinnovo contratti PA, Pubblica Amministrazione;
● conferma a regime dell’ISCRO, l’indennità straordinaria per gli
autonomi;
● trattamento integrativo per notturni e festivi per il settore del turismo dal
1° gennaio al 30 giugno 2024;
● nuove modalità di controllo contro l’evasione nel settore domestico;
● nuove modalità di accesso alla pensione anticipata: quota 103 con
penalizzazioni e conferma con modifiche di Ape Sociale, (da 63 anni a
63 anni e 5 mesi) e Opzione donna (si passa da 60 a 61 anni).
Quando arriva il testo ufficiale della Legge di Bilancio 2024?
Prima di entrare nel dettaglio delle novità approfondendo alcuni dei punti che
interessano il Fisco e il Lavoro, ma anche le famiglie e i bonus previsti per il
prossimo anno, vale la pena soffermarsi su un aspetto importante.
I lavori per l’approvazione della Legge di Bilancio 2024 sono solo all’inizio: si è
ben lontani dall’ufficialità e dall’entrata in vigore delle misure di cui si parla.
Il Governo ha trasmesso al Senato il 30 ottobre il disegno di legge di
bilancio 2024, entro la scadenza del 21 novembre è stato possibile
presentare emendamenti per modificare il testo.
Sono circa 2.700 le proposte da valutare per eventuali interventi sull’impianto
attuale: nel calendario del Senato il testo è atteso in Aula tra il 4 e il 7
dicembre, ma si parla già di uno slittamento dei tempi previsti.
Dopo il voto dovrà poi passare anche alla Camera per ottenere entro il 31
dicembre il via libera definitivo.
Come ogni anno, il percorso verso l’approvazione del testo della Legge di
Bilancio è fatto di tappe e segue un preciso iter: siamo nel vivo dei lavori, ma i
giochi sono ancora aperti.
Legge di Bilancio 2024: conferma del taglio del cuneo fiscale
Il Disegno di Legge di Bilancio 2024 rappresenta il punto di partenza del testo
che dovrà poi essere approvato dal Parlamento.
In cima alla lista delle priorità individuate dal Governo c’è la conferma del
taglio del cuneo fiscale e contributivo attualmente in vigore per le retribuzioni
fino a 35.000 euro e in scadenza a fine anno
Con il Decreto Lavoro, infatti, è stato aumentato di quattro punti l’esonero
contributivo sulla quota di contributi dovuti dal lavoratore o dalla lavoratrice
messo in campo con la Legge di Bilancio dello scorso anno.
Viene di fatto riconfermata la decontribuzione già prevista per i periodi da
luglio a dicembre, escludendo la tredicesima, che è pari:
● al 7 per cento per le retribuzioni annue fino a 35.000 euro;
● al 6 per centro per quelle fino a 25.000 euro.
Per prevedere lo stesso taglio del cuneo fiscale e contributivo anche nel 2024
sono necessari circa 10 miliardi:
“La proroga per il 2024 della riduzione del cuneo fiscale, che assorbirà di fatto
le risorse rese disponibili dallo scostamento di bilancio (in votazione ndr)”,
aveva sottolineato il Ministro Giancarlo Giorgetti durante l’audizione sulla
NADEF del 10 ottobre.
“Sono fiero di mettere un’ipoteca a beneficio di questi lavoratori”.
Aveva poi aggiunto, definendo la conferma del taglio del cuneo fiscale come
un’ipoteca sulla Legge di Bilancio 2024 e su quelle future.
D’altronde dopo le novità introdotte con il testo del Decreto Lavoro, la
conferma della misura è una strada obbligata in attesa di adottare una
soluzione strutturale, così come richiesto anche dalla Commissione Europea.
Verso una nuova IRPEF a tre aliquote, collegata al taglio del cuneo
fiscale della Legge di Bilancio 2024
Sicuramente non obbligata, ma utile per non neutralizzare i benefici del taglio
del cuneo fiscale, è la scelta di revisione dell’IRPEF con il passaggio a tre
aliquote che non è una misura della Legge di Bilancio ma si coordina con la
decontribuzione prevista.
La novità era stata anticipata dal viceministro Maurizio Leo durante il
programma Cinque Minuti condotto su Rai1 da Bruno Vespa a fine settembre,
evidenziando l’importanza di prevedere, insieme alla decontribuzione, anche
nuove regole di calcolo dell’imposta sul reddito delle persone fisiche aveva
detto: “stiamo ancora facendo i conti”.
