Aree interne, un bando da 500 milioni per infrastrutture e servizi sociali di comunità

Aree interne, un bando da 500 milioni per
infrastrutture e servizi sociali di comunità

Il 30 marzo 2022 il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale ha pubblicato
un avviso pubblico che mette a disposizione 500 milioni di euro per
potenziare i servizi e le infrastrutture sociali di comunità nelle aree interne (qui
l’elenco delle aree interne).
Si tratta di un avviso anche mirato a finanziare servizi sociali, proposti da Enti
Locali dove gli Enti del Terzo settore possono essere coinvolti dai proponenti
nella fase realizzativa delle attività, con particolare attenzione alle regioni del
Sud.
L’intervento è inserito all’interno della Missione 5, Investimento 1 del PNRR ed
è rivolto a promuovere soluzioni a problemi di disagio e fragilità sociale,
aumentando il numero di destinatari dei servizi, la qualità dell’offerta o
facilitando il collegamento e l’accessibilità ai territori in cui si trovano gli stessi
servizi.
L’obiettivo è di fornire servizi sociali ad almeno 2 milioni di cittadini residenti
nelle aree interne, dei quali almeno 900.000 nelle regioni meridionali, alle
quali è riservata una quota minima del 40% dell’investimento complessivo.
PNRR
L’intervento è inserito nella Missione 5 del PNRR ed è rivolto a promuovere
soluzioni a problemi di disagio e fragilità sociale, aumentando il numero di
destinatari dei servizi, la qualità dell’offerta o facilitando il collegamento e
l’accessibilità ai territori in cui si trovano gli stessi servizi.
Nell’ambito degli investimenti della Missione 5, Componente 3 del PNRR,
l’investimento 1 “Strategia nazionale Aree interne”, l’intervento
“Potenziamento servizi e infrastrutture sociali di comunità” prevede
trasferimenti di risorse ai Comuni del Sud e delle aree interne per la
realizzazione di infrastrutture sociali, che possano creare nuovi servizi o
migliorare quelli esistenti attraverso un aumento del numero di destinatari o
della qualità dell’offerta (es. servizi di assistenza domiciliare per anziani,
piccoli ospedali e centri ambulatoriali, centri per disabili).
In particolare, l’obiettivo dell’investimento è di fornire servizi sociali ad almeno
2 milioni di cittadini residenti nelle aree interne, dei quali almeno 900.000 nelle
Regioni meridionali, alle quali è riservata una quota minima del 40%
dell’investimento complessivo.
Interventi finanziabili
Le proposte possono riguardare:
1) lavori pubblici;
2) forniture di beni e/o servizi;
3) lavori pubblici e forniture di beni e/o servizi.
I settori individuati per gli interventi sono: infrastrutture di trasporto (stradali o
trasporto urbano); opere e infrastrutture sociali (scolastiche; abitative; beni
culturali; sport, spettacolo e tempo libero; sanitarie; di culto; di difesa;
direzionali e amministrative; di pubblica sicurezza; cimiteri, arredo urbano,
illuminazione pubblica e altre); servizi per la pubblica amministrazione e per la
collettività (azioni innovatrici; servizi essenziali per la popolazione rurale;
assistenza sociale e altri servizi).
Per essere considerati ammissibili, gli interventi di lavori devono presentare
almeno un livello di progetto di fattibilità tecnica ed economica (anche in forma
di fattibilità delle alternative progettuali) approvato dall’organo dell’ente
competente; inoltre, gli edifici o le infrastrutture interessate devono essere di
proprietà pubblica.
Inoltre, sulla base delle priorità individuate nel PNRR, sono stati individuati
alcuni ambiti di intervento, per i quali è prevista un’apposita premialità
nell’attribuzione dei punteggi per la graduatoria. Si tratta di: servizi di
assistenza domiciliare per gli anziani e relative infrastrutture; infermiere e
ostetriche di comunità e relative infrastrutture; rafforzamento dei piccoli
ospedali; infrastrutture per l’elisoccorso; rafforzamento dei centri per disabili;
centri di consulenza, servizi culturali, servizi sportivi; accoglienza dei migranti
e relative infrastrutture.
