DL Aiuti: golden power su geotermia e
fotovoltaico “turistico”
In Aula il testo dopo l’ok delle Commissioni Bilancio e Finanze. Tra le proposte
di modifica approvate, novità su novità su Via, rigassificatori e rinnovabili. Nel
testo è conferito anche il nuovo decreto bollette.
Le ultime modifiche al DL Aiuti
(Rinnovabili.it) – Venerdì 1 luglio scorso è arrivato il primo via libera dalla
Camera al Decreto legge 50/2022, noto anche come DL Aiuti, contenente
misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle
imprese e attrazione degli investimenti. Il testo è stato licenziato dalle
Commissioni Bilancio e Finanze e lunedì 4 è approdato in aula con
l’obiettivo di essere approvato dal Senato entro la metà di luglio. Diverse le
modifiche apportate al provvedimento, all’interno del quale è stato inserito
anche il decreto Caro Bollette approvato dal Consiglio dei Ministri solo un
giorno prima.
E come è facile intuire, molte di queste riguardano direttamente l’energia. A
cominciare dall’estensione al settore geotermico della Golden Power, la
disciplina che tutela gli asset strategici da incursioni straniere. L’emendamento
approvato interviene anche sul fronte delle concessioni geotermiche. Nel
dettaglio, prevede l’istituzione di un tavolo paritetico con le regioni e gli enti
locali da parte del Ministero della Transizione ecologica al fine di aggiornare la
normativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche. E
impone ai titolari di concessioni di impianti geotermici di corrispondere
annualmente, a decorrere dal 1° gennaio 2023, un contributo pari a 0,05
centesimi di euro per ogni kWt di energia elettrica prodotta. “Le risorse
derivanti dal contributo – si legge nel testo – sono finalizzate alla realizzazione
di progetti e interventi per lo sviluppo sociale, economico e produttivo dei
comuni nei cui territori si trovano le aree oggetto di concessione”.
Decreto Aiuti, cosa cambia per il fotovoltaico?
Piccole modifiche arrivano anche in tema semplificazione. Un secondo
emendamento al Decreto Aiuti prevede che, per ventiquattro mesi dalla data
di entrata in vigore della legge di conversione, i nuovi impianti fotovoltaici a
terra di potenza non superiore a 1.000 kWp insalata in aree di strutture
turistiche o termali, non siano non siano soggetti al codice dei beni culturali
e del paesaggio. A patto che l’energia prodotta sia utilizzata in via prioritaria
per i fabbisogni delle strutture stesse e che i siti d’installazione siano fuori dei
centri storici.
Sempre in ambito rinnovabili, il passaggio alla Camera amplia i criteri per
l’individuazione delle aree idonee per l’installazione di impianti alimentati a fer.
Nel dettaglio si aumenta da 3 a 8 i MWh di accumulo integrabili per ogni MW
di potenza dell’impianto fotovoltaico per i siti già attivi ma oggetto di interventi
di modifica e potenziamento. E si inserisce nella lista anche gli impianti di
produzione di biometano assoggettandoli agli stessi vincoli dei sistemi solari a
terra.
Il DL Aiuti prende anche una procedura semplificata per l’autorizzazione
relativa ai rigassificatori e una tutela giuridica rinforzata, dal punto di vista
amministrativo. Un nuovo emendamento ha inserito tra gli interventi strategici
di pubblica utilità, indifferibili e urgenti anche le opere finalizzate all’incremento
della capacità di rigassificazione “purché non comportino un aumento
dell’estensione dell’area marina su cui insiste il manufatto”.
fonte: RINNOVABILI .IT