ANALISI E COMMENTI – INFLAZIONE & SPREAD – Quella ricetta sbagliata che ci condanna alla crisi in autunno

INFLAZIONE & SPREAD/ Quella ricetta
sbagliata che ci condanna alla crisi in
autunno


di Giovanni Passali
L’inflazione sale e le banche centrali continuano a rispondere
alzando i tassi e provocando conseguenze negative che non
saranno senza effetti
La correzione dei mercati del 10 giugno è stata davvero pesante, soprattutto
perché avvenuta in conseguenza di notizie che danno conferma del quadro
peggiore, quello ipotizzato da Jamie Dimon, il Ceo di JP Morgan.
I dati sono quelli del tasso di inflazione, per il quale si sperava almeno una
leggera diminuzione, visto il rialzo dei tassi avviati dalla Fed e previsti per il
resto dell’anno. Invece niente, inflazione che schizza al +8,6%, quindi rialzo
del dollaro e caduta delle borse.
Ma in realtà è caduto di tutto, l’euro rispetto al dollaro, i titoli di stato italiani,
perfino i solidissimi titoli di stato tedeschi.
Questo è il risultato anche di una Lagarde cui, tra un parrucchiere e l’altro,
scappa detto che a luglio la Bce rialzerà i tassi dello 0,25% e a settembre
dello 0,50%, come se nulla fosse. Ma nel frattempo smetteranno di acquistare
i titoli di stato italiani.
Come se nulla fosse, continuano ad applicare la stessa ricetta sbagliata, non
ne conoscono un’altra. E che sia la ricetta sbagliata lo ha ammesso perfino
l’economista Giavazzi, proprio lui, il consigliere del Governo Draghi. E cosa ha
detto mai Giavazzi? Ha detto una cosa banalissima: ha detto che per
combattere una inflazione causata da uno shock esterno (l’aumento di gas e
petrolio) alzare i tassi è inutile.
Non avete letto di questa intervista sui quotidiani nazionali? Eh, lo so, quelli
non hanno riportato l’intervista a Giavazzi pubblicata su Reuters. Come
afferma Giavazzi, l’unico effetto che si otterrà è quello di “rallentare”
l’economia, come se non bastasse il “rallentamento” già in atto.
E siccome i consumatori stanno capendo, non ci si può meravigliare se
l’indicatore del sentimento dei consumatori è pure lui in precipitosa discesa.
L’ultimo dato rilevato ha portato l’indicatore a 50,2 e un livello così basso ha
superato al ribasso perfino il minimo del 2008, segnando un nuovo minimo
record che non si vedeva da oltre quarant’anni.
Ecco il grafico, pubblicato dall’università del Michigan, che non comprende
ancora l’ultimo valore.
Lo chiamano rallentamento ma sarà una catastrofe: inflazione al rialzo senza
freni, borse che calano, spread al rialzo, titoli di stato che crollano,
disoccupazione in aumento.
In più, aggiungiamoci in Italia cittadini sfiduciati che non vanno più a votare.
Secondo voi, in autunno cosa può accadere?
fonte: IL SUSSIDIARIO.NET

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