ANALISI E COMMENTI – Benefit aziendali: quali sono, perché convengono e le tipologie più apprezzate

Benefit aziendali: quali sono, perché
convengono e le tipologie più apprezzate

In collaborazione con Edenred

Con i benefit aziendali le imprese hanno l’opportunità di favorire il
benessere di chi svolge un’attività lavorativa: vantaggi, aspetti
fiscali e tipologie più diffuse
Migliorare la vita quotidiana di chi svolge un’attività lavorativa, potenziandone
la produttività e la soddisfazione: questo è l’obiettivo primario dei benefit
aziendali, integrazioni alla retribuzione concesse dalle aziende sotto forma di
beni, servizi e agevolazioni.
Attraverso i benefit aziendali le imprese compiono azioni concrete per
soddisfare i bisogni dei dipendenti e delle loro famiglie, mettendo in atto
misure di welfare aziendale volte a incrementarne il potere d’acquisto e il
benessere generale.
A regolare la concessione di benefit aziendali è il Codice Civile con l’articolo
2099 relativo alle retribuzioni, che sottolinea come queste ultime possano
essere corrisposte anche in natura mediante l’erogazione di beni e servizi,
integrando lo stipendio mensile previsto in busta paga.
Quali sono i benefit aziendali
Le tipologie di benefit aziendali sono numerose, coinvolgono diversi ambiti e
hanno un denominatore comune: andare incontro alle esigenze di chi svolge
un’attività professionale. Una prima distinzione riguarda i Flexible benefit e i
Fringe benefit, i cosiddetti benefit accessori concessi dai datori di lavoro in
modo discrezionale.
Flexible benefit
Sono considerati Flexible benefit tutti i beni e servizi che l’azienda eroga in
aggiunta alla retribuzione soprattutto al fine di favorire il work-life balance,
con risvolti positivi sul benessere sia personale sia familiare. Alcuni esempi
sono la concessione di borse di studio, i servizi di asilo nido o baby sitter per i
figli minori, gli abbonamenti al trasporto pubblico.
Questo tipo di benefit non concorre a costituire il reddito da lavoro dipendente
e gode di un trattamento fiscale agevolato, grazie all’esonero totale da
imposte e contributi.
Fringe benefit
I Fringe benefit sono agevolazioni erogate attraverso beni o servizi, soluzioni
alternative al corrispettivo monetario e rappresentate da “compensi in
natura”. Sono benefit che possono essere concessi anche singolarmente a
ciascun dipendente, infatti solitamente le aziende disciplinano le tipologie di
Fringe benefit nell’ambito del contratto individuale.
La categoria dei Fringe benefit è ampia e variegata e spazia dall’ambito
sanitario a quello formativo, dal settore previdenziale alla gestione del tempo
libero:
● auto aziendale;
● dispositivi tecnologici come computer e smartphone aziendale;
● assistenza sanitaria;
● polizze assicurative;
● acquisti di azioni societarie (le cosiddette Stock option);
● alloggi messi a disposizione del dipendente e della famiglia.
● versamenti al fondo di previdenza complementare aziendale e/o
privato;
● convenzioni con palestre e centri benessere;
● finanziamenti agevolati;
● rimborso degli interessi passivi relativi a mutui e finanziamenti;
● buoni pasto concessi come prestazioni che sostituiscono la
mensa aziendale e utilizzabili anche da chi lavora da remoto o in
modalità Smart Working;
● buoni acquisto da utilizzare attraverso un’ampia rete di esercizi
convenzionati.
Focalizzando l’attenzione su quest’ultima tipologia di benefit aziendali, i
buoni acquisto o regalo per lo shopping, il carburante e la spesa al
supermercato rappresentano una preziosa risorsa non solo per i diretti
destinatari ma anche per supportare la ripresa economica.
Attraverso i buoni acquisto, infatti, le aziende possono indirizzare i
consumatori verso un ciclo di spesa virtuoso a vantaggio dei settori più
colpiti dalla crisi generata dall’emergenza sanitaria.
Vantaggi dei benefit aziendali
I benefit aziendali non generano benefici solo per coloro a cui sono destinati,
che hanno l’opportunità di incrementare il loro potere di acquisto attraverso
un’integrazione dello stipendio utilizzabile per le spese personali e familiari.
Per le aziende, infatti, la convenienza abbraccia una lunga serie di vantaggi:
● aumentare il livello di soddisfazione del personale, l’attaccamento
all’azienda e la produttività;
● potenziare la Brand Reputation e l’Employer Branding, un
obiettivo fondamentale per attirare nuovi talenti;
● migliorare il clima aziendale, riducendo l’assenteismo e il
turnover;
● accedere a numerosi benefici fiscali, grazie alla normativa vigente
che permette di abbattere il costo del lavoro rendendo i benefit
aziendali deducibili dal reddito d’impresa.
Benefit aziendali più diffusi e apprezzati
Al fine di analizzare i cambiamenti che hanno coinvolto il welfare aziendale in
un anno particolarmente critico come il 2020, l’Osservatorio Easy Welfare
2021 promosso da Edenred ha messo nero su bianco i benefit che chi svolge
un’attività lavorativa apprezza maggiormente.
Dagli esiti dell’indagine si evince come i servizi legati all’istruzione, alla
previdenza e alla sanità abbiano rappresentato il 50% dei volumi di spesa
complessivi.
I Fringe benefit si confermano le soluzioni di welfare maggiormente richieste,
soprattutto relativamente ai buoni acquisto e alle carte regalo: una
conseguenza del raddoppio del limite di detassazione per l’anno fiscale 2020.
Più in generale, ad essere sempre molto apprezzati sono i beni e servizi che
permettono di conciliare lavoro e famiglia.
Benefici fiscali per le aziende e i dipendenti
A disciplinare i benefit aziendali sono gli articoli 51 e 100 del TUIR, il Testo
Unico Imposte sui Redditi che individua i servizi esclusi dal reddito di lavoro
dipendente ma in grado di sostenere il benessere di chi lavora, principalmente
incentivando la ricerca di un equilibrio tra professione e vita privata.
Il principale beneficio fiscale per le aziende che puntano sul welfare riguarda
l’abbattimento del costo del lavoro dal 30 al 40% degli importi lordi erogati
al dipendente.
Secondo quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate a inizio 2018, inoltre, non
è possibile godere della fiscalità agevolata prevista per i beni e i servizi definiti
dall’articolo 51 del TUIR nel caso in cui i dipendenti utilizzino
contemporaneamente Fringe benefit e buoni per l’acquisto di beni fisici, per un
valore superiore a 258,23 euro.
Questo tetto massimo, tuttavia, è stato superato grazie a un emendamento
del Decreto Sostegni che solo per il 2020 e il 2021 ha raddoppiato il limite
per l’esenzione fiscale dei Fringe benefit, portandolo a 516,46 euro annui.
Questo vantaggio è venuto meno a partire dall’inizio del 2022, a causa della
mancata conferma del raddoppio del limite di esenzione fiscale e
contributivo non previsto dalla Legge di Bilancio 2022.
Attualmente, quindi, oltre la soglia di 258,23 euro i beni erogati dalle aziende
come benefit concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente.
fonte: PMI.IT

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