A questi, si aggiunge un apposito criterio di premialità per gli interventi rivolti
all’accoglienza di profughi in fuga dalle guerre.
(qui l’elenco dettagliato degli interventi ammissibili)
Chi può presentare le proposte
Possono partecipare al bando:
1) i Comuni delle aree interne, individuati come intermedi, periferici o
ultraperiferici all’interno della mappatura 2021-2027;
2) enti pubblici del settore sanitario, le cui attività ricadano nel territorio dei
medesimi Comuni delle aree interne;
3) altri soggetti pubblici, la cui proposta progettuale preveda attività che si
svolgano nel territorio dei suddetti Comuni.
I soggetti individuati possono inviare le proprie proposte anche in forma
associata.
Ciascun soggetto (in forma singola o associata) può presentare fino a un
massimo di 3 proposte progettuali.
Gli Enti del Terzo Settore non possono presentare proposte ma possono
essere coinvolti dai proponenti nella fase realizzativa delle attività.
Modalità di presentazione della domanda
Le domande di partecipazione al bando possono essere presentate dalle ore
9.00 dell’11 aprile 2022 fino alle ore 14.00 del 16 maggio 2022.
I proponenti dovranno trasmettere le proprie domande esclusivamente
attraverso la piattaforma telematica raggiungibile all’indirizzo internet
https://www.agenziacoesione.gov.it/bandi-agenzia/.
Inoltre, i soggetti interessati devono inviare all’indirizzo PEC
infrastrutture.sociali@pec.agenziacoesione.gov.it, nello stesso periodo
indicato, le dichiarazioni
rese dal legale rappresentante, utilizzando il format messo a disposizione (qui
il file dell’allegato).
Termine di conclusione dell’intervento finanziato
Gli interventi finanziati dovranno concludersi necessariamente entro il 30
giugno 2025.
Criteri di valutazione delle proposte progettuali
Il bando prevede due differenti elenchi di criteri di valutazione, da utilizzare
rispettivamente per le proposte di lavori pubblici e per le proposte di forniture
di beni e servizi. Ciascun progetto potrà ottenere fino a un massimo di 90
punti (se si tratta di interventi che prevedono sia lavori che forniture di beni e
servizi, il punteggio complessivo sarà dato dalla somma dei punteggi di
entrambe le categorie, divisa per due).
Lavori pubblici. Si attribuisce un punteggio da 5 a 40 punti sulla base del
livello di progettazione dell’intervento. Altri criteri premianti sono: l’inserimento
in una delle suddette categorie prioritarie (20 p.); finalità di accoglienza di
profughi in fuga dalle guerre (10 p.); grado di coerenza della proposta
progettuale con le finalità dell’Avviso (10 p.); completamento di lavori non
ultimati (5 p.); localizzazione dell’intervento in un’area non inserita in una delle
72 Strategie per le aree interne (5 p.).
Forniture di beni e servizi. Si attribuisce un punteggio di 10 punti se
l’intervento è previsto all’interno del Programma biennale degli acquisti di beni
e servizi di cui all’art. 21 del Codice dei Contratti Pubblici; oppure si attribuisce
un punteggio di 45 punti se si dispone della progettazione unica per servizi e
fornitura ai sensi dell’art. 23 del Codice dei Contratti Pubblici. Altri criteri
premianti sono: l’inserimento in una delle suddette categorie prioritarie (20 p.);
finalità di accoglienza di profughi in fuga dalle guerre (10 p.); grado di
coerenza della proposta progettuale con le finalità dell’Avviso (10 p.);
localizzazione dell’intervento in un’area non inserita in una delle 72 Strategie
per le aree interne (5 p.).
Interventi ammessi al finanziamento
Saranno ammesse a finanziamento le proposte progettuali che raggiungono
almeno 30 punti di valutazione. Le domande saranno finanziate fino a
esaurimento delle risorse disponibili, sulla base della graduatoria. A parità di
punteggio, si terrà conto dell’ordine cronologico di presentazione delle
domande. Qualora in prima battuta non fosse garantita la quota del 40% delle
risorse al Sud, si scorrerà la graduatoria fino a raggiungere tale obiettivo.

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