Bonus Sisma per le imprese del Centro Italia
Il DDL di Bilancio 2020 proroga al prossimo anno anche il Credito d’imposta Sisma, agevolazione riconosciuto alle imprese localizzate nelle zone del Centro Italia, colpite dal sisma nel 2016. Il Cratere sismico comprende i Comuni delle Regioni Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche.
Le spese ammesse sono relative all’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature necessari al processo produttivo dell’impresa. Il bonus è riconosciuto alle imprese che hanno sostenuto investimenti a partire dal 6 aprile 2018.
L’agevolazione prevede le seguenti intensità di aiuto:
Come accedere al Credito d’imposta Sud e Bonus Sisma per il Centro Italia
Le imprese che intendono fruire del credito d’imposta devono presentare una comunicazione in via telematica all’Agenzia delle Entrate, che dopo la dovuta verifica dei dati dichiarati nella comunicazione, trasmetterà il provvedimento che autorizza a beneficiare del credito d’imposta.
CREDITO D’IMPOSTA NAZIONALE 2020: sostegno alle imprese che investono in beni strumentali nuovi, sia materiali che immateriali per investimenti effettuati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2020.
FINALITÀ: supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
BENEFICIARI: tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
Il credito d’imposta del 6% per gli investimenti in altri beni strumentali materiali è riconosciuto anche agli esercenti arti e professioni.
CREDITO D’IMPOSTA IN COMPENSAZIONE: il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali.
CREDITO D’IMPOSTA CUMULABILE: il credito d’imposta è cumulabile con la Sabatini e con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto.
CONTRIBUTO: per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
– 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
– 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
CONTRIBUTO: per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
– 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000.
Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
CONTRIBUTO: per investimenti in altri beni strumentali materiali, diversi da quelli precedenti è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
CONTRIBUTO: per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000.
Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
CONTRIBUTO: per investimenti in altri beni strumentali materiali, diversi da quelli precedenti è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
DOMANDA: le imprese che intendono fruire dell’agevolazione sono tenute ad effettuare una domanda al Ministero dello sviluppo economico.
Il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della domanda saranno stabiliti a breve con apposito decreto direttoriale
CREDITO D’IMPOSTA 2020 BENI STRUMENTALI
Sostegno alle imprese che investono in beni strumentali nuovi, sia materiali che immateriali
FINALITÀ
Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
CONTRIBUTO
Per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232) è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
Per investimenti in altri beni strumentali materiali, diversi da quelli precedenti è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
CREDITO D’IMPOSTA IN COMPENSAZIONE
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali, a decorrere dall’anno successivo a quello dell’avvenuta interconnessione per i beni di cui agli allegati A e B, ovvero di entrata in funzione per gli altri beni.
CREDITO D’IMPOSTA CUMULABILE
Il credito d’imposta è cumulabile con la Sabatini e con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto.
BENEFICIARI
Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.
Il credito d’imposta del 6% per gli investimenti in altri beni strumentali materiali è riconosciuto anche agli esercenti arti e professioni.
ESCLUSIONI
Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale.
Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
REQUISITI
Il credito si applica agli investimenti effettuati a decorrere dal 1 gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021 a condizione che entro il 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Per i beni tecnologicamente avanzati e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli rispettivamente negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
DOMANDA
Le imprese che intendono fruire dell’agevolazione sono tenute ad effettuare una domanda al Ministero dello sviluppo economico.
Il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della domanda saranno stabiliti a breve con apposito decreto direttoriale.
DISEGNI+4, Agevolazioni alle imprese per la valorizzazione di disegni e modelli.
FINALITÀ: valorizzare lo sfruttamento economico dei disegni e modelli industriali, sia sul mercato nazionale che su quello internazionale.
CONTRIBUTO: Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo in conto capitale in misura massima pari all’80% delle spese ammissibili.
PROGETTI AMMESSI: il progetto deve riguardare la valorizzazione di un disegno/modello singolo o di uno o più disegni/modelli appartenenti al medesimo deposito multiplo registrati presso qualsiasi ufficio nazionale o regionale di proprietà intellettuale/industriale, a decorrere dal 1° gennaio 2018 e comunque in data antecedente la presentazione della domanda di agevolazione ed essere in corso di validità.
SPESE AMMESSE: acquisto di servizi specialistici esterni per favorire la messa in produzione di nuovi prodotti correlati ad un disegno/modello registrato (Fase 1 Produzione).
