ANALISI E COMMENTI – LA GEOPOLITICA DEL CAVALIERE

LA GEOPOLITICA DEL CAVALIERE


Negli anni da premier, Silvio Berlusconi ha plasmato la politica estera dell’Italia
a sua immagine. Una diplomazia fatta di rapporti personali e da un profondo
legame con gli Stati Uniti, la Russia e l’Europa.
Silvio Berlusconi, quattro volte presidente del Consiglio, fondatore di Forza
Italia e protagonista della vita politica italiana per quasi 30 anni, è stato anche
imprenditore edile, tycoon televisivo, presidente di due società di calcio, e
imputato in processi clamorosi, e mattatore assoluto della scena politica del
paese e un’icona della sua immagine all’estero: “A un certo punto – ricorda
oggi il quotidiano La Repubblica – la sua popolarità è stata tale da essere
identificato nel mondo, con l’italiano tout court”. Nel bene e nel male, in tre
decenni di attività politica Silvio Berlusconi è stato sotto i riflettori in Italia,
come all’estero. Se i suoi avversari ne ricordano le gaffes, i suoi estimatori
sottolineano invece il suo contributo nella risoluzione di diverse crisi
internazionali, anche grazie ad un approccio improntato sempre ai rapporti
personali con gli altri leader e ad un certo pragmatismo. Dall’amicizia
‘speciale’ con Vladimir Putin al ‘giro in piazzetta’ con tanto di bandana a Porto
Rotondo con Tony Blair e signora. Dal feeling con Muammar Gheddafi, alla
presa di distanza da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, fino all’ultima
‘ossessione’, la Cina, considerata un “pericolo per il mondo intero”, la
diplomazia di Berlusconi è stata ribattezzata di volta in volta ‘della pacca
sulla spalla’ e ‘politica del cucù’ prendendo spunto da un siparietto con la
cancelliera tedesca in un bilaterale nel 2008 a Trieste.
Lo spirito di Pratica di mare
È nota a tutti l’amicizia “speciale” che ha legato Silvio Berlusconi al
presidente russo Vladimir Putin. Nata al G8 di Genova nel 2001 e
rinsaldata a Pratica di Mare nel 2002, la relazione tra i due è stata alimentata
da incontri frequenti e da un legame che ha trasceso i destini e le scelte
politiche di entrambi. Così il presidente russo è stato tra i primi leader del
mondo, oggi, a rendere omaggio alla figura dell’ex premier: la morte di
Berlusconi è “una perdita irreparabile e un grande dolore”, ha scritto in un
messaggio di condoglianze inviato al Presidente della Repubblica italiana
Sergio Mattarella. “Ho sempre sinceramente ammirato – ha detto ancora il
presidente russo in un breve video tramesso oggi dalla tv russa – la sua
saggezza, la sua capacità di prendere decisioni equilibrate e lungimiranti
anche nelle situazioni più difficili. In ognuno dei nostri incontri mi trasmetteva
la sua incredibile vitalità, il suo ottimismo e il suo senso dell’umorismo. Per me
Silvo è stata una persona cara e un vero amico”. L’amicizia con il leader del
Cremlino ha contribuito a realizzare quello ‘spirito di Pratica di Mare’ che
vide l’allora premier italiano protagonista di una storica mediazione tra
Washington e Mosca. Il summit nella base dell’Aeronautica Militare alle porte
di Roma incarnò le speranze di una nuova era nelle relazioni tra Occidente
e Russia, basate sulla reciproca fiducia. Altri tempi e uno scenario
diametralmente opposto a quello odierno, che però consentì a Silvio
Berlusconi di svolgere una mediazione importante anche nella crisi georgiana,
contribuendo a scongiurare una pericolosa escalation.
Amico di tutti
Un rapporto, quello tra Berlusconi e Putin, che ha spesso impensierito
Washington e gli alleati Nato, ma che non ha mai fatto vacillare l’asse con
gli Stati Uniti. Un equilibrio reso possibile dal fatto che la vicinanza con
Mosca si riflettesse nelle aperture di credito verso il Cremlino da parte di altre
potenze europee, a cominciare da Francia e Germania. In parallelo a quello
con Putin, Berlusconi strinse infatti un rapporto forte anche con George W.
Bush. Nel 2003 l’Italia appoggiò gli Stati Uniti nell’attacco all’Iraq, e nonostante
Berlusconi ritenesse sbagliata la guerra contro Saddam Hussein da quel
momento in poi l’amicizia con Bush rimase salda. Con un occhio attento al
Mediterraneo, Berlusconi strinse rapporti personali anche con molti dei leader
della regione, che sarebbero stati spazzati via nel corso delle ‘Primavere
arabe’ del 2011. Da Ben Ali in Tunisia a Hosni Mubarak in Egitto e,
soprattutto, il colonnello libico Muammar Gheddafi con cui, durante uno
storico incontro sotto la tenda beduina a Villa Pamphilj nel 2008, Berlusconi
firmò il Trattato di amicizia Italo-libico, mettendo la parola fine alla questione
coloniale e aprendo la strada alle imprese italiane nel paese nordafricano. Tra
gli amici più stretti di Berlusconi anche l’attuale premier turco Recep Tayyip
Erdogan. Proprio con lui, Berlusconi riuscì a mediare nel 2009 per togliere il
veto di Ankara alla nomina dell’ex premier danese, Anders Fogh Rasmussen,
alla guida della Nato dopo uno scandalo di vignette danesi anti-islam. Solidi
anche i suoi legami con i leader israeliani, da Benjamin Netanyahu a Shimon
Peres.
Il rapporto con l’Europa
Ben più complessi nel corso degli anni invece sono stati i rapporti del
Cavaliere con l’Unione europea dove ha avuto come amici soprattutto l’ex
premier spagnolo José Maria Aznar, l’ex presidente della commissione
europea José Barroso e figure ‘scomode’ come il primo ministro ungherese
Viktor Orban. Molto meno idilliaci i rapporti con la cancelliera tedesca Angela
Merkel e con il presidente francese Nicolas Sarkozy considerati in qualche
modo artefici della caduta del suo quarto governo. “Era l’ottobre del 2011 –
ricorda l’ANSA – lo spread dei titoli italiani era alle stelle e il governo italiano
era in rotta di collisione con Bruxelles: nel giorno in cui l’Ue raccomandò
all’Italia di fare i compiti a casa obbligandolo a tornare con una lettera di
impegni sulle sue riforme, Angela Merkel e Sarkozy risposero con un
sogghigno malevolo a chi gli chiedeva se si sentissero rassicurati da
Berlusconi”. Meno di un mese dopo Berlusconi salì al Quirinale per
rassegnare le dimissioni in seguito a quello che il suo partito definì “un
complotto dell’Europa”. Fino ad allora, piaccia o meno, Silvio Berlusconi era
stato un protagonista sul palcoscenico internazionale, come dimostrano i
messaggi di cordoglio oggi giunti da latitudini diverse e in qualche caso
‘opposte’. L’addio, in decine di lingue, si riflette anche sui siti dei quotidiani
internazionali che ripercorrono la vita, la carriera politica e gli scandali del
politico italiano più conosciuto al mondo. “Muore Silvio Berlusconi – scrive tra
gli altri il quotidiano spagnolo El Paìs – l’uomo che ha definito l’Italia del XXI
Secolo”.
fonte: ISPI

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