Per la nuova IRPEF, prevista per ora solo per il 2024, vengono impiegati circa
4 miliardi di euro: per evitare di dare con una mano e togliere con l’altra ai
contribuenti che si trovano a cavallo tra il primo e secondo scaglione di
reddito, la misura appare complementare al taglio del cuneo fiscale.
Le valutazioni sull’opportunità di avviare la revisione dell’IRPEF prevista dalla
legge delega per la riforma fiscale si sono concluse con esito positivo: la
nuova imposta sul reddito delle persone fisiche, però, non troverà posto nel
testo della Manovra ma in uno dei due decreti legislativi di attuazione della
riforma fiscale che danno il via ufficialmente alla modifica della normativa
fiscale.
Si passerà, quindi, dal sistema attuale in vigore dal 2022 a un unico scaglione
iniziale più ampio fino a 28.000 euro con l’applicazione dell’aliquota del 23 per
cento. Secondo le stime, le novità porterebbero come beneficio aumenti pari a
un massimo di 22 euro al mese.
Per chi ha redditi superiori a 50.000 euro viene introdotta soltanto una
franchigia per l’accesso alle detrazioni.
“Si prevede, per l’anno 2024, una riduzione di 260 euro della detrazione
complessivamente spettante in relazione a particolari spese sostenute dai
contribuenti con reddito complessivo superiore a 50.000 euro. Sono fatte
salve le detrazioni spettanti per spese sanitarie”.
Specifica il Governo.
Dalla cedolare secca alla tassazione di tabacco e sigarette, passando per
l’IVA: aumenti in vista
Se da un lato i prelievi si riducono, dall’altro crescono. Nel testo del Disegno di
Legge di Bilancio 2024 si mettono in cantiere diversi aumenti di tassazione.
La cedolare secca passa al 26 per cento: la tassazione degli affitti brevi fino
a 30 giorni, anche in caso di intermediazione mediante portali telematici, salirà
di cinque punti rispetto alla soglia del 21 per cento prevista fino al 31 dicembre

  1. Ma solo in caso di più appartamenti per periodo d’imposta.
    La precisazione è frutto di un compromesso interno alla maggioranza, divisa
    su un aumento generalizzato. Nell’accordo sugli affitti brevi rientra anche
    l’introduzione di un codice identificativo nazionale previsto per combattere
    l’evasione che dovrà essere inserito nel Decreto Anticipi durante l’iter di
    conversione in legge.
    Il peso del Fisco sarà più forte anche per gli acquisti di vita quotidiana. È il
    caso dell’IVA su prodotti per l’infanzia e sugli assorbenti: l’aliquota ridotta
    passerà dal 5 al 10 per cento con effetto sui prezzi. Per i seggiolini l’aumento
    sarà ancora più rilevante: il prodotto ritorna tra quelli a cui si applica l’aliquota
    ordinaria del 22 per cento.
    Al rialzo si rivede anche l’imposizione su sigarette e tabacco.
    Oltre il cuneo fiscale, le novità per il lavoro dipendente nella Legge di
    Bilancio 2024
    Lo spazio che la Legge di Bilancio 2024 dedicherà al taglio del cuneo fiscale
    insieme alla scelta di inaugurare la riforma con la nuova IRPEF si legano alla
    necessità di contrastare la perdita del potere d’acquisto dei lavoratori e delle
    lavoratrici con i redditi medio bassi.
    Secondo gli ultimi dati OCSE, infatti, tra le principali economie è il paese che
    meno ha tenuto il passo con i tempi in questo senso.
    Non a caso in cima alla lista delle priorità per il Governo c’è anche quello di
    dedicare risorse al rinnovo dei contratti della Pubblica Amministrazione,
    partendo dalla sanità.
    Sempre sulla stessa lunghezza d’onda, arriva la conferma della detassazione
    dei premi di produttività anche per il 2024: prevista dalla precedente
    Manovra, la misura permette di applicare ai bonus riconosciuti ai lavoratori e
    alle lavoratrici in linea con precise procedure una imposta sostitutiva del 5 per
    cento, anziché del 10 per cento.
    Sulla scia si inserisce anche la riflessione sulle eccezioni alle regole previste a
    regime per i fringe benefit.
    I nuovi limiti per il 2024, secondo quanto riportato nel DDL, sono:
    ● 1.000 euro per la generalità dei dipendenti;
    ● 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico.
    Il testo specifica che la soglia di esenzione riguarderà anche le somme
    erogate o rimborsare per il pagamento delle bollette, per le spese di affitto
    della prima casa o per gli interessi sul mutuo relativo alla prima casa.