Sono ammissibili le spese sostenute per: Ricerca sull’utilizzo dei nuovi materiali; Realizzazione di prototipi; Realizzazione di stampi; Consulenza tecnica per la catena produttiva finalizzata alla messa in produzione del prodotto/disegno; Consulenza tecnica per certificazioni di prodotto o di sostenibilità ambientale; Consulenza specializzata nell’approccio al mercato (es. business plan, piano di marketing, analisi del mercato, ideazione layout grafici e testi per materiale di comunicazione offline e online) strettamente connessa al disegno/modello.
CONTRIBUTO MASSIMOPER LA FASE 1: € 65.000,00.
FASE 2: commercializzazione di un disegno/modello registrato.
SPESE AMMISSIBILIFASE 2: consulenza specializzata nella valutazione tecnico-economica del disegno/modello; Consulenza legale per la stesura di accordi di licenza del titolo di proprietà industriale; Consulenza legale per la tutela da azioni di contraffazione.
CONTRIBUTO MASSIMO FASE 2: € 10.000,00.
Per accedere alle agevolazioni è possibile prevedere, per lo stesso disegno/modello registrato, una sola Fase o entrambe.
Potrà essere agevolata una sola domanda per impresa.
DOMANDE: il 27 febbraio 2020 apre il bando
SMART & START ITALIA, pubblicati i dati aggiornati di febbraio 2020: 1.024 startup innovative finanziate; 346 mln agevolazioni concesse; 5.740 nuovi posti di lavoro.
NOVITA’: Le principali novità introdotte riguardano la semplificazione dei criteri di valutazione e di rendicontazione, l’introduzione di nuove premialità, l’incremento del finanziamento agevolato fino al 90%, un fondo perduto fino al 30% per le imprese del Sud e un periodo di ammortamento fino a 10 anni.
TERRITORIALITA’: le agevolazioni Smart&Start Italia sono riservate alle startup innovative localizzate su tutto il territorio nazionale.
LA BUSINESS IDEA: dovrà avere caratteristiche tecnologiche e innovative, oppure sviluppare prodotti, servizi o soluzioni nel mondo dell’economia digitale, o valorizzare economicamente i risultati del sistema della ricerca.
L’AGEVOLAZIONE: consiste in un mutuo senza interessi per la copertura dei costi di investimento e di gestione legati all’avvio del progetto proposto.
Per le startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, è previsto un contributo a fondo perduto pari al 30% del mutuo.
FINANZIAMENTO AGEVOLATO, senza interessi, per un importo pari all’80% delle spese ammissibili; l’importo del finanziamento è elevabile al 90% nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni, oppure preveda la presenza di almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca (o equivalente) conseguito da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio.
DURATA: Il finanziamento ha durata massima di 10 anni.
BENEFICIARI: start-up innovative , iscritte nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese, che presentano un progetto imprenditoriale caratterizzato da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, e/o mirato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, e/o finalizzato alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.
Le società devono essere di piccola dimensione ed essere costituite da non più di 60 mesi. Per richiedere le agevolazioni non sarà necessario aver già costituito la società.
INAIL BANDO ISI 2019: dal 16 aprile 2020 l’apertura della procedura informatica per la compilazione della domanda. Previsti contributi a fondo perduto fino al 65%.
Dal 16 aprile 2020 è possibile presentare domanda telematica per partecipare al Bando Isi 2019.
IL CALENDARIO DELLE SCADENZE: relative al Bando Isi 2019 è consultabile leggendo tutto l’articolo. In particolare, si segnala che dal 16 aprile al 29 maggio 2020 sarà possibile accedere alla procedura informatica e compilare la domanda di partecipazione online.
RISORSE: l’Inail mette a disposizione 251.226.450 euro in finanziamenti a fondo perduto per la realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
FINALITÀ: incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché incentivare le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli per l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento e la sostenibilità globali e, in concomitanza, conseguire la riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali.
BANEFICIARI: i destinatari degli incentivi sono le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura e, per l’asse 2 di finanziamento, anche gli Enti del terzo settore.
RISORSE: le risorse finanziarie destinate ai progetti sono ripartite per regione/provincia autonoma e per assi di finanziamento.
