Digital Europe Programme, le prime opportunità per le imprese: aperti fino al 22 febbraio 2022 ben 28 bandi

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Digital Europe Programme, le prime
opportunità per le imprese: aperti fino al 22
febbraio 2022 ben 28 bandi

Sono 28 i bandi europei aperti alla partecipazione delle imprese (pubbliche e
private), centri di ricerca, centri di eccellenza e istituzioni che rientrano
nell’ambito della prima call di Digital Europe, il programma per
l’accelerazione della trasformazione digitale dell’Unione Europea da 7,5
milioni di euro.
Il programma Digital Europe, ricordiamo, punta a rafforzare la posizione
dell’Unione Europea in cinque settori strategici: high performance
computing; Intelligenza Artificiale, cloud ed edge; cyber security; competenze
digitali avanzate e pratiche per promuovere il miglior uso di queste tecnologie.
All’interno di queste macro aree si inseriscono numerose azioni (per i
programmi dettagliati vedere questo articolo) volte a rafforzare la sovranità
europea, attraverso risorse comunitarie e investimenti privati, anche per
competere con quei Paesi che si trovano in una posizione di vantaggio
rispetto all’Europa perché hanno iniziato a investire prima in queste tecnologie
(come nel caso di Cina e Stati Uniti).
Per accelerare i tempi, la Commissione ha stilato dei veri e propri “piani
d’azione” per indicare gli obiettivi da raggiungere in ciascun ambito nel biennio
2021 – 2022. Questi documenti, che prendono il nome di work program,
forniscono una guida su come verranno attuate le strategie e includono
informazioni quali il quadro temporale di riferimento, le risorse messe a
disposizione per un determinato ambito, il numero delle call previste, la loro
durate, le risorse a disposizione per ciascuna e l’istituzione/agenzia europea
che sarà incaricata di gestire i fondi.
Le risorse e gli strumenti di finanziamento
La prima call, che si è aperta lo scorso 17 novembre, si concluderà il 22
febbraio 2022. Le risorse stanziate ammontano a circa 415 milioni di euro,
che saranno distribuiti tra bandi relativi alle aree strategiche già menzionate, a
cui si aggiungono quelli relativi agli European Digital Innovation Hubs e alle
azioni preparatorie ai progetti (categoria trasversale).
Le risorse messe a disposizione per questi primi 28 bandi del programma
Digital Europe verranno ripartite dalla Commissione o dall’agenzia/ente
europeo a cui fa carico la gestione del bando, attraverso l’utilizzo di semplici
sovvenzioni (simple grants), che copriranno fino a un massimo del 50% delle
spese sostenute dalle aziende.
Per le PMI è stato messo a punto uno strumento di finanziamento dedicato,
con la quota del rimborso che sale fino al 75% delle spese sostenute. Infine, vi
è lo strumento che agevola le CSA (Coordinate and support actions) – ovvero
le azioni di coordinamento e di supporto che hanno l’obiettivo di sostenere le
politiche dell’UE – che prevede un funding rate del 100%, ossia la copertura
totale delle spese ammissibili sostenute per il progetto.
Le attività possono includere il coordinamento tra diversi attori per le misure di
accompagnamento quali la standardizzazione, la diffusione, la
sensibilizzazione e la comunicazione, il networking, il coordinamento o i
servizi di supporto, dialoghi politici, scambi.
Le attività agevolabili e i criteri di valutazione, un’overview
I bandi del programma Digital Europe non finanziano attività di ricerca e
hanno un focus sull’implementazione delle attività che rientrano negli
obiettivi inseriti nella call, che costituisce uno dei criteri valutativi dei progetti.
A questo si aggiunge la rilevanza del progetto e il suo impatto.
Le attività finanziabili coprono prevalentemente le spese sostenute
dall’impresa stessa, in quanto i bandi limitano la possibilità di subappaltare
attività a terzi. Sono agevolabili, quindi (con qualche differenza tra i bandi):
● le spese relative al personale
● le spese relative alle attività affidate a terzi (per i bandi dove sono
previste)
● i costi sostenuti per l’acquisto di materiale e servizi, per le spese di
viaggio e per l’attrezzatura
● sostegno finanziario a terzi
● beni e servizi fatturati internamente
● costi indiretti
Per ogni bando è disponibile un documento con informazioni dettagliate su
scopi del progetto, enti che ricercano partner, budget e attività agevolabili,
disponibile unicamente in lingua inglese sul sito della Commissione.