    Ma c’è anche un’altra questione, economicamente e socialmente rilevante, su
    cui il Governo è chiamato necessariamente a intervenire: il tema della
    denatalità.
    Aiuti alle famiglie: novità nella Legge di Bilancio 2024
    A dettare i punti della prossima Legge di Bilancio 2024 sono i tempi. E se da
    un lato la Manovra aumenta l’IVA su pannolini e prodotti per l’infanzia,
    dall’altro il Governo mette in campo la sua ricetta a sostegno della natalità.
    “Abbiamo gli indici di fertilità peggiori di Europa”.
    Ha sottolineato il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti,
    nelle scorse settimane.
    Novità arriveranno sul congedo parentale: si introduce un’ulteriore mensilità
    aggiuntiva, con il riconoscimento del 60 per cento della retribuzione (oltre a
    quella già ulteriormente inserita con retribuzione all’80 per cento). Per il 2024
    entrambi i mesi dovrebbero essere all’80 per cento.
    Tra le misure viene inserito anche il potenziamento del fondo asili nido, ma
    solo per in caso di figlie o figli nati nel 2024 in una famiglia in cui è già
    presente un bambino o una bambina fino a 10 anni.
    “Nell’ambito delle misure di incentivo alla natalità con la norma in commento si
    vuole intervenire con un sostegno economico di 3.600 euro a favore delle
    famiglie al cui interno è presente almeno un figlio minore di dieci anni e che
    presentano un ISEE minorenni fino a 40.000 euro. Secondo le stime tale
    incremento andrà a copertura economica integrale della retta sostenuta dalle
    famiglie”.
    Si legge nella relazione illustrativa del Senato.
    Infine si prevede una decontribuzione per le madri lavoratrici, il cosiddetto
    bonus mamme 2024: le lavoratrici, nel caso di due figli o più, saranno
    esonerate dal pagamento dei contributi a carico del lavoratore.
    I limiti all’applicazione della misura sono i seguenti:
    ● il raggiungimento del decimo anno del secondo figlio;
    ● il raggiungimento del diciottesimo anno del terzo figlio.
    Vanno evidenziati alcuni aspetti rilevanti:
    ● il beneficio è riconosciuto nel limite massimo di 3.000 euro annuali;
    ● l’agevolazione è rivolta solo a coloro che hanno un contratto a tempo
    indeterminato;
    ● per le mdri con due figli la misura è relativa solo al 2024, al triennio dal
    2024 al 2026 solo in caso di tre figli o figlie.
    Sempre sul fronte delle famiglie trovano spazio, poi, anche la conferma del
    bonus bollette e della carta dedicata a te, e una riduzione in bolletta del
    canone RAI.
    Dal Lavoro alla pensione: le principali novità inserite nella Legge di
    Bilancio 2024
    Infine, un altro capitolo importante è quello delle pensioni: si restringono le
    strade verso il pensionamento con le novità tracciate dal Disegno di Legge di
    Bilancio.
    In linea generale, le principali novità in arrivo possono essere riassunte nei
    seguenti punti:
    ● si arriva a Quota 103 con penalizzazioni: pensione a 63 anni d’età e 41
    di contributi con calcolo dell’assegno secondo il sistema contributivo.
    Finestre d’uscita dilatate;
    ● viene confermata Opzione Donna, ma il requisito anagrafico sale a 61
    anni, le altre regole restano uguali;
    ● conferma anche per Ape Sociale: il requisito anagrafico sale a 63 anni e
    5 mesi, invariate le altre condizioni.
    La Manovra tocca, poi, anche la pensione di vecchiaia accessibile con 67 anni
    d’età e 20 di contributi e un importo almeno pari all’assegno sociale e per
    quanto riguarda la pensione anticipata (64 anni d’età e 20 di contributi),
    l’importo minimo passa da 2,8 volte quello dell’assegno sociale ai seguenti
    valori:
    ● 3,0 volte l’assegno sociale per le donne senza figli e per gli uomini;
    ● 2,8 volte per le donne con un figlio (con conferma, in tal caso, dunque,
    della norma vigente);
    ● 2,6 volte per le donne con almeno due figli.
    Dal Fisco agli aiuti alle famiglie fino alle pensioni, tutte le misure inserite nel
    DDL Bilancio si apprestano ad affrontare l’iter parlamentare per arrivare alla
    definizione della Manovra con l’approvazione del testo da parte di Camera e
    Senato entro fine anno.

FONTE – INFORMAZIONE FISCALE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.