CONTRIBUTO: l’importo massimo erogabile è di 130.000 euro per i progetti appartenenti agli assi 1, 2 e 3, di 50.000 euro per i progetti appartenti all’asse 4 e 60.000 euro per i progetti appartenenti all’asse 5.
DOMANDE: per le date delle scadenze, leggi tutto l’articolo
INAIL BANDO ISI 2019
Avviso pubblico ISI 2019.
Finanziamenti alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
In attuazione dell’articolo 11, comma 5 del D.lgs. 81/2008 s.m.i. e dell’articolo 1, commi 862 e seguenti, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 attraverso la pubblicazione di singoli Avvisi pubblici regionali/provinciali, finanzia investimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
FINALITA’
Incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché incentivare le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione agricola primaria dei prodotti agricoli per l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per abbattere in misura significativa le emissioni inquinanti, migliorare il rendimento e la sostenibilità globali e, in concomitanza, conseguire la riduzione del livello di rumorosità o del rischio infortunistico o di quello derivante dallo svolgimento di operazioni manuali.
BENEFICIARI
Destinatari dei finanziamenti:
le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla Camera di commercio industria, artigianato ed agricoltura e,
per l’asse 2 di finanziamento anche gli Enti del terzo settore.
PROGETTI AMMESSI
Sono finanziabili le seguenti tipologie di progetto ricomprese in 5 Assi di finanziamento:
PROGETTI DI INVESTIMENTO E PROGETTI PER L’ADOZIONE DI MODELLI ORGANIZZATIVI E DI RESPONSABILITÀ SOCIALE
– Asse di finanziamento 1 (sub Assi 1.1 e 1.2)
PROGETTI PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE DI CARICHI (MMC)
– Asse di finanziamento 2
PROGETTI DI BONIFICA DA MATERIALI CONTENENTI AMIANTO
– Asse di finanziamento 3
PROGETTI PER MICRO E PICCOLE IMPRESE OPERANTI IN SPECIFICI SETTORI DI ATTIVITÀ
– Asse di finanziamento 4
PROGETTI PER MICRO E PICCOLE IMPRESE OPERANTI NEL SETTORE DELLA PRODUZIONE AGRICOLA PRIMARIA DEI PRODOTTI AGRICOLI
RISORSE FINANZIARIE
Le risorse finanziarie destinate dall’Inail ai progetti sono ripartite per regione/provincia
autonoma e per assi di finanziamento.
Di tale ripartizione è data evidenza nell’allegato “Isi 2019-allegato risorse economiche” che costituisce parte integrante degli Avvisi pubblici regionali/provinciali pubblicati.
CONTRIBUTO
Il finanziamento, in conto capitale, è calcolato sulle spese ritenute ammissibili al netto dell’IVA come di seguito riportato.
Per gli Assi 1 (sub Assi 1.1 e 1.2), 2, 3 e 4 nella misura del 65% e con i seguenti limiti:
Assi 1 (sub Assi 1.1 e 1.2), 2, 3, fino al massimo erogabile di 130.000,00 Euro ed un finanziamento minimo ammissibile pari a 5.000,00 Euro.
Per le imprese fino a 50 dipendenti che presentano progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale di cui all’allegato (sub Asse 1.2) non è fissato il limite minimo di finanziamento.
Asse 4, fino al massimo erogabile di 50.000,00 Euro ed un finanziamento minimo ammissibile pari a 2.000,00 Euro.
Asse 5 (su Assi 5.1 e 5.2) nella misura del:
40% per i soggetti destinatari del sub Asse 5.1 (generalità delle imprese agricole);
50% per i soggetti destinatari del sub Asse 5.2 (giovani agricoltori).
Il finanziamento massimo erogabile è pari a Euro 60.000,00; il finanziamento minimo è pari a Euro 1.000,00.
CALENDARIO SCADENZE DOMANDA
La domanda deve essere presentata in modalità telematica con successiva conferma attraverso l’apposita funzione presente nella procedura per la compilazione della domanda on line di upload/caricamento della documentazione come specificato negli Avvisi regionali/provinciali.
LEGGE 181/89: al via la riforma: più semplice chiedere i finanziamenti nelle aree di crisi industriale, procedure più semplici per la Legge 181.
RILANCIO DELLE AREE DI CRISI: pubblicata la Circolare del Ministero dello Sviluppo Economico che dà attuazione alla riforma degli incentivi per il rilancio delle aree di crisi industriale (introdotta con decreto ministeriale 30 agosto 2019).