Oltre ai documenti ufficiali per la call, le imprese interessate hanno a
disposizione più di 20 modelli di progetti ammissibili, un manuale online, guide
su vari aspetti inerenti la partecipazione ai singoli progetti (ambiti etici, di
sicurezza, ownership e controllo e validazione dell’entità legale).
La struttura delle proposte
La domanda di candidatura di un progetto a uno dei bandi di Digital Europe si
divide in due parti, da compilare elettronicamente attraverso il portale della
Commissione.
La prima parte (part A) che viene compilata attraverso un form online e deve
includere le informazioni amministrative dell’azienda che intende partecipare
al bando, alcune informazioni generali (titolo, acronimo, parole chiave,
abstract, dichiarazioni relative alla proposta), la lista dei partecipanti, il budget
del progetto e l’ammontare delle agevolazioni richieste.
La parte B deve essere invece compilata attraverso l’apposito template
(sempre online) e include un summary del progetto, seguita da una
spiegazione di come questo progetto si posiziona rispetto ai criteri di
valutazione (rilevanza, implementazione e impatto). Questa sezione deve
essere di una lunghezza massima di 70 pagine, fatta eccezione per i progetti
relativi alle azioni di coordinazione e supporto, dove la lunghezza massima
scende a 50 pagine.
A queste informazioni si devono aggiungere quelle relative al piano di lavoro,
ai tempi ai subappalti, oltre alle dichiarazioni finali e ai documenti allegati
richiesti dal bando specifico.
Le proposte devono essere inviate entro le ore 17:00 del 22 febbraio 2022
utilizzando il portale della Commissione. La fase di valutazione dei progetti
partirà il 14 marzo e si concluderà entro il 29 aprile 2022. Successivamente la
Commissione provvederà a comunicare, entro fine maggio 2022, i risultati ai
soggetti partecipanti.
L’importo del finanziamento, che può anche essere inferiore a quello richiesto,
sarà indicato nel contratto che verrà stipulato tra le aziende o i consorzi che
risulteranno vincitori dei bandi e la Commissione o l’ente/agenzia che si
occuperà di gestire i progetti e i fondi per quell’azione specifica.
Per ogni ambito è stato stanziato un budget che la Commissione (o l’agenzia
che se ne occupa) può ripartire in base ai punteggi ottenuti dai progetti. In
alcuni casi, il budget dedicato all’ambito corrisponde all’importo massimo
concedibili per singolo progetto; questo vuol dire che la Commissione o
l’agenzia che gestisce il bando può decidere di affidare tutto il budget
disponibile per quell’ambito a un solo progetto, se ritiene che sia quello più
indicato a raggiungere gli scopi del bando.
L’importo verrà stabilito nel contratto di sovvenzione, che verrà firmato nel
settembre dell’anno prossimo.
Digital Europe, i bandi aperti
I bandi aperti nell’ambito della prima call sono appunto 28, suddivisi in bandi
relativi a dati, cloud e AI (11); implementazione (4); trust (4); azioni
preparatorie (3); infrastruttura di Quantum Communication (3); competenze
(2); Digital Innovation Hubs europei (1).
Vediamo quali sono le opportunità per le imprese e i criteri di partecipazione
per ciascuna area.
Data, cloud e AI
L’ambito data, cloud e AI è regolato dal main work program, il documento che
indica la strategia per il biennio per alcune delle aree strategiche (altre aree,
come high performance computing e i poli di innovazione europei hanno un
work program distinto).
Possono partecipare a questi bandi imprese pubbliche o private stabilite
presso uno dei Stati membri dell’Unione Europea e imprese di Paesi terzi che
rientrano nella lista dei Paesi dell’EEA affiliati al programma Europa Digitale o
Paesi che hanno in corso negoziati per un accordo di associazione e in cui
l’accordo entra in vigore prima della firma della sovvenzione.
Per ragioni di sicurezza, le imprese o i consorzi che intendono partecipare a
questi bandi non possono essere direttamente o indirettamente controllati da
Paesi non inseriti nella lista citata.
Tutti i beneficiari e gli enti affiliati devono registrarsi nel Registro dei
Partecipanti – prima di presentare la proposta – e dovranno essere convalidati
dal Servizio Centrale di Convalida. Inoltre, vista l’entità degli obiettivi da
raggiungere, le azioni necessarie all’interno della strategia dedicata a data,
cloud e AI sono state divise tra le tre call già programmate.
