EUROPA NEWS – Europa e Agenda 2030 – Salute mentale nel mondo del lavoro digitale

Rubrica: Europa e Agenda 2030
Salute mentale nel mondo del lavoro digitale


Settimana 4-10/7. Programma presidenza ceca del semestre europeo.
Parlamento europeo: digitale e salute mentale, povertà e parità di genere,
diritto all’aborto, sicurezza alimentare. Agenda europea per l’innovazione.
di Luigi Di Ma

Centrale nella scorsa settimana è stata la sessione plenaria del Parlamento
europeo. Con l’occasione è stato anche presentato il programma del
semestre di Presidenza della Cechia al Consiglio dell’Unione europea.
Il programma del semestre introdotto dal motto “l’Europa come compito” è
declinato in tre parole chiave – Rethink, RePower, Rebuild – che riflettono la
situazione attuale legata alla guerra in Ucraina e alle iniziative già avviate, in
particolare sul pacchetto energia per l’indipendenza dal gas russo
RePowerEu, e Rebuild, pensato nei confronti delle necessità di ricostruzione
dell’Ucraina, ma anche delle economie dei Paesi dell’Ue in risposta alla
somma delle criticità determinate dal Covid-19 e dalla guerra.
Il programma elenca cinque settori prioritari d’intervento tra loro collegati:
● gestione della crisi dei rifugiati e della ripresa post-bellica dell’Ucraina;
● sicurezza energetica;
● rafforzamento delle capacità di difesa dell’Europa e della sicurezza
del ciberspazio;
● resilienza strategica dell’economia europea;
● resilienza delle istituzioni democratiche.
Risoluzione sulla salute mentale nel mondo del lavoro
digitale
La sessione plenaria del Parlamento ha approvato nella sostanza i nuovi
regolamenti europei sul digitale noti come legge sui servizi digitali e legge sui
mercati digitali (già presentati in questa rubrica il 21.12.2020).
Sempre sul tema della trasformazione digitale, il Parlamento ha adottato la
risoluzione salute mentale nel mondo del lavoro digitale. Partendo dai dati di
fatto, e da considerazioni su quanto sperimentato con l’adozione su larga
scala del lavoro digitale con la pandemia Covid-19, il Parlamento con questa
risoluzione offre una serie di proposte e richieste.
Rilevando che i rischi psicosociali sono i più diffusi rischi per la salute
associati al telelavoro, elenca le diverse condizioni di lavoro che comportano
rischi psicosociali, tra cui: carichi di lavoro eccessivi, richieste contrastanti, la
mancanza di chiarezza sul proprio ruolo, la mancanza di coinvolgimento nelle
decisioni che riguardano i lavoratori stessi, la mancanza di influenza sul modo
in cui viene svolto il lavoro, cambiamenti organizzativi mal gestiti, la precarietà
del lavoro, una comunicazione inefficace, la mancanza di supporto da parte
dei dirigenti o dei colleghi, molestie psicologiche e sessuali e violenza da
parte di terzi.
LEGGI ANCHE :
● OMS: UNA PERSONA SU OTTO NEL MONDO VIVE CON UN
DISTURBO MENTALE
● OMS-ILO: LAVORARE PIÙ DI 55 ORE/SETTIMANA PUÒ
PROVOCARE ICTUS E MALATTIE CARDIACHE
Riportando il parere del gruppo di esperti della Commissione sui modi efficaci
di investire nella salute, il documento riporta come dato di stima al 2015 che i
costi delle patologie mentali ammontano nella media a oltre il 4% del Pil
dei Paesi dell’Ue, che la depressione collegata al lavoro è una delle
principali cause di invalidità e che il suo costo è stato stimato a 620 miliardi
di euro all’anno, con una perdita di 240 miliardi di euro in termini di produzione
economica.
Sottolinea che la salute mentale dei giovani è notevolmente peggiorata
durante la pandemia e che le giovani donne e i giovani in situazioni
emarginate sono stati colpiti più duramente; presenta come dato che il 64%
dei giovani tra i 18 e i 34 anni era a rischio di depressione nel 2021 a causa
della mancanza di occupazione di prospettive finanziarie e di istruzione,
nonché della solitudine e dell’isolamento sociale. E indica che uno dei
migliori strumenti per affrontare i problemi di salute mentale tra i giovani
è fornire loro prospettive significative di istruzione e occupazione di
qualità.