MIGLIORAMENTI: sarà più semplice richiedere i finanziamenti, visto che la riforma punta a rendere più agevole e accessibile la misura, ampliando la platea dei potenziali beneficiari (ad esempio le reti d’impresa) e prevedendo un abbassamento della soglia minima di investimento da 1,5 milioni di euro a 1 milione di euro. Modificata anche la percentuale del finanziamento agevolato, che passa dal 50% fisso ad una percentuale che varia dal 30% al 50%, a discrezione dell’impresa.
NUOVE TIPOLOGIE DI SOSTEGNO: presenti anche nuove tipologie di sostegno per favorire la formazione dei lavoratori e accordi di sviluppo per programmi di investimento strategici di importo pari o superiore a 10 milioni di euro e con un significativo impatto occupazionale (cosiddetto fast track).
FINALITÀ: creare nuovi posti di lavoro attraverso l’ampliamento, la ristrutturazione e la delocalizzazione degli stabilimenti produttivi.
AGEVOLAZIONI DELLA LEGGE 181/89: La legge 181/89 finanzia programmi di investimento produttivo o programmi per la tutela ambientale, completati eventualmente da progetti per innovare l’organizzazione.
Finanziabili anche gli investimenti per tutela ambientale, turismo e innovazione organizzativa.
INVESTIMENTI MINIMI: gli investimenti devono prevedere spese per almeno 1 milione di euro.
AGEVOLAZIONI FINANZIARIE: Le agevolazioni finanziarie possono coprire fino al 75% dell’investimento ammissibile con contributo a fondo perduto in conto impianti, contributo a fondo perduto alla spesa, finanziamento agevolato. Gli incentivi si applicano con specifiche modalità per ogni area di crisi.
FINANZIAMENTO AGEVOLATO: è compreso tra il 30% ed il 50% degli investimenti ammissibili; ha una durata massima di 10 anni oltre un periodo di preammortamento, della durata massima di 3 anni, commisurato alla durata del programma.
DOMANDE: a seguito della pubblicazione della Circolare, con successivo Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico saranno riaperti gli sportelli chiusi il 14 novembre 2019
NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO: pubblicati i dati aggiornati di febbraio 2020.
In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto con le nuove disposizioni dei finanziamenti nazionali a tasso zero per i giovani e le donne che vogliono avviare una nuova impresa e per le imprese già esistenti. Finanziamento fino al 90%.
PRINCIPALI MODIFICHE PER IL 2020:
DISCIPLINA ATTUALE NUOVE IMPRESE A TASSO ZERO:
Si tratta dell’incentivo nazionali per giovani e donne che vogliono avviare una nuova impresa che prevede un finanziamento a tasso zero fino al 75% per progetti fino a 1.500.000, ubicati in tutta Italia.
LE AGEVOLAZIONI ATTUALI: consistono in un finanziamento agevolato senza interessi (tasso zero) della durata massima di 8 anni, che può coprire fino al 75% delle spese totali.
CAPITALE PROPRIO: al momento le imprese devono garantire la restante copertura finanziaria con il 25% residuo di mezzi propri che può essere garantito con capitali propri o mediante finanziamenti bancari.
REALIZZAZIONE DELL’INVESTIMENTO: entro 24 mesi dalla firma del contratto di finanziamento.
BENEFICIARI: i beneficiari sono i giovani tra i 18 e i 35 anni le donne di qualsiasi età, che possono ottenere finanziamenti a tasso zero per l’avvio di una micro impresa e il 25% residuo può essere garantito con risorse proprie o mediante finanziamenti bancari.
Al momento possono presentare la domanda per i finanziamenti a tasso zero sia le imprese già costituite da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda che le imprese non ancora costituite, cioè le persone fisiche pronte a costituire la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.
SETTORI AMMESSI: sono ammessi i progetti di impresa del costo massimo di 1.500.000 milioni di euro negli ambiti produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, commercio di beni e servizi, turismo, attività riconducibili a più settori di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile, riguardanti la filiera turistico-culturale e l’innovazione sociale.
TERRITORI AMMESSI: tutto il territorio nazionale.
Per maggiori informazioni: email: daniela.venditti@confartigianatoperugia.com tel: 0759977000