ANALISI E COMMENTI – Continua la corsa senza sosta dei tassi sui mutui

Continua la corsa senza sosta dei tassi sui
mutui | Lo scenario


I tassi di interesse sui prestiti continuano a crescere sulla scia degli aumenti
del costo del denaro decisi dalla Bce, arrivando a superare anche il 4,5%. Una
scalata senza sosta che potrebbe non essere ancora finita considerando che
nella prossima riunione dell’Eurotower di giovedì il board della banca centrale
si appresta ad annunciare l’ennesimo rialzo.
Secondo le rilevazioni di Bankitalia, ad aprile il tasso annuale effettivo globale,
cioè il tasso di interesse sui prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di
abitazioni comprensivo delle spese accessorie (il cosiddetto Taeg), è salito al
4,52% contro il 4,36% di marzo. Quello sulle nuove erogazioni di credito al
consumo è arrivato praticamente al 10,3%, contro il 10,1% del mese
precedente, e i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle imprese si sono
collocati anche in questo caso al 4,52%, contro il 4,30% di marzo.
Il tutto mentre i prestiti hanno invertito rotta, con una diminuzione dello 0,5%
ad aprile rispetto allo stesso mese del 2022 che si confronta con l’aumento
dello 0,3% registrato invece a marzo. Se però i prestiti alle famiglie hanno
continuato a crescere dell’1,4%, le imprese hanno registrato un netto calo
dell’1,9% che ha pesato sulla media. Alla ricerca di rendimenti per
fronteggiare l’inflazione, che i conti in banca non danno più, Bankitalia ha
registrato peraltro come i depositi siano diminuiti del 3,4%, mentre la raccolta
obbligazionaria sia aumentata di ben il 9,4%, in accelerazione ulteriore
rispetto all’8,9% di marzo.
La politica Bce sta evidentemente dispiegando tutti i suoi effetti. La ferrea
volontà di riportare i prezzi ad un livello considerato accettabile per la mission
di Francoforte sta portando ad un aumento dei tassi che già pesa sugli
investimenti (come evidenziato da molti analisti in occasione della diffusione
dei dati sulla produzione industriale), ma anche sul mercato immobiliare che
inevitabilmente vive in gran parte proprio sui mutui. Se fino a inizio 2022 i
prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni veleggiavano su flussi
consistenti e tassi poco sopra l’1,1-1,2% con Taeg sull’1,7-1,8%, la situazione
si è ribaltata con la fine della politica monetaria espansiva. Mese dopo mese
le banche e il mercato hanno aumentato i tassi dei finanziamenti arrivando al
punto dove siamo ora, ben oltre il 4%. E già si prefigura un ulteriore possibile
aumento.
Giovedì è dato per scontato un rialzo del costo del denaro in Eurolandia dal
3,75% al 4%, a cui seguirà quasi certamente un altro ritocco di 25 punti a
luglio. In attesa delle proiezioni sull’effetto dei rialzi sull’economia che
incideranno sulla successiva decisione di settembre, Christine Lagarde non
potrà però fare a meno di considerare gli ultimi dati sull’andamento del primo
trimestre che ha segnato l’entrata dell’Eurozona nella cosiddetta recessione
tecnica. Gli occhi saranno dunque puntati sul discorso che la presidente terrà
come di consueto dopo l’annuncio ufficiale sui tassi, dal quale potrebbe
emergere qualche nuova indicazione.
Intanto però in Italia si fanno i conti. «Considerando l’importo e la durata
media di un mutuo, un rialzo dei tassi così consistente significa che, la rata,
per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, cresce, rispetto a un
anno fa, da 595 a 768 euro, con un rincaro» calcola l’Unione nazionale
consumatori «pari a 173 euro al mese. Una stangata annua pari a 2.076
euro». Il Codacons denuncia invece come a maggio si sia già superato il 4,6%
con punte, in alcuni casi, anche superiori al 7%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.