In sintesi, ritiene che la prossima crisi sanitaria riguarderà la salute
mentale e che l’attuale crisi della salute mentale debba essere considerata
un’emergenza sanitaria.
LEGGI ANCHE:
● COVID-19: I GIOVANI SEMPRE PIÙ PREOCCUPATI PER L’IMPATTO
SU SALUTE MENTALE E ISTRUZIONE
● DIRITTI DEI MINORI: SALUTE E DISCRIMINAZIONI DA
MONITORARE
In risposta alla situazione, il Parlamento invita le istituzioni dell’Ue e gli Stati
membri a riconoscere la portata dei problemi di salute mentale legati al lavoro
in tutta l’Ue e a impegnarsi fortemente per regolamentare e attuare un mondo
del lavoro digitale che contribuisca alla prevenzione dei problemi di salute
mentale, alla tutela della salute mentale e dell’equilibrio tra attività
professionale e vita privata, nonché al rafforzamento dei diritti di protezione
sociale sul luogo di lavoro; chiede di avviare un dialogo e lavorare in questa
direzione di concerto con i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori,
compresi i sindacati.
Affermando il ruolo fondamentale della prevenzione, la risoluzione
evidenzia come un lavoro di qualità possa contribuire a dare alle persone uno
scopo, oltre a offrire sicurezza finanziaria e indipendenza; sottolinea la
correlazione positiva tra buona salute mentale, buone condizioni di
lavoro, salari adeguati, salute mentale, produttività sul lavoro, benessere
e qualità della vita; osserva che un senso di finalità e identità per i lavoratori
può essere messo in discussione in un contesto di crescente digitalizzazione,
con conseguenti problemi di salute fisica e mentale.
In sintesi chiede
● che sia affrontato urgentemente il problema della salute mentale
mediante politiche intersettoriali e integrate, nel quadro di una strategia
globale dell’Ue per la salute mentale e di una strategia europea per
l’assistenza affiancate da piani d’azione nazionali, rivedendo e
aggiornando le vigenti direttive 89/654/Cee e 90/270/Cee del Consiglio,
relative alle prescrizioni minime in materia di sicurezza e di salute per i
luoghi di lavoro e le attività lavorative svolte su attrezzature munite di
videoterminali, ritenendo che le stesse possono contribuire alla
protezione di tutti i lavoratori, compresi i lavoratori delle piattaforme
digitali e i lavoratori autonomi;
● che la Commissione proponga un quadro legislativo per stabilire
requisiti minimi per il telelavoro in tutta l’Ue;
● l’elaborazione di una proposta legislativa sull’Intelligenza artificiale
(Ia) sul luogo di lavoro al fine di garantire un’adeguata protezione dei
diritti e del benessere dei lavoratori, compresa la tutela della salute
mentale e dei diritti fondamentali;
● che i datori di lavoro forniscano norme chiare e trasparenti sulle
modalità di telelavoro per garantire il rispetto degli orari di lavoro ed
evitare l’isolamento sociale e professionale e l’offuscamento dei confini
tra l’orario di lavoro e gli altri periodi trascorsi a casa;
● di considerare il diritto alla disconnessione come essenziale per
garantire il benessere mentale dei lavoratori dipendenti e
autonomi, non da ultimo per le lavoratrici e per chi è occupato in forme
di lavoro atipiche, e dovrebbe essere integrato da un approccio
preventivo e collettivo ai rischi psicosociali legati al lavoro;
● che i luoghi di lavoro facilitino l’accesso ai servizi di sostegno alla
salute mentale e a servizi esterni nonché alla prevenzione, al
riconoscimento precoce e al trattamento dei dipendenti che potrebbero
soffrire di disturbi mentali, e che sostengano il loro reinserimento e
contribuiscano a prevenire le ricadute, oltre a predisporre piani
aziendali di prevenzione in materia di salute mentale, anche per
quanto riguarda la prevenzione del suicidio;
● un’iniziativa legislativa sulla gestione dei rischi psicosociali e sul
benessere al lavoro, al fine di prevenire efficacemente i rischi
psicosociali sul luogo di lavoro, anche online, fornire formazione ai
dirigenti e ai lavoratori, valutare periodicamente i progressi e migliorare
l’ambiente di lavoro;
● un quadro giuridico comune per garantire un’equa remunerazione per
i tirocini e gli apprendistati, al fine di evitare pratiche di sfruttamento
invita la Commissione a elaborare una raccomandazione per assicurare
che i tirocini, gli apprendistati e i programmi di inserimento
professionale vengano considerati esperienze lavorative e che
garantiscano, di conseguenza, l’accesso alle prestazioni sociali.
