Impatto ambientale e tecnologia: qualche
idea smart per una vita più sostenibile
di Davide D’ascoli
Innegabile la presenza della tecnologia nella vita di tutti i giorni, sia dentro che
fuori casa e con un impatto pesante sulla salute dell’ambiente. Per questo da
tempo gli esperti suggeriscono di moderarne l’impiego, così da ridurre le
relative emissioni di CO2, legate sia alla fase di produzione che a quella di
utilizzo e smaltimento. Andiamo a scoprire qualche semplice trucchetto da
utilizzare per ridurre l’impatto ambientale.
I rifiuti tecnologici sono un problema reale dell’epoca moderna, di difficile
eliminazione o riciclo. Per questo motivo potrebbe risultare molto utile mettere
in atto una serie di strategie e di trucchetti in grado di ottimizzare l’impiego
della tecnologia, per il bene del pianeta e della stessa umanità.
Riduzione dell’impatto ambientale: i consigli utili
Ecco qualche comportamento da tenere volendo ridurre l’impatto ambientale
di alcune attività che svolgiamo quotidianamente.
Stampante in cantina: fare a meno della stampante è possibile, oggi si
possono scaricare documenti e file direttamente sul computer o sul telefonino.
Senza la necessità di impiegare carta e inchiostro, oppure ci si può affidare
alla digitalizzazione delle firme, o anche alle tipografie di zona così da ridurre
al minimo l’impiego della stessa stampante. Fino a eliminarla dall’area
domestica, impedendo così che vengano distrutti alberi e piante per ricavare
fogli bianchi.
On-off: meglio spegnere tutti i dispositivi prima di assentarsi da casa per un
lungo periodo evitando di lasciarli in standby. In particolare durante le ore
notturne, così che cessino anche i fastidiosi effetti di disturbo quali ronzii,
rumori e luci, che possono impattare anche sul riposo personale. Non solo
computer e telefonini, ma anche televisori ed elettrodomestici che potrebbero
continuare a consumare energia, con un impatto negativo anche sulla bolletta.
Video call senza video: la recente necessità di affidarsi allo smart working ha
aumentato l’impiego delle call di lavoro, in particolare quelle video, con un
relativo aumento delle emissioni di anidride carbonica. Ridurre questo impatto
è possibile semplicemente spegnendo la telecamera, rendendo anche la call
meno stressante.
Longevità dello smartphone: evitare di cedere alle lusinghe date dalle
nuove proposte tecnologiche è un atto importante per la salute del pianeta.
Come ad esempio aver cura e preservare il proprio cellulare cercando di
prolungarne al massimo l’esistenza, attraverso cambi di batteria e riparazioni
mirate ed evitando così di acquistare subito un nuovo modello. La
realizzazione di uno smartphone comporta la presenza di molte sostanze tra
queste il carbonio, con estrazioni dannose dal sottosuolo e sfruttamento degli
stessi operai.
Energia ricaricabile: le batterie classiche agiscono negativamente sulla
salute del Pianeta, infatti per produrre una batteria alcalina serve 100 volte
l’energia di quella disponibile durante la sua fase di impiego. Per questo è
meglio affidarsi alle batterie ricaricabili, tecnologiche, utili e meno impattanti.
Pannelli solari verticali bifacciali: come
funzionano e convenienza
di Rachele Luttazi
La disposizione dei pannelli solari può cambiare molte cose, soprattutto
se questi ultimi vengono progettati in senso verticale. Vediamo insieme
come funzionano questa tipologia di pannelli e qual è la loro
convenienza
I pannelli solari verticali rappresentano un’ottima soluzione per coloro che non
dispongono di una superficie piana, inclinata e soleggiata. Questo tipo di
dispositivo può essere installato su una parete o sulle ringhiere di un balcone,
purché queste zone non presentino ombre.
La convenienza di questa tipologia di pannelli solari aumenta quando
quest’ultimi sono bifacciali, poiché possono sfruttare l’energia solare da
entrambi i lati, soprattutto se installati su campi all’aperto.
A valutarne gli impatti è la ricerca condotta da Sophia Reker dell’Università di
Scienze applicate di Lipsia. Vediamo cosa è emerso dallo studio.
Pannelli solari verticali bifacciali: gli esiti della ricerca
Come affermato da Sophia Reker dell’Università di Scienze applicate di
Lipsia, i pannelli solari bifacciali sono in grado di utilizzare l’energia solare da
entrambi i lati. Inoltre, secondo lo studio da lei condotto e pubblicato su Smart
Energy:
Installati con orientamento est-ovest, la maggior parte dell’elettricità viene
generata al mattino e alla sera. Ciò ridurrebbe la necessità di stoccaggio di
elettricità e allo stesso tempo minimizzerebbe la quantità di terreno necessaria
per la generazione di elettricità.
La ricerca è finalizzata alla valutazione dell’impatto dei diversi orientamenti dei
pannelli sulla distribuzione del rendimento energetico, realizzata tramite il
sistema informativo geografico fotovoltaico (PVGIS) del Centro comune di
ricerca della Commissione europea.
Dalla ricerca, è emerso che nel caso di pannelli solari verticali a doppia faccia,
il doppio uso del suolo (produzione elettrica ed agricola) consentirebbe un
vasto un potenziale tecnico nell’intervallo terawattora ogni anno, nonostante
diminuisca di un fattore da 4 a 5 la potenza installata per area.
Nel loro studio, i ricercatori hanno mostrato come la necessità di accumulo
diminuisca, installando la maggior parte della nuova capacità fotovoltaica,
verticalmente con orientamento est-ovest. Nell’articolo si legge:
Si potrebbe dimostrare che i sistemi fotovoltaici verticali consentono una
minore capacità di storage o un minore utilizzo delle centrali elettriche a gas.
Senza alcuna opzione di stoccaggio è possibile una riduzione delle emissioni
complessive di anidride carbonica fino a 10,2 Mt/a.