I bandi aperti in questa prima call del programma Digital Europe sono relativi
a:
● la creazione di un marketplace per i servizi cloud ed edge, che
prevede un budget di 20 milioni di euro, con un contributo massimo di
20 milioni di euro a progetto (attraverso lo strumento dei simple grants)
● cloud, AI, e Industrial Data, che richiama azioni volte sostenere le
attività operative dell’Alleanza europea per Industrial data, Cloud and
Edge lanciata dalla Commissione europea il 19 luglio 2021. Per questo
bando è prevista un budget e un contributo massimo di 1 milione di
euro a progetto e un tasso di finanziamento (funding rate) del 100%
delle spese sostenute
● creazione di una struttura di testing e sperimentazione per l’edge AI
(massimo 78 milioni di euro a progetto), simple grants
● supporto alla segreteria per l’alleanza sui processori e tecnologie
dei semiconduttori, per sostenere le attività operative dell’Alleanza
industriale sui processori e tecnologie dei semiconduttori lanciata dalla
Commissione europea il 19 luglio 2021 (massimo 1 milione di euro,
100% funding rate)
● azioni preparatorie per la creazione di un data space relativo al Green
Deal (massimo 2 milioni di euro per progetto), alle smart communities,
alla space mobility e alla manifattura (massimo 1 milione di euro per
progetto). Tutti questi bandi prevedono un tasso di finanziamento al
100%
● supporto alle azioni necessarie per l’implementazione di
un’Infrastruttura europea federata per i dati genomici (Federated
European infrastructure for genomics data), con lo scopo di
implementare un collegamento transfrontaliero sostenibile e sicuro di e
accesso a una moltitudine di set di dati genomici e fenotipici, clinici e di
altro tipo in tutta Europa, sulla base dei progressi raggiunti nel contesto
dell’iniziativa “1+ Million Genoms”. A questa iniziativa, che permetterà di
migliorare la diagnostica e il trattamento di molte patologie all’interno
dell’UE, è destinato un budget e un contributo massimo di 20 milioni di
euro per progetto
● creazione e operatività del Support Center europeo, che coordinerà
tutte le azioni pertinenti sugli spazi di dati settoriali e rende disponibili
architetture e requisiti di infrastrutture per gli spazi di dati, comprese le
possibili tecnologie, processi, standard e strumenti che consentiranno il
riutilizzo dei dati tra i settori da parte del settore pubblico e delle
imprese europee, in particolare le PMI (massimo 14 milioni di euro per
progetto, 100% funding rate)
● azioni preparatorie alla creazione della piattaforma europea per i
servizi/strumenti di AI (massimo 1 milione di euro a progetto, 100%
funding rate)
Il budget complessivo per questi bandi è di 140 milioni di euro, che potrà
essere incrementato massimo di un 20%. All’interno di ciascun ambito, la
Commissione ripartirà i fondi in base al merito del singolo progetto.
I bandi relativi alle tecnologie di comunicazione quantistica
Anche questo ambito della prima call sarà gestito dalla Commissione e
comprende 3 progetti volti alla creazione di un’infrastruttura europea per la
tecnologie di Quantum-Communication per uso industriale.
Il work program di riferimento è quello principale e pertanto il quadro
temporale di riferimento è il biennio 2021-2022. Si tratta dell’unico ambito del
settore “cyber security and trust” a rientrare nel main work program, oltre ad
essere l’unica area di questo ambito ad essere direttamente gestita dalla
Commissione.
Per la prima call sono 3 i bandi aperti in questo ambito, con una dotazione
complessiva di 154 milioni di euro. Il primo è rivolto a creare un ecosistema
industriale europeo per tecnologie e sistemi QCI sicuri.
Per questo bando sono stati stanziati 44 milioni di euro ed è prevista la
copertura del totale dei costi ammissibili, con una sovvenzione che sarà
compresa tra i 5 e i 15 milioni di euro e coprirà un massimo del 50% delle
spese sostenute, che salirà al 75% per le PMI.
Il secondo bando riguarda l’implementazione di sistemi nazionali avanzati di
sistemi e reti QCI e ha due finalità. Da un lato, punta a implementare sistemi
e reti quantistiche nazionali avanzate per testare le tecnologie di
comunicazione quantistica e per integrarle con le reti di comunicazione
esistenti.
