ANALISI E COMMENTI – La crisi alimenta la voglia di risparmio: più soldi sui conti degli italiani

La crisi alimenta la voglia di risparmio:
più soldi sui conti degli italiani


Aumenta il saldo medio del conto corrente per gli italiani, in tempi di
incertezza si tende a lasciare i soldi in banca, soprattutto online
Una volta si diceva che era meglio tenere i soldi sotto il materasso: nel terzo
millennio, invece, a fronte di inflazione alta e caro bollette, gli italiani i soldi li
tengono sul conto corrente. E guardano con particolare interesse alle
soluzioni che ne prevedono l’esclusiva gestione online.
Sono i trend che emergono dall’indagine dell’Osservatorio ConfrontaConti.it e
SOStariffe.it sulle abitudini dei risparmiatori nel 2022, a fronte delle nuove
emergenze economiche.
La prima evidenza è che gli italiani stanno risparmiando, tenendo sempre più
soldi sul conto corrente. Rispetto al 2021, sono in calo i conti correnti con unsaldo inferiore a 3mila euro (-2,4 punti su base annua), che oggi
rappresentano soltanto il 22% del totale. Per contro, il 42,80% dei correntisti
può contare su un saldo superiore ai 10mila euro.
Nello stesso periodo dello scorso anno questa percentuale era al 41,1%,
dunque si registra una crescita di 1,7 punti. il saldo medio supera i 20mila
euro (+2,6% rispetto al secondo semestre del 2021).
L’indagine traccia anche l’identikit del risparmiatore tipo: ha fra i 26 e i 40
anni, risiede nel Nord Italia, preferisce un conto solo online caratterizzato da
una operatività media. La richiesta di conti correnti di cui si possa fare un
utilizzo solo telematico cresce del 68,2%, con un incremento di 0,7 punti
rispetto al secondo semestre del 2021.
Fra gli over 55, preferisce il conto online il 63% dei risparmiatori (+4,2 pp).
Trend simile per i giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni che scelgono
questo tipo di conto nel 72% dei casi (+2,7 punti rispetto allo scorso anno). Il
conto corrente classico che si gestisce solo in filiale interessa invece solo il
3,6% del totale, con un calo di 0,4 punti rispetto allo scorso anno

FONTE: INFORMAZIONE FISCALE

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