Nel complicato autunno che ci attende,
lo sguardo comune sia lungimirante …..
A un mese dalle elezioni, tra i rincari del gas e la crisi climatica, l’ASviS
propone un decalogo per costruire con la politica un’Italia davvero
sostenibile, ma tutta la società civile dovrà far sentire la propria voce
di Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, presidenti ASviS
La breve campagna elettorale estiva rischia di aumentare il già elevato tasso
di astensionismo e di indurre le forze politiche a concentrare i propri messaggi
su questioni di breve termine. Si tratta di due rischi da contrastare fortemente
e la società civile italiana può e deve svolgere un ruolo forte di stimolo, come
ha fatto e continua a fare, perché la campagna elettorale si concentri sulle
questioni fondamentali per il futuro del Paese e dell’Unione europea.
A partire da riflessioni come queste ci siamo ritrovati, poche settimane fa, a
porre le basi per la nascita del nostro decalogo ASviS “Dieci idee per
un’Italia sostenibile”, il documento che, come Alleanza, abbiamo inviato il 10
agosto ai partiti (la stessa cosa avvenne nel 2018), nella speranza di indicare
azioni concrete che possano guidare le attività della prossima legislatura
verso lo sviluppo sostenibile. Dieci messaggi che in questi giorni, quando si
entra nel vivo della vera e propria campagna elettorale, ribadiamo con
urgenza chiedendo alle forze politiche che si candidano a guidare il Paese di
dimostrare una “chiara e convincente visione del futuro”, saldamente
ancorata agli obiettivi globali ed europei di sviluppo sostenibile, e di
impegnarsi a “coinvolgere la società civile per rispondere alla domanda di un
futuro sostenibile che emerge prepotentemente dalle giovani generazioni”.
Di fronte alla previsione di un autunno difficile – ricco di incognite che vanno
dal caro energia all’esplosione dei prezzi, dagli imprevedibili sviluppi della
guerra in Ucraina e delle epidemie ai turbolenti eventi estremi -, infatti, non
c’è incertezza peggiore del ritrovarsi su una barca priva di un solido
timoniere alla guida e di un equipaggio preparato, per affrontare le sfide
del presente con la lungimiranza necessaria per garantire anche un domani
davvero sostenibile. Soprattutto se vogliamo evitare che ci siano ogni anno
non solo un autunno, ma anche un inverno, una primavera e una estate
altrettanto complicati.
Per aiutare il Paese a uscire dalle tante crisi che stiamo vivendo, l’ASviS
insieme alla società civile proporrà nei prossimi mesi momenti di confronto,
individuazione di soluzioni concrete e condivisione di buone pratiche con la
nuova edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, che quest’anno si
terrà dal 4 al 20 ottobre, in tutta Italia e non solo. Proviamo a riepilogare
alcune delle grandi questioni che saranno particolarmente al centro
dell’attenzione del Paese in autunno e le iniziative previste dalla
manifestazione nazionale per discuterne.
● Elezioni e nuova legislatura. Fino al 25 settembre, data fissata per
andare al voto che quest’anno coinciderà con l’anniversario
dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile, e nelle settimane
successive con la formazione del governo, l’attenzione di media,
cittadine e cittadini sarà incentrata sulle mosse dei partiti. Come
Alleanza proporremo un “ASviS Live” il 12 settembre, nuova tappa di
avvicinamento al Festival: un incontro aperto a tutte le forze politiche
per analizzare in maniera seria e costruttiva le modalità con cui i temi
dello sviluppo sostenibile vengono affrontati durante la campagna
elettorale. Durante l’evento saranno ribadite le proposte del decalogo
ASviS, che ricordiamo essere aperto anche alle firme della società
civile sulla piattaforma change.org. Il 4 ottobre apriremo il Festival
dello Sviluppo Sostenibile, proprio all’indomani del voto, presentando
il nuovo Rapporto “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”,
realizzato con il contributo degli oltre 900 esperti messi a disposizione
dagli Aderenti all’Alleanza, che offrirà al prossimo governo materiale di
riflessione e approfondimento.
● Energia e clima. Il tema della giusta transizione verso fonti
energetiche sostenibili e rinnovabili, nel quadro di iniziative prese a
livello europeo per combattere il cambiamento climatico, e della crisi
energetica esacerbata dalla guerra in Ucraina, sarà centrale nei
prossimi mesi nel dibattito pubblico. L’assenza di azioni per contrastare
la crescente emergenza climatica porterà nel tempo a conseguenze
sempre più gravi dal punto di vista ambientale (qui un nostro recente
articolo sui danni che sta già facendo, più di quanto si pensi), ma
anche economico e sociale, distribuite in maniera asimmetrica a
svantaggio dei Paesi in via di sviluppo e rischiando di danneggiare le
fasce più deboli della società e le categorie operanti in attività che
dovranno essere ridimensionate o dismesse. Su questi temi si
concentrerà l’evento centrale del Festival del 12 ottobre, dal titolo “La
transizione ecologica: sfide e opportunità in Italia e nel mondo”,
che vedrà anche la presentazione di una pubblicazione dell’Alleanza
dedicata e la partecipazione di esponenti delle istituzioni nazionali e
internazionali. Non mancherà una discussione su pace e impegni
internazionali in vista della Cop27 di novembre in Egitto e della Cop15
sulla biodiversità, organizzata in Canada a dicembre.
