BANCA ITALIA – Inflazione: le prospettive per il 2024

Inflazione: le prospettive per il 2024


di Pierpaolo Molinengo
Dopo un 2022 ed un 2023 complessi, quali sono le prospettive per l’inflazione
in Italia nel 2024? Ecco le analisi e le previsioni della Banca d’Italia…
Nel corso del 2023 l’inflazione è stata pari al 5,7%; a comunicarlo è stata
direttamente l’Istat, che ha stimato che l’indice nazionale dei prezzi al
consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un
aumento su base mensile dello 0,2% e dello 0,6% su base annua.
Mediamente, quindi, nel 2023, i prezzi al consumo hanno registrato una
crescita pari al 5,7%.
L’inflazione è forte, ma secondo Fabio Panetta, governatore della Banca
d’Italia, nel nostro Paese è sotto controllo. È tornata, infatti, stabilmente sotto
la soglia del 2%(su base mensile) e si prevede che non la superi.
Ma quali sono le prospettive di inflazione per il 2024?
A fare il punto della situazione sulle prospettive dell’economia nel corso del
2024 è Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, che ha sottolineato
come il nostro Paese stia attraversando una fase di rallentamento.
Nel corso dell’ultimo trimestre del 2023 l’Italia è cresciuta in maniera stentata,
così come il resto dell’Europa; è riuscita, però, a racimolare qualche decimale
di crescita mentre a livello europeo è stato registrato il segno meno.
Panetta, sembra, però, essere fiducioso, dato che viene registrata una spinta
dei consumi: un fattore positivo, insieme alla tenuta dell’occupazione.
Secondo le stime la crescita, dopo un 2023 al rallentatore, è destinata a
continuare a ritmi particolarmente bassi anche nel corso di quest’anno.
“Prevediamo che il 2023 si sia chiuso con una crescita del Pil tra lo
0,6% e lo 0,7% – chiarisce Panetta – e nel 2024 sarà sotto l’1% per
poi passare all’1% nel 2025″.
Inflazione sotto controllo?
Il numero uno di Banca d’Italia ha sottolineato, poi, che l’inflazione, in Italia,
risulta essere sotto controllo. È tornata ad essere stabilmente sotto il 2%
(considerando i dati degli ultimi mesi) e si ritiene che possa rimanere, almeno
per il prossimo triennio, sotto questa soglia.
Panetta ha precisato che tre anni costituiscono l’orizzonte entro il quale la
Banca Centrale Europea calibra i propri interventi. Nel corso dei prossimi mesi
si prevede, inoltre, una ripresa dei salari.
Ma per il futuro a preoccupare continua ad essere la dinamica dei prezzi.
“Io sono convinto che la disinflazione in atto sia forte. Non mi lancio
in previsioni su quando si taglieranno i tassi alla Bce perché non lo
so e se lo sapessi non ve lo direi – spiega Panetta -.
Al momento non vediamo un impatto macro dalle vicende del Mar
Rosso ma non possiamo escluderlo, perché abbiamo visto che
questi fenomeni di carattere geopolitico sono difficilmente
prevedibili e che possono avere un impatto tramite l’effetto sulla
fiducia, che si può espandere molto rapidamente”.
NdR: potrebbe interessarti consultare questo intervento: Come reagire
all’inflazione: si possono alzare i prezzi?
È in atto la disinflazione?
Soffermandosi ulteriormente sul nodo dell’inflazione 2024, il Governatore
Panetta sottolinea come il quadro stia mutando e ribadisce che proprio
l’inflazione stia scendendo.
“Sapete come vi sia una discussione alla Banca centrale europea
su quali siano le condizioni monetarie necessarie per questa fase di
disinflazione – spiega Panetta -.
Ovviamente dopo due anni di inflazione molto più alta rispetto agli
obiettivi si è molto cauti, io sono convinto che la disinflazione sia in
atto, che sia forte e che proseguirà ma non mi lancio, ovviamente,
perché credo che sarebbe inappropriato e istituzionalmente non
corretto, in previsioni.
Però credo che si possa ragionare delle condizioni che possono
portare a un aggiustamento dell’intonazione (stance) monetaria.
Credo che si stia andando a direzione giusta. Adesso vedremo se i
dati che si renderanno disponibili nelle prossime settimane
confermeranno questa tendenza alla disinflazione”
fonte: COMMERCIALISTATELEMATICO. COM

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