LEGGI ANCHE – PANDEMIA E GENERATIVITÀ: RELAZIONI E
SOLIDARIETÀ LE CHIAVI DEL FUTURO DEI GIOVANI
Altre risoluzioni del Parlamento europeo
Diverse risoluzioni adottate hanno riguardato la parità di genere e le
interconnessioni con i temi della povertà e delle diseguaglianze, in particolare
la risoluzione sulla povertà femminile in Europa, la risoluzione sulla
discriminazione intersezionale nell’Ue: la situazione socioeconomica delle
donne di origine africana, mediorientale, latinoamericana e asiatica.
Sulla decisione della Corte suprema statunitense di abolire il diritto all’aborto
negli Stati Uniti e la necessità di tutelare il diritto all’aborto e la salute delle
donne nell’Ue, il Parlamento, condannando la regressione in materia di diritti
delle donne e di salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti a livello
mondiale, anche negli Stati Uniti e in alcuni Stati membri dell’Ue, propone che
nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue sia introdotto un Articolo 7 bis che
sancisca il Diritto all’aborto: “Ogni persona ha diritto all’aborto sicuro e legale”.
Un’altra risoluzione affronta il tema emergente della sicurezza alimentare nei
Paesi in via di sviluppo, in cui il Parlamento esprime la sua profonda
preoccupazione mettendo in connessione il fenomeno con il quadro degli
SDGs, collegando il Goal 2 ai Goal 1, 6, 12,13,14,15. Invita l’Ue e gli Stati
membri a colmare immediatamente la carenza di finanziamenti negli appelli
umanitari delle Nazioni Unite del 2022 per l’Africa orientale e il Medio Oriente
e sottolinea che la programmazione alimentare e nutrizionale finanziata in
modo ambizioso dovrebbe essere al centro dei piani di ripresa post-pandemia.
Evidenzia inoltre la necessità di assegnare i fondi all’agricoltura sostenibile e
invita a sostenere ed emancipare specificamente gli agricoltori su piccola
scala, le aziende agricole familiari e le cooperative nelle misure di assistenza
allo sviluppo dell’Ue.
É stato discusso il controverso tema dell’inclusione di alcune attività relative
nucleare e del gas nella tassonomia degli investimenti, dando il via libera agli
atti in sub-delega adottati dalla Commissione europea.
Sempre sui temi energia e decarbonizzazione sono stati adottati
emendamenti alla proposta di regolamento sui carburanti sostenibili per
l’aviazione (iniziativa ReFuelEU Aviation).
Vedi approfondimento la Commissione aggiunge il gas naturale e il nucleare
da fissione nella tassonomia europea
Nuova agenda europea per l’innovazione
La Commissione europea ha presentato il 5 luglio la nuova agenda europea
per l’innovazione per dare all’Europa un ruolo di protagonista sulla scena
mondiale e aiutare l’accelerazione delle transizioni digitale e verde.
L’agenda intende basarsi sullo spirito imprenditoriale degli europei,
sull’eccellenza scientifica e sulla forza del mercato unico e delle società
democratiche e si articola in 25 azioni inquadrate in cinque iniziative faro:
● finanziamento delle scale-up;
● spazi di sperimentazione e appalti pubblici;
● ecosistemi dell’innovazione sostenendo la creazione di valli regionali
dell’innovazione;
● promuovere, attrarre e trattenere i talenti nell’innovazione ad altissimo
contenuto tecnologico;
● miglioramento degli strumenti di elaborazione delle politiche.
La sostenib

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.