Il nuovo DPCM, approvato dal Governo lo scorso 26 aprile e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il giorno successivo, ha avviato la cosiddetta “Fase 2”, quella di riapertura delle attività economiche. Il decreto entra in vigore oggi, 4 maggio, e si applicherà fino al 17 maggio. Le misure si applicheranno su tutto il territorio nazionale anche se si continueranno ad applicare le misure più restrittive adottate dalle Regioni, anche d’intesa con il Ministro della Salute, relativamente a specifiche aree del territorio regionale.
Le riaperture avranno luogo a partire dal 4 maggio e rispondono alla scelta del Governo di prevedere una graduale ripresa delle attività. In particolare si tratta delle attività di produzione contenute nell’Allegato 3 allo stesso decreto (che potrà essere modificato con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, sentito il Ministro dell’Economia e delle Finanze).
Tra le attività artigiane che potranno riaprire il 4 maggio si evidenziano:
Inoltre, nella serata di sabato 2 maggio sono state pubblicate alcune FAQ sul sito della Presidenza del Consiglio (quelle di impatto sulle attività delle nostre imprese sono tempestivamente pubblicate anche nella sezione apposita del sito confederale dedicata all’emergenza COVID-19) tra le quali quella che recepisce le sollecitazioni di Confartigianato dando il via libera alle attività di restauro a partire da oggi, 4 maggio.
Tra le attività artigiane che avranno minori restrizioni a partire dal 4 maggio si evidenziano:
Le imprese a cui è consentito riprendere l’attività dal 4 maggio sono autorizzate, sin dal 27 aprile 2020, a svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura.
Le imprese le cui attività non sono sospese sono tenute al rispetto del Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del COVID-19 negli ambienti di lavoro sottoscritto il 24 aprile 2020 (Allegato 6) nonché allo specifico Protocollo per i cantieri (Allegato 7) e a quello per il trasporto e la logistica (Allegato 8). La mancata attuazione dei protocolli che non assicura adeguati livelli di protezione determina la sospensione delle attività fino a quando non sono ripristinate le condizioni di sicurezza.
È stato, inoltre, affidato alle Regioni il compito di monitorare l’andamento del contagio e – in caso di aggravamento – di proporre al Ministro della Salute le misure restrittive necessarie e urgenti per le attività produttive presenti nelle aree interessate.
Viene, infine, soppressa la disposizione (contenuta nell’art. 3, commi 3 e 6, del DPCM 10 aprile) che consentiva di proseguire l’attività, previa comunicazione al Prefetto, nei casi di imprese funzionali a determinate filiere o che avessero impianti a ciclo produttivo continuo.
Rimangono, invece, sospese le attività artigiane di acconciatura ed estetica, considerate dall’Inail “ad alto rischio”. Il decreto non ha, per il momento, accolto le richieste per la riapertura di tali imprese nonostante le misure redatte ad hoc per le 2 categorie dalla Confederazione che continua, incessantemente, a promuovere azioni nei confronti del Governo e del Parlamento tese a favorire la riapertura di queste imprese, compatibilmente con la verifica della situazione dei contagi, prima della data del 1° giugno prospettata dal Presidente del Consiglio.
Viene, inoltre, specificatamente confermata la chiusura dei centri benessere e dei centri termali (fatta eccezione per le prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza).
Permangono anche le sospensioni delle attività commerciali al dettaglio già previste dal DPCM 10 aprile. Unica riapertura consentita è quella del commercio al dettaglio di fiori, piante, semi e fertilizzanti, che era stata oggetto di notevoli dubbi interpretativi a causa della scarsa chiarezza del decreto citato.
Rimangono consentite le attività di servizi alla persona, lavanderie, tintorie e servizi di pompe funebri.
Ulteriori novità sono state introdotte relativamente agli spostamenti. Vengono, infatti, allargate le maglie che in questa fase hanno bloccato anche gli spostamenti per motivi economici, consentendo la possibilità di muoversi con maggiore libertà nel territorio nazionale.
In particolare:
Decade anche il divieto di svolgere cerimonie funebri, che sono ora consentite pur nel rispetto di alcune prescrizioni (massimo 15 congiunti presenti, distanza interpersonale di un metro, utilizzo di mascherine e funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto).
Nella giornata di sabato 2 maggio infine è stata diramata una direttiva del Ministero dell’Interno ai Prefetti – allegata – che reca ulteriori specifiche rispetto al DPCM. In particolare, per quello che riguarda le attività commerciali al dettaglio, specifica che, tra le attività consentite è stato inserito il commercio al dettaglio di fiori, piante, semi e fertilizzanti.
Inoltre, si sottolinea che il DPCM subordina la prosecuzione di tutte le attività al rispetto dei contenuti del Protocollo di sicurezza negli ambienti di lavoro, da ultimo modificato il 24 aprile, e dei Protocolli di sicurezza dei cantieri e di quello del trasporto e della logistica eliminando ogni altra forma di comunicazione o autorizzazione preventiva.
Il sistema della verifica della sussistenza delle condizioni richieste per la prosecuzione delle attività aziendali precedentemente affidato ai Prefetti è sostituito da un regime di controlli affidati agli stessi Prefetti sull’osservanza delle prescrizioni contenute nei protocolli in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. A tal fine gli stessi Prefetti potranno costituire “nuclei a composizione mista” che prevedano il coinvolgimento del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco, dell’Ispettorato nazionale del Lavoro e del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro, nonché delle Aziende Sanitarie Locali.
La direttiva del Ministero dell’Interno in conclusione evidenzia che per il perseguimento degli obiettivi di sostenere il riavvio delle attività produttive e della necessità di garantire la sicurezza dei lavoratori e di assicurare idonei livelli di protezione negli ambienti di lavoro, è fondamentale l’attivazione di un adeguato sistema di controlli invitando ad affidare la valutazione dei casi concreti, anche per quello che riguarda lo spostamento dei cittadini, a un prudente ed equilibrato apprezzamento di applicazione coerente delle disposizioni del DPCM.
Sarà nostra cura aggiornarvi costantemente sull’evolversi della fase di riapertura delle attività. Negli ultimi giorni alcune Regioni stanno ipotizzando riaperture per specifici settori così come il Governo sta valutando, a partire dal 18 maggio, la possibilità di prevedere riaperture differenziate nei diversi territori.
In allegato:
Circolare_2_maggio_2020_Ministero Interno ai prefetti
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