Dall’altro, punta a favorire l’utilizzo di questi sistemi e reti quantistiche per
sviluppare e testare casi d’uso a sostegno delle iniziative nazionali QCI nel
contesto dell’iniziativa EuroQCI.
Questo supporto è necessario per contribuire all’autonomia tecnologica
europea nel campo altamente strategico delle tecnologie di comunicazione
quantistica.
Per questo bando la Commissione ha stanziato 108 milioni di euro, con un
contributo che andrà a coprire massimo il 50% delle spese ammissibili
sostenute, per un ammontare di 5 milioni di euro per progetto.
Il terzo bando punta a coordinare il primo dispiegamento di progetti nazionali
EuroQCI (Quantum Communication Infrastructure) e preparare l’infrastruttura
di test e certificazione QKD (Quantum Key Distribution, distribuzione in chiave
quantistica) su larga scala.
Per questo bando la Commissione ha stanziato 2 milioni di euro, con un
contributo di massimo 2 milioni di euro a progetto.
Competenze digitali avanzate, cosa rientra nei bandi della
prima call di Digital Europe
Anche quest’ambito è inquadrato all’interno del main work program e le azioni
gestite prevalentemente dall’HeDEA, l’Agenzia esecutiva europea per la
salute e il digitale.
I bandi attualmente aperti sono 2: il primo è rivolto a istituzioni di istruzione e
formazione e organizzazioni partner (che partecipano come consorzi) ed è
finalizzato alla creazione di percorsi educativi adeguati di livello superiore.
Parliamo quindi di master, programmi interdisciplinari o di riconversione (vale
a dire quei corsi dedicati a studenti che non si sono laureati in una disciplina
ITC, ma che vorrebbero fare un master in quell’ambito) in AI, cyber security,
Quantum, Blockchain, data, cloud, fotonica, robotica e IoT.
I progetti presentati devono contenere le informazioni relative al programma,
che può essere focalizzato su una o più delle tecnologie citate e che deve
assicurare la formazione di almeno 150 studenti l’anno (per consorzio).
Per questo bando è disponibile un budget di 70 milioni di euro. Ciascun
progetto potrà ricevere un contributo massimo di 10 milioni di euro attraverso
sovvenzioni semplici, quindi non superiori al 50% dei costi ammissibili.
Il secondo bando è rivolto a ridurre il mismatch di competenze tra
domanda e offerta di lavoro, attraverso l’analisi delle competenze presenti
sul mercato europeo e di quelle fornite dai percorsi formativi per delineare le
competenze necessarie al mercato europeo e le azioni necessarie per
costruirle.
Per quest’ambito sono disponibili 2 milioni di euro e rientra nelle CSA
(Coordinate Support Actions), dunque con la copertura del 100% dei costi, per
un contributo massimo di 2 milioni di euro.
Cyber Security
Le azioni che rientrano nell’ambito della strategia di cyber security e trust,
sono inserite all’interno di work program separato e saranno gestite – fatta
eccezione per quelle che riguardano l’infrastruttura europea di comunicazione
quantistica – dal Competence Center di Cyber security europeo (ECCC).
Fino a che l’ECCC non sarà operativo, sarà la Commissione a gestire, ad
interim, queste attività. Il budget messo a disposizione per questa prima call è
di 37 milioni di euro (che potrebbe aumentare del 20%, massimo) da
dividere tra i 4 i bandi attualmente aperti.
Il primo è finalizzato alla costruzione di hub nazionali o multinazionali
dell’Osservatorio europeo sui media, strumento con cui l’UE vuole combattere
la disinformazione e le fake news, in quei Paesi membri dove ancora non
sono esistenti (si prevede un hub per Stato membro).
Il contributo massimo per progetti è di 1,5 milioni di euro, da erogare
attraverso lo strumento di supporto delle PMI: le agevolazioni copriranno,
dunque, il 50% delle spese ammissibili per le aziende e il 75% per le PMI.
Il secondo bando è rivolto al supporto dei centri per l’Internet sicuro
presenti in Europa nel fornire informazioni sulla sicurezza online, risorse
educative, strumenti di sensibilizzazione del pubblico e servizi di consulenza e
segnalazione rivolti a bambini, genitori, insegnanti ecc.
Per questo ambito sono stati stanziati 21 milioni di euro, da ripartire tra i
progetti (massimo 1,5 milioni a progetto) attraverso simple grants che coprono
il 50% dei costi delle spese ammissibili.