● Giovani e future generazioni. Un ruolo chiave per il nostro Paese sarà
giocato dalle giovani generazioni, coloro che nel 2030 saranno adulti, e
che dovranno avere la responsabilità del futuro del nostro Pianeta.
Dopo anni di crisi pandemica, economica, sociale e ambientale, non
consegneremo loro un Paese nelle migliori condizioni. Per questo
l’intero Festival dello Sviluppo Sostenibile dedicherà quest’anno (tra
l’altro “anno europeo della gioventù”) un’attenzione particolare a loro,
come emerge dal messaggio della sesta edizione del Festival “Una
nuova generazione di idee si fa spazio”, che intende richiamare al
tempo stesso la centralità dei giovani e l’elaborazione di idee concrete
da parte di tutta la società civile per uno sviluppo che sia più sostenibile.
All’evento di chiusura del Festival, il 20 ottobre, verranno presentati
alle istituzioni i risultati delle centinaia di eventi nei 17 giorni del Festival
e saranno esaminate alcune delle questioni di maggior rilievo per le
prossime generazioni, anche con testimonianze dal mondo dell’arte,
della cultura e dei media. Il tutto avverrà nell’ottica del principio di
giustizia generazionale, sancito dalla Costituzione a partire da
quest’anno anche grazie al lavoro dell’ASviS, che dovrà essere
concretamente integrato nella legislazione per offrire ai giovani di oggi
un domani migliore. Proprio sulla scia di questo inserimento nella Carta
fondamentale è intervenuto in questi giorni anche Giuliano Amato,
presidente della Corte costituzionale, che durante il meeting di Rimini
ha invitato i giovani a farsi garanti dei valori della Costituzione.
● Migranti e pace. Tra i temi caldi dell’autunno troveremo sicuramente
anche quello dei migranti, a cui avevamo dedicato a fine giugno un
ASviS Live (che è possibile rivedere in forma breve o integrale) per
dibattere senza demagogia della gestione dei migranti, con l’intento di
riflettere sulle possibili soluzioni all’inesorabile declino demografico del
nostro Paese e di stimolare le forze politiche a un diverso e più
realistico approccio sul tema (qui le risposte dei partiti all’inchiesta
condotta da FUTURAnetwork). Mentre di pace e multilateralismo
abbiamo parlato nell’ASviS Live di maggio (qui i materiali online),
per approfondire il tema della risoluzione costruttiva dei conflitti e offrire
una riflessione sulle sfide necessarie per proseguire comunque
nell’impegno per uno sviluppo sostenibile e una pace mondiale
nonostante l’attuale drammatica situazione.
● Ma anche siccità e crisi idrica, lavoro, pandemia e salute, per
citarne altri. Gli eventi nazionali del Festival organizzati dai Gruppi di
lavoro degli esperti dell’Alleanza saranno l’occasione per trattare in
maniera dedicata e approfondita temi come questi, tutti legati ai 17
Obiettivi di sviluppo sostenibile e all’Agenda 2030. Tra i focus possiamo
anticipare che si parlerà anche di insicurezza alimentare, democrazia
e cittadinanza attiva, donne, educazione civica, disuguaglianze,
territori (in particolare Mezzogiorno), rendicontazione di
sostenibilità delle imprese, infrastrutture e trasporti, aiuto pubblico
allo sviluppo.
Ci auguriamo che queste iniziative, insieme alle altre centinaia in
programma che aumentano ogni giorno di più, possano stimolare i decisori
politici a riflettere sull’urgenza delle sfide e aiutarli a compiere scelte
coraggiose e lungimiranti. Al tempo stesso, ci appelliamo alla società civile
affinché non dimentichi la forza travolgente che può avere la mobilitazione
collettiva e per invitare tutte e tutti ad andare al voto, fuggendo dalla
tentazione di fermarsi al proprio interesse immediato per guardare più lontano.
Secondo Robert Baden Powell, educatore e fondatore del movimento
mondiale dello scautismo, ci sono due modi per scalare una montagna. C’è
chi sale diritto seguendo il sentiero fatto dagli altri o segnato sulla guida,
tenendo gli occhi sempre fissi sulla strada, passo dopo passo, con l’unica idea
di riuscire ad arrivare in cima. E c’è chi, ugualmente desideroso di arrivare in
vetta, procede guardando lontano. Costui vede in anticipo le varianti al
sentiero già tracciato e cambia percorso se arriva una frana. Si guarda
indietro e aiuta chi lo segue a intraprendere la buona strada. Un modo di
procedere che facciamo nostro e condividiamo con la comunità che ci segue,
dai politici alla società civile, ricordando queste parole: “Ma quando
guardate, guardate lontano, e anche quando credete di star guardando
lontano, guardate ancor più lontano!”
Editoriale a cura di: ASVIS