Malati oncologici, quali sono i diritti e le tutele dal punto di vista lavorativo? Non solo Legge 104, dall’INPS arriva una guida su regole ed eccezioni per il periodo di malattia, permessi e congedi anche per i familiari, prestazioni pensionistiche.
Con la pubblicazione del 5 novembre 2020, l’Istituto fornisce un vademecum completo sugli strumenti a disposizione di chi sta vivendo un momento di particolare difficoltà.
Sono sei i macro temi su cui si concentra:
La guida INPS parte da un assunto: le lavoratrici e i lavoratori assenti dal lavoro per malattia oncologica hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro per il periodo cosiddetto di comporto, garantito dalla legge e stabilito nel dettaglio dalla contrattazione collettiva.
E non mancano le eccezioni alle regole generali sulla malattia: in caso di terapie salvavita, tra cui le cure chemioterapiche, il lavoratore non deve rispettare le fasce orarie di reperibilità per la possibile visita fiscale che potrà essere eseguita solo su accordo con il lavoratore.
Oltre al periodo di malattia, ai malati oncologici con status di disabilità grave spettano anche permessi e congedi lavorativi. Si tratta di strumenti a disposizione anche dei familiari che prestano assistenza, secondo quanto previsto dalla Legge 104.
In particolare i diretti interessati hanno diritto a:
Chi presta assistenza, invece, può beneficiare di 3 giorni di permesso mensile, frazionabili in ore.
Si distinguono, poi, tre tipologie di congedi:
La pubblicazione INPS, poi, offre una carrellata di prestazioni a cui possono avere accesso i malati oncologici in presenza di specifiche condizioni:
In conclusione, poi, l’INPS si sofferma sul riconoscimento dell’invalidità civile con una percentuale dal 74% al 100% che che può dare diritto a una serie di altre prestazioni erogate dall’Istituto:
Perché sia accertato lo stato di invalidità civile è necessario seguire la procedura prevista:
Per i malati oncologici, è previsto un iter accelerato con una visita da parte dell’INPS entro 15 giorni e con effetti immediati per l’accesso alle prestazioni.
Maggiori dettagli e informazioni sono presenti nella guida INPS dedicata agli strumenti di supporto messi in campo per i malati oncologici pubblicata il 5 novembre 2020.
Contributi a fondo perduto per palestre, piscine, centri sportivi: in arrivo entro il 15 novembre 2020 l’accredito sull’IBAN indicato in prima battuta all’Agenzia delle Entrate.
Gli importi per le partite IVA indicate nel Decreto Ristori che avevano già richiesto la prima tornata di aiuti saranno maggiorati del 200% rispetto alle prime somme erogate.
Rispetto all’impostazione iniziale, c’è anche una importante novità: la platea si arricchisce di nuovi beneficiari con l’ingresso delle imprese con un fatturato superiore ai 5 milioni di euro.
Confermato anche per questa categoria di imprese il requisito del calo del fatturato, che deve essere pari almeno ai due terzi, nel confronto tra il mese di aprile 2019 e 2020.
A stabilire i destinatari dei nuovi contributi che spettano alle partite IVA dei settori colpiti dalle restrizioni del DPCM del 24 ottobre 2020, non solo a palestre, piscine e centri sportivi, è l’articolo 1 del DL numero 237 del 28 ottobre 2020:
“Al fine di sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2020 “Covid-19”, è riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che, alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita IVA attiva e, ai sensi dell’articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633, dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 al presente decreto.
Il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 25 ottobre 2020”.
Come per gli altri settori, la platea di palestre, piscine e centri sportivi che possono beneficiare dei nuovi contributi a fondo perduto è divisa in due categorie:
* le imprese che hanno già ricevuto nella prima fase le somme otterranno in automatico entro il 15 novembre 2020 con accredito sull’IBAN indicato in fase di domanda gli importi maggiorati rispetto al primo calcolo effettuato sulla base delle perdite di aprile 2020;
A stabilire nel dettaglio quali sono le attività che possono accedere alle nuove risorse stanziate è l’Allegato 1 dell’ultimo provvedimento emergenziale adottato.
Per il mondo dello sport sono stati individuati i seguenti codici ATECO.
Codice ATECO e Tipologia di attività | Percentuale per il calcolo del contributo a fondo perduto |
---|---|
931110-Gestione di stadi | 200,00% |
931120-Gestione di piscine | 200,00% |
931130-Gestione di impianti sportivi polivalenti | 200,00% |
931190-Gestione di altri impianti sportivi | 200,00% |
931200-Attivita’ di club sportivi | 200,00% |
931300-Gestione di palestre | 200,00% |
931910-Enti e organizzazioni sportive, promozione di eventi sportivi | 200,00% |
931999-Altre attività sportive nca | 200,00% |
Possono beneficiare di questo strumento di sostegno anche coloro che hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019 e per questo non sono tenuti a rispettare il requisito del calo del fatturato: in questo caso si ha diritto il contributo minimo 1.000 euro per le persone fisiche, 2.000 euro per tutti gli altri soggetti, incrementato in base all’attività esercitata.
Durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto Ristori, approvato in Consiglio dei Ministri il 27 ottobre 2020, il premier Giuseppe Conte ha illustrato con queste parole il meccanismo per il calcolo degli importi:
“Faccio qualche esempio: un piccolo bar che aveva ottenuto 2.000 euro di ristoro con il Decreto Rilancio potrà ottenere adesso 3.000 euro, un grande ristorante che aveva ricevuto 13.000 euro con il Decreto Rilancio potrà avere fino a 26.000 euro, una piccola palestra che aveva ricevuto 2.000 euro con il Decreto Rilancio potrà ottenere 4.000 euro”.
In ogni caso le somme possono arrivare fino a un massimo di 150.000 euro. Per chi ha già beneficiato degli aiuti in passato non resta che fare il nodo al fazzoletto e attendere gli accrediti sugli IBAN indicati in fase di domanda, mentre i nuovi beneficiari dovranno attendere le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per poter procedere con la domanda.
Per maggiori informazioni: info@confartigianatoperugia.com – 0759977000