Il terzo bando è finalizzato a fornire un solido, anche se temporaneo, quadro
di sostenibilità per la gestione continua, lo sviluppo e la manutenzione del
sistema e-CODEX (e-Justice Communication via Online Data Exchange), il
sistema che fornisce un facile accesso alla giustizia transfrontaliera per i
cittadini, le imprese e i professionisti legali di tutta Europa.
Il bando si rivolge ad autorità pubbliche degli Stati membri dell’UE e altre
organizzazioni internazionali, imprese comuni, imprese pubbliche e private,
organismi o enti stabiliti negli Stati membri dell’UE o nei paesi dell’Area
Economica Europea.
Per questo bando sono stati messi a disposizione 3 milioni di euro, da erogare
attraverso lo strumento di CSA (quindi 100% funding rate), con un contributo
massimo di 3 milioni di euro a progetto.
Il quarto bando è finalizzato a sostenere progetti per la creazione del
passaporto digitale per i prodotti (o Digital Product Passport, DDP).
L’obiettivo di questa azione di coordinamento e sostegno è quello di preparare
il terreno per una graduale sperimentazione a partire dal 2023 di un
passaporto digitale di prodotto (DPP) in almeno 3 catene di valore chiave:
elettronica e ICT (almeno elettronica di consumo), batterie (come definito e
incluso nel campo di applicazione nella proposta di regolamento sulle batterie)
e in almeno un’altra delle catene di valore chiave identificate nel CEAP
(Circular Economy Action Plan).
Tra queste rientrano le Supply Chain del settore tessile (indumenti e
abbigliamento), imballaggi (in particolare plastica), mobili, costruzioni ed
edifici.
Si tratta quindi di progetti che rientrano nell’ambito delle CSA, per le quali
sono stati stanziati complessivamente 2 milioni di euro da erogare con un
contributo che copre il 100% delle spese, di importo massimo di 2 milioni di
euro per progetto.
Bandi Digital Europe, le azioni preparatorie alla costruzione dei
digital space
Vi sono poi i bandi relativi alle azioni preparatorie per costruire i digital space
europei, per cui sono stati stanziati 4 milioni di euro (con possibilità di
incrementare il budget di massimo il 20%), da ripartire attraverso lo
strumento di CSA (100% funding rate). Nell’ambito della prima call di Digital
Europe rientrano i seguenti bandi:
● le azioni volte alla costruzione del digital space per l’agricoltura, per
cui sono stanziati 2 milioni di euro, con un contributo massimo di 2
milioni di euro
● le azioni volte alla costruzione del digital space per le competenze
digitali, con un budget di 1 milione di euro e un contributo massimo di 1
milione di euro per progetto
● le azioni volte alla costruzione del digital space per il turismo, con un
budget di 1 milione di euro e un contributo massimo di 1 milione di euro
per progetto
Digital Europe, il bando per i Digital Innovation Hub europei
(Edih)
Conclude la lista delle opportunità aperte dai bandi della prima call del
programma Digital Europe il bando per la creazione del network dei Digital
Innovation Hub Europei, per cui la Commissione ha stanziato un budget di
240,930 milioni di euro, che potrà essere incrementato del 20%.
Il focus di questo bando è la creazione di una rete di “European Digital
Innovation Hubs” (EDIH), con l’obiettivo di coprire tutte le regioni d’Europa.
Un European Digital Innovation Hub (Edih) è una singola entità o un gruppo
coordinato di entità con competenze complementari e un obiettivo senza
scopo di lucro, finalizzato a sostenere su larga scala la trasformazione digitale
di aziende, soprattutto PMI e piccole mid-cap, e/o organizzazioni del settore
pubblico che svolgono attività non economiche.
Gli Edih forniscono servizi come test prima di investire, formazione e sviluppo
di competenze, supporto per trovare investimenti, networking e accesso
all’innovazione ecosistemi.
L’invito è aperto solo a entità o consorzi i cui coordinatori sono stati
designati dagli Stati membri, attraverso un processo aperto e competitivo in
conformità con le procedure nazionali, le strutture amministrative e istituzionali
(in questo articolo abbiamo parlato dei 45 progetti selezionati dall’Italia).
Progetti che saranno finanziati attraverso lo strumento dei simple grants, che
copre fino al 50% delle spese ammissibili, con un contributo compreso tra 1 e
3 milioni di euro per progetto.

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