IMBALLAGGI – Stop a imballaggi e confezioni monouso – Cosa cambia con il nuovo regolamento UE

Stop a imballaggi e confezioni monouso
Cosa cambia con il nuovo regolamento UE


di Valentina Vitale
Mercoledì 22 novembre, il Parlamento europeo, a larga maggioranza, ha
votato il regolamento europeo sugli imballaggi (Ppwr, acronimo che sta per
Packaging and Packaging Waste Regulation). Con 426 voti favorevoli, 125
contrari e 74 astenuti la plenaria ha approvato un testo più morbido, rispetto
alla proposta iniziale della Commissione. Diversi emendamenti, presentati dai
gruppi di maggioranza, sono stati infatti inseriti passati sulla proposta di
regolamento.
Con questo voto il Pe ha definito la sua posizione negoziale. Il Consiglio Ue la
definirà il 18 dicembre e si procederà poi con il trilogo, che inizierà
probabilmente a gennaio 2024.
Numeri drammatici e obiettivi – Nel 2018, gli imballaggi hanno generato un
fatturato di 355 miliardi di euro nell’UE. Dal 2009 al 2021 questa tipologia di
rifiuti è aumentata da 66 a 84 milioni di tonnellate nei Paesi Ue. Ogni europeo
genera in media 188,7 chili di rifiuti di imballaggio all’anno. Una cifra in
costante aumento che, in assenza di correttivi e regole più stringenti, si stima
che potrebbe salire fino a 209 kg pro capite entro il 2030. L’obiettivo fissato
dalle nuove regole del Ppwr prevede una riduzione graduale dei rifiuti da
imballaggi: il 5% entro il 2030, il 10% per il 2035 e il 15% entro il 2040. I
deputati hanno poi proposto obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli
imballaggi in plastica: 10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il
2040.
Cosa cambia – L’obiettivo è ridurre la quantità di rifiuti prodotti nei Paesi
dell’Unione Europea eliminando gli imballaggi superflui, intensificando l’attività
di riciclo e puntando con più convinzione sulla pratica del riutilizzo.
La principale novità introdotta dal provvedimento riguarda lo stop alla
produzione e all’uso di alcuni imballaggi monouso a partire dal 31 dicembre

  1. Nel dettaglio: i sacchetti di plastica leggeri inferiori a 15 micron e le
    confezioni monouso utilizzate per i prodotti di ortofrutta inferiori a un chilo e
    mezzo ovvero, solo per citarne alcuni: buste dell’insalata, reti delle arance,
    cestini dei pomodori.
    Le nuove regole interesseranno anche la piccola distribuzione e i punti vendita
    come bar, ristoranti e alberghi. Da dove dovranno sparire: le confezioni di
    shampoo o altri liquidi inferiori a 50ml, le bustine monoporzione di maionese,
    ketchup, zucchero, sale o altri condimenti. I titolari dei locali dovranno
    comunque garantire ai consumatori la possibilità ai clienti di usufruire di questi
    ingredienti, in altro modo come, ad esempio, portare e usare il proprio
    contenitore da ricaricare sul posto.
    Divieto per le sostanze chimiche per sempre – Per prevenire effetti negativi
    sulla salute, i deputati hanno chiesto di vietare l’uso delle cosiddette “sostanze
    chimiche per sempre” aggiunte intenzionalmente (sostanze alchiliche
    perfluorate e polifluorurate o Pfas) e del bisfenolo A negli imballaggi a contatto
    con gli alimenti.
    Eccezioni – Nel testo sugli imballaggi approvato dall’Eurocamera sono state
    inserite, attraverso emendamenti presentati dalla maggioranza, alcune
    eccezioni. Sono, per esempio, esclusi in via temporanea gli imballaggi
    alimentari in legno e cera. Le norme adottate dai deputati prevedono che tutti
    gli imballaggi siano riciclabili, infatti, viene sostenuta la raccolta differenziata
    del 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi,
    alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029.
    Deroghe –Tra le varie deroghe richieste, in particolare c’è una deroga per tutti
    quei paesi che, come l’Italia, negli ultimi anni hanno investito in un sistema di
    riciclo ad alta qualità. L’Italia, infatti, è oggi un paese tra i più efficienti a livello
    europeo. La deroga prevede che chi raggiungerà l’85% di quota di riciclo degli
    imballaggi interessati sarà infatti esentato dall’obbligo di riuso. Inoltre anche i
    comparti chiave del nostro settore agro-alimentare vengono esclusi da questo
    regolamento, limitando al massimo il rischio di maggiori sprechi alimentari: a
    partire dalle le indicazioni geografiche fino all’ortofrutta e al florovivaismo, dai
    vini alle bevande alcoliche, fino alle bioplastiche e ai contenitori in carta del
    settore della ristorazione. Queste modifiche sono state valutate come grandi
    dal governo italiano, tanto che il vicepremier Antonio Tajani ha pubblicato sul
    suo profilo X: “Oggi al Parlamento europeo grande vittoria di Forza Italia e del
    Ppe con importanti modifiche al regolamento sugli imballaggi. Bloccata la
    deriva populista sul riuso spinto che penalizza industria e agricoltura”.
    fonte: FISCAL FOCUS

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