ANALISI E COMMENTI – [Lo scenario] Per decreto spegneremo la luce e abbasseremo il riscaldamento. Ecco il prezzo da pagare per la guerra di Putin

[Lo scenario] Per decreto spegneremo la luce e
abbasseremo il riscaldamento. Ecco il prezzo
da pagare per la guerra di Putin

Abbassare il riscaldamento e spegnere la luce per decreto. E’ questo lo
scenario che ha davanti l’Italia e in parte anche l’Europa per fronteggiare la
crisi energetica e rispettare il piano Ue di uscita dalla dipendenza dal gas
russo.
Il sacrificio degli europei
“La Commissione europea con una nuova direttiva punta a tagliare di due terzi
la nostra dipendenza dal gas russo, un obiettivo difficile pero’ realizzabile se
davvero ci impegneremo. E questo richiede misure macroeconomiche, misure
tecniche, richiede anche che i cittadini europei abbassino il
RISCALDAMENTO nei loro appartamenti, che tutti facciano uno sforzo
individuale per cercare di ridurre il consumo di gas”.
Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep
Borrell, nel suo intervento in plenaria al Parlamento europeo sull’Ucraina.
Come la mascherina
“Un po’ come tagliamo il consumo dell’acqua quando c’e’ la siccita’. O
esattamente come ci mettiamo una mascherina per poter fare fronte al virus.
Quello che abbiamo fatto contro il Covid-19 dobbiamo farlo in favore
dell’Ucraina. Dev’essere una mobilitazione degli spiriti, dei comportamenti
individuali, con un impegno collettivo per cercare di fare fronte a un compito
che sicuramente ha una portata storica”, ha aggiunto.
È tardi, occorre muoversi adesso
“Abbiamo cominciato troppo tardi ma meglio tardi che mai. Perche’ quando la
Russia ha invaso la Crimea ci siamo detti che dovevamo ridurre la nostra
dipendenza dal gas russo, da allora ad oggi e’ aumentata. Invece che ridursi
e’ aumentata. Ed e’ giunta l’ora che in modo sistematico, e in modo costante,
come se fosse una crociata politica, si riduca davvero la dipendenza dal gas
russo”, ha insistito il capo della diplomazia europea.
“È giunta l’ora che in modo sistematico e costante si riduca davvero la
dipendenza dal gas russo” ha concluso Borrell.
Draghi: “ridurre i consumi di energia”
E l’Italia si appresta ad abbassare il riscaldamento nelle case degli italiani per
decreto legge, se ne discuterà oggi nel consiglio dei ministri. Ma la rotta è
tracciata. Ed è stato lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi ad aver
specificato ieri in Parlamento che per superare questa emergenza occorre
“ridurre i consumi di energia”.
Spegnere monumenti, uffici e abbassare il riscaldamento nelle case
Si inizierà dagli uffici pubblici, dove sia a livello centrale che territoriale le
pubbliche amministrazioni stanno già lavorando ad un taglio dei consumi.
Occorrerà spegnere le facciate dei palazzi, dei monumenti. E poi – soprattutto
– ridurre i consumi di casa degli italiani. Probabilmente abbassare di un grado
(o due) il riscaldamento. E. disattivare un’ora prima gli impianti.
Una misura necessaria anche secondo Davide Tabarelli, presidente di
Nomisma Energia. “Quello che più conta è la strategia nell’immediato: questa
è un’emergenza senza precedenti e destinata a durare a lungo, in Italia la
stiamo affrontando con un ottimismo immotivato. La via per sganciarsi dalla
Russia non è così breve”.
Roma pronta a spegnere
L’associazione nazionale amministratori di condominio ha deciso di ridurre di
due ore al giorno il riscaldamento negli edifici. Il sindaco di Roma Roberto
Gaultieri ha convocato per oggi una riunione per decidere la stretta energetica
sulla città di Roma. La stretta sull’energia oltre che il riscaldamento riguarderà
anche l’illuminazione dei monumenti da spegnere di notte.
Per la diversificazione e il gas italiano ci vorranno anni
“Per il raddoppio delle forniture dal Tap servono quattro anni, l’Enel dice che
per ilrigassificatore di Porto Empedocle ce ne vogliono tre, Sorgenia a Gioia
Tauro non sarà pronta prima di quattro. E le estrazioni di gas non possono
arrivare a 5 miliardi di metri cubi in fretta: servono nuove concessioni e
bisogna tornare a fare esplorazioni dopo 15 anni” spiega Tabarelli.
Rinnovabili poca cosa nell’immediato
“Le rinnovabili? Se anche da qui al prossimo inverno la produzione
aumentasse del 10%, ed è impossibile che accada, risparmieremmo qualche
centinaio di milioni di metri cubi di gas. Poca cosa e anche gli obiettivi di lungo
periodo sono irrealizzabili, lo sanno tutti gli operatori del settore. Siamo in
emergenza e forse non lo si sta tenendo davvero in considerazione”.
Il carbone senza riaprire le vecchie centrali non basta
“Altri paesi europei stanno riaprendo davvero le centrali, qui procediamo a
bassa voce. Non mi risultano riattivazioni di impianti” Il piano Ue prevede
stoccaggi e acquisti comuni, tetto al prezzo e tassa sui big del settore. “Ho
qualche riserva solo sugli acquisti comuni, non credo incideranno sui
meccanismi del settore. Il tetto al prezzo invece è sacrosanto, ci sono
speculazioni inaccettabili e il mercato andava corretto.
Servono scelte sulla vita di tutti
“Poi sarebbe ora di essere molto chiari con tutti: servono scelte che impattino
sulla vita di tutti”. Cioè spegnere la luce? «Questa crisi sarà dolorosa, è
profondamente sbagliato presentarla come una passeggiata che si risolverà
con qualche correttivo. Dobbiamo razionare i consumi, già in questi giorni in
cui fa ancora freddo bisogna spegnere la luce e abbassare il riscaldamento.
Non possiamo aspettare il prossimo inverno e sperare che le cose migliorino”.

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