Partenariato Ue-Mediterraneo per la ricerca
e l’innovazione. Scrivono Gabriel e Owais
di Mariya Gabriel e Wajih Owais
La cooperazione in materia di ricerca e innovazione è sempre stata
determinante per affrontare sfide globali come i cambiamenti climatici, le
disuguaglianze sanitarie, la carenza idrica e le migrazioni. L’intervento di
Mariya Gabriel, Commissaria europea per l’Innovazione, la ricerca, la
cultura, l’istruzione e i giovani, e Wajih Owais, Ministro dell’Istruzione
superiore e della ricerca scientifica, Regno hascemita di Giordania
Più di venticinque anni fa l’Unione europea e i partner del Mediterraneo si
sono impegnati a trasformare il bacino del Mediterraneo in un’area di dialogo,
scambio e cooperazione, garantendo pace, stabilità e prosperità. La
cooperazione in materia di ricerca e innovazione è sempre stata determinante
per affrontare sfide globali come i cambiamenti climatici, le disuguaglianze
sanitarie, la carenza idrica e le migrazioni. Dalla dichiarazione di La Valletta
del 2017 sono stati compiuti progressi significativi nella cooperazione in
materia di ricerca e innovazione.
In primo luogo, i progetti collaborativi. A partire dal settimo programma quadro
di ricerca e innovazione, sono stati finanziati 874 progetti che hanno visto la
partecipazione di partner dei paesi mediterranei. I progetti hanno coinvolto
ong, centri di ricerca, università pubbliche e private e PMI di entrambe le
regioni.
In secondo luogo, i partenariati mirati in settori strategici. Il partenariato per la
ricerca e l’innovazione nell’area mediterranea (PRIMA) è il più grande
programma di ricerca e innovazione della storia della regione, con un bilancio
totale di 494 milioni di euro destinato alle sfide nella gestione delle risorse
idriche, nell’agricoltura e nei sistemi alimentari. Sono stati finanziati 168
progetti di ricerca e innovazione, che stanno dando risultati promettenti. Ad
esempio, FIT4REUSE, un progetto triennale del valore di circa 2 milioni di
euro che coinvolge 7 paesi mediterranei, ha dimostrato in modo efficace come
le acque reflue trattate e le acque desalinizzate potrebbero compensare il
divario tra la domanda e la disponibilità di acqua in agricoltura.
L’iniziativa BLUEMED si concentra sull’occupazione blu e sulla crescita nella
regione del Mediterraneo, in collaborazione con le comunità marine e
marittime. Affronta il problema dell’inquinamento marino e la transizione a un
sistema di pesca e trasporto più sostenibile.
Il partenariato BLUEMED lavorerà anche al progetto “Faro nel Mediterraneo”
per la missione “Far rivivere i nostri mari e le nostre acque” nell’ambito del
programma Orizzonte Europa.
In terzo luogo, la diplomazia della scienza favorisce la comprensione
reciproca e la tolleranza nel Mediterraneo. Tra gli esempi di successo si
annovera il “Synchrotron-light for Experimental Science and Applications in
the Middle East” (SESAME).
SESAME è il primo importante centro internazionale di eccellenza scientifica
in Medio Oriente e nella regione limitrofa. Offre a studenti e ricercatori la
possibilità di condurre ricerca di livello mondiale in ambiti che spaziano dalla
medicina e dalla biologia, alla scienza delle proprietà di base dei materiali, alla
fisica e alla chimica, fino all’assistenza sanitaria, all’ambiente e
all’archeologia.
La pandemia di Covid-19 e ora la guerra in Ucraina comportano nuove sfide
per le nostre regioni. Ora più che mai dobbiamo continuare a rafforzare la
cooperazione e trovare soluzioni innovative sostenendo i nostri talenti.
Nel febbraio 2021 l’Ue ha adottato una comunicazione congiunta che propone
un’ambiziosa nuova agenda per il Mediterraneo, nella quale vengano fissati
obiettivi per costruire società più eque e prospere per gli anni a venire.
La comunicazione sottolinea quanto sia importante prevenire la fuga dei
cervelli e affrontare gli squilibri tra domanda e offerta di competenze e il
problema della disoccupazione giovanile. Facilita inoltre l’accesso dei partner
meridionali ai programmi dell’Ue, compresa l’associazione all’attuale
programma di ricerca e innovazione Orizzonte Europa.
Quarantadue paesi hanno convenuto di affrontare le questioni relative a
salute, cambiamenti climatici ed energie rinnovabili come tre priorità primarie
di ricerca e innovazione nell’ambito della piattaforma regionale dell’Unione per
il Mediterraneo per la ricerca e l’innovazione, copresieduta dalla Giordania e
dall’Ue.
La riunione ministeriale su ricerca e innovazione del 27 giugno approverà
queste priorità e aprirà la strada alla futura cooperazione e alla mobilitazione
delle risorse necessarie per attuare le azioni previste.
La riunione ministeriale rafforzerà la nostra visione condivisa sui valori e sui
principi fondamentali della ricerca e innovazione, compreso il rispetto della
libertà della ricerca scientifica.
Negli ultimi anni il partenariato regionale Ue-Mediterraneo ha compiuto
progressi sulla base dell’interesse reciproco, della codecisione, della
cotitolarità e dei benefici condivisi. Una cosa è chiara: il futuro risiede nella
collaborazione, nella costruzione di legami più stretti e nella ricerca di
soluzioni innovative alle preoccupazioni che condividiamo. Questa idea è e
continuerà a essere al centro della nostra alleanza.
fonte: FORMICHE