Regole Covid e Green Pass: cosa cambia
dal 1° aprile
Coronavirus in Italia, dal 1° aprile allentamento Green Pass e
restrizioni, ma sono ancora tante le misure in attesa di una data
ufficiale in calendario
La fine dello stato d’emergenza Covid fissato per il 31 marzo comporta un
allentamento delle restrizioni e degli obblighi di Green Pass, ma non è chiaro
in che modo sarà regolato il graduale ritorno alla normalità. Dal 1° aprile
decade il sistema delle fasce di colore per le Regioni ma non significa
necessariamente l’abolizione dei relativi obblighi di Green Pass.
Mancano ad esempio le indicazioni da seguire in ambito trasporti e lavoro,
mentre per le attività produttive serve un aggiornamento dei protocolli di
settore. Le associazioni imprenditoriali chiedono un allentamento generale per
far partire la stagione turistica in concomitanza con l’approssimarsi delle
vacanze di Pasqua, anche in virtù dei contagi in discesa ed una mappa
cromatica italiana che torna a tingersi sempre più di bianco.
Situazione Coronavirus in Italia
Partiamo dalla situazione attuale, che ha visto tornare in zona bianca, da
lunedì 7 marzo, anche Abruzzo, Basilicata, Campania, Lombardia, Piemonte,
Umbria, Veneto, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di
Trento. Restano in zona gialla Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia
Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana e
Valle d’Aosta.
Regole Covid fino al 31 marzo
Sul fronte mascherine e Green Pass, fra zona gialla e bianca non cambia
nulla: non ci sono limitazioni per chi ha il Green Pass rafforzato (da guarigione
o da vaccino) ma sono necessarie le mascherine per tutti i luoghi al chiuso.
Né sono cambiate le regole per la ristorazione, il turismo negli alberghi, lo
shopping nei negozi, i trasporti sui mezzo pubblici. In più, per chi lavora ma
non soltanto, è ancora in vigore l’obbligo di vaccino per chi ha più di 50 anni.
Cosa succede dal 1° aprile
La fine dello stato d’emergenza dovrebbe comportare il progressivo
allentamento delle restrizioni Covid. In che modo? Se ci basiamo sulle
anticipazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi «dal 31 marzo in poi
non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate». E’ una precisazione
importante, perché potrebbe significare che decadono tutte le restrizioni
legate alla vita sociale. Su cui però urge una serie di chiarimenti: servirà
ancora il Green Pass per entrare nei bar e nei ristoranti? L’abolizione sarà
limitata alle attività all’aperto? Cosa cambia per alberghi e negozi?
Le uniche restrizioni che per certo decadranno dopo il 31 marzo, sempre in
base alle anticipazioni di Draghi, sono di diversa natura: niente più obbligo di
mascherine all’aperto, niente obbligo di FFP2 in classe, niente più quarantena
da contatto a scuola.
Il Green Pass dopo il 31 marzo
In teoria, con lo stop al meccanismo delle zone, decadono i relativi obblighi
legati alla Certificazione Verde, ma in realtà il Governo ha già annunciato che
non sarà così: l’allentamento sarà graduale, a partire dalle attività all’aperto
(fiere, sport, feste e spettacoli), su cui pertanto sono attesi nuovi Regolamenti.
Green Pass sul lavoro
Al momento, l’obbligo di Green Pass nel lavoro in presenza è legato al
termine dello stato d’emergenza (lo prevede il decreto 127/2021): in
mancanza di correttivi, dal 1° aprile 2022 decadrebbe. Ma non si escludono
interventi normativi che prevedano invece forme di gradualità, mantenendo
tale obbligo anche oltre la scadenza di fine marzo.
E’ in ogni caso certo, invece, che resta l’obbligo di vaccino (e di Super Green
Pass) per i lavoratori over 50. In questo caso, non c’è bisogno di alcun
intervento: la legge attualmente in vigore (decreto 1/2022) prevede che
l’obbligo vaccinale per gli over 50 (lavoratori che compiono 50 anni nel 2022)
si applichi fino al 15 giugno: fino a tale data, non potranno recarsi sul luogo di
lavoro o svolgere l’attività lavorativa in presenza senza il vaccino o la
guarigione.
Il dibattito sulle nuove regole
Le Regioni insistono sugli allenamenti che possono condizionare la stagione
turistica. Fra le richieste: stop al Green Pass rafforzato per hotel e strutture
ricettive, bar e ristoranti almeno all’aperto, mezzi di trasporto pubblico locale,
treni e aerei sulle tratte nazionali. Resterebbe il Green Pass base (anche da
tampone) solo per entrare nei locali al chiuso.
Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri è favorevole a rimodulare il super
Green Pass in maniera graduale, fino all’abolizione, non dal primo aprile ma
comunque entro fine aprile. Intorno alla metà del mese, Sileri ritiene che si
possa togliere l’obbligo di mascherine al chiuso. L’ultima parola spetta però,
sulla base delle valutazioni del CTS (il cui destino è da capire dopo il 31
marzo), al Ministero della Salute. Come di consueto, Roberto Speranza
sottolinea la centralità dei dati per la calendarizzazione delle aperture,
valutando passo dopo passo.
“L’impegno del Governo è quello di superare lo stato d’emergenza. E
superare lo stato d’emergenza non significa d’un tratto magicamente
essere fuori da ogni vincolo, perché il Covid continua ad essere una
sfida con cui fare i conti”