Edilizia sostenibile: necessaria per quasi otto persone intervistate su dieci secondo l’indagine commissionata da Green Building …

Edilizia sostenibile: necessaria per quasi
otto persone intervistate su dieci


L’indagine commissionata da Green building Italia mostra che in Italia
due terzi dei proprietari di immobili prevedono di adeguarsi alla
normativa Ue sull’adeguamento al risparmio energetico entro il 2035.

di Milos Skakal
Per il 78% delle proprietarie e dei proprietari di immobili in Italia, la
sostenibilità ambientale deve essere applicata anche al settore
dell’ambiente edificato. Questo il dato più rilevante che emerge dall’indagine
“Edifici sostenibili: la percezione degli italiani”, presentata il 14 dicembre
da Green building Italia e condotta da Eumetra.
Nonostante la maggior parte degli immobili in Italia risulti non in linea con le
leggi attuali, per tre quarti delle 801 persone proprietarie di casa
intervistate, la prima casa da loro posseduta è completamente (23% delle
risposte) o in parte (52% delle risposte) in linea con le norme in materia di
sostenibilità e risparmio energetico. Tuttavia, il 66% degli intervistati ritiene
sia necessario eseguire dei lavori nel proprio immobile per quanto
riguarda l’efficientamento energetico, ovvero isolamento termico con
cappotto, nuovi infissi, nuovo sistema di riscaldamento, installazione pannelli
fotovoltaici. Un risultato in linea con la reale condizione delle prima case
possedute da privati in Italia, che vede la necessità di lavori per
l’efficientamento energetico in due casi su tre.
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Le priorità da implementare secondo i proprietari
Se vengono presi in considerazione i lavori di ristrutturazione già
implementati dai proprietari di immobili, l’istallazione di infissi o serramenti
di materiale isolante (38% delle risposte) e di caldaie più efficienti (37% delle
risposte) sono le migliorie più effettuate, mentre il 23% ha scelto l’installazione
di pompe di calore per il riscaldamento. Dallo studio si può osservare che in
generale i proprietari di case singole o indipendenti sono coloro che hanno
già implementato questo tipo di lavori, con una concentrazione nel Nord Italia
e nei piccoli centri abitati.
Al netto delle opere già realizzate, la maggior parte dei proprietari
interrogati è “consapevole di dover fare degli ulteriori lavori per
efficientare la propria abitazione”. L’installazione di un impianto solare
fotovoltaico è la tipologia di miglioramento più ambìto, con il 67% degli
interrogati che ha scelto questa opzione alla domanda “quale dovrebbe
essere il prossimo lavoro da effettuare al suo immobile”. Andando oltre gli
interventi in ambito edile, i proprietari di casa vedono nell’installazione di
lampadine a Led (32% delle risposte) e di rubinetti a basso consumo d’acqua
(24% delle risposte) le ulteriori azioni da intraprendere per rendere la propria
abitazione più sostenibile.
Lo studio è basato su un campione di 801 casi, di cui il 52% uomini e il 48%
donne, e dove nel 93% delle risposte la casa è di proprietà. Il 55% delle
persone che hanno partecipato all’inchiesta afferma di vivere in un
condominio, mentre il 45% in case singole. Le interviste sono così ripartite
geograficamente: il 28% nel Nord-Ovest, il 19% nel Nord-Est, il 20% al centro,
e il 33% nel Sud e nelle isole. Delle persone che hanno partecipato al
sondaggio, il 30% vive in centro città, il 27% in periferia e il 43% in una zona
intermedia.
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La normativa Ue e le spese per l’efficientamento energetico
Sebbene la metà degli intervistati non sia d’accordo con la normativa
europea sull’adeguamento degli immobili dal punto di vista energetico
entro il 2035, il 74% conta di adeguare la propria prima casa. Per i proprietari
dai 55 anni in su, le fonti di informazione sulle normative legate agli immobili
sono in maggioranza la televisione (48%) e i quotidiani nazionali (32%),
mentre per la fascia di età fino ai 34 anni sono stati i social network (20%) e i
motori di ricerca (19%).
Per quanto riguarda le spese da sostenere per abbassare il consumo delle
abitazioni, il 31% non intende sostenere i costi dei lavori, mentre il 40% è
pronto a farlo. Rilevante la parte che “non sa”: 29% delle risposte. Rispetto
invece alla percezione di chi debba effettivamente sostenere il costo delle
migliorie, solo il 14% pensa che questo sia esclusivamente a carico dei
privati. La maggior parte degli intervistati (79%) sostiene che un contributo
pubblico sia necessario, con la seguente ripartizione: il 60% è pronta a
integrarlo con risparmi privati, mentre il 19% si aspetta una copertura
completa.

fonte: ASVIS – ALLEANZA ITALIANA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

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