Perché i prezzi del gas salgono anche
negli Stati Uniti
In Europa i prezzi del gas naturale sono altissimi, ma si registra una
crescita anche gli Stati Uniti, i primi produttori al mondo. Ecco numeri e
cause
In Europa i prezzi dei contratti (futures) del gas naturale continuano a
crescere, arrivando a circa 280 euro per megawattora.
Grafico via Axios
L’ANNUNCIO DI GAZPROM
A fomentare l’ultimo aumento è stato l’annuncio della Russia – la maggiore
fornitrice del continente – della sospensione per qualche giorno, tra la fine di
agosto e l’inizio di settembre, dei flussi passanti per il Nord Stream 1.
Gazprom, la società gasifera controllata dal governo russo, ha giustificato la
chiusura del gasdotto parlando di lavori di manutenzione, ma è possibile che
Mosca voglia ostacolare i piani europei per il riempimento degli stoccaggi di
gas in vista dell’inverno.
– Leggi anche: L’Italia sta sottovalutando la stangata in arrivo sulle
bollette energetiche?
COSA SUCCEDE NEGLI STATI UNITI
I prezzi del gas naturale sono in aumento anche negli Stati Uniti, che ne sono
i maggiori produttori al mondo, oltre che indipendenti dalle forniture russe.
Mercoledì hanno superato i 10 dollari per milione di British termal unit per la
prima volta dal 2008. Poi sono diminuiti leggermente, a 9,1 dollari, alla notizia
che il terminale di Freeport LNG, in Texas – molto importante: ci passa un
quinto delle esportazioni americane di gas liquefatto (GNL) – riaprirà non a
ottobre ma a novembre, dopo l’incendio di giugno.
Convertito nell’unità di misura statunitense, in Europa il prezzo del gas
naturale è all’incirca di 79 dollari per milione di British termal unit.
LE CAUSE
I motivi del rincaro del gas in un paese che ne possiede vaste riserve sono
essenzialmente tre.
Il primo è che le scorte sono al di sotto della media stagionale del 13 per
cento circa, perché il caldo estivo ha fatto salire i consumi di elettricità per
l’aria condizionata. Le centrali a gas – è il combustibile principale per la
generazione elettrica nel paese – hanno ricevuto livelli record di domanda.
La produzione nei campi di shale, poi, è modesta. C’è stato sì un aumento
delle trivellazioni, ma le aziende più grandi preferiscono non farsi prendere
dalla frenesia estrattiva per contenere piuttosto le spese e accontentare gli
azionisti. Quelle più piccole e operose, invece, hanno problemi logistici.
Di contro, le esportazioni di GNL sono alte, in particolare verso l’Europa,
stimolate dalla forte domanda e dai prezzi elevati sul mercato regionale che
permettono grandi profitti. Per l’inverno ci si aspetta tuttavia una forte
competizione internazionale tra l’Europa e l’Asia nordorientale (Giappone,
Corea del sud, Cina) per l’accaparramento delle forniture di GNL.
COSA SUCCEDE NEL REGNO UNITO
Nel Regno Unito i prezzi del gas naturale sono più bassi di quelli dell’Europa
continentale: 61 dollari per milione di British termal unit, simili a quelli del
mercato spot asiatico.
Il divario con il resto del Vecchio continente si spiega con il fatto che il Regno
Unito dispone di una capacità di importazione di GNL in eccesso rispetto alla
domanda interna che gli permette di riesportare via tubi il gas che riceve dalle
navi metaniere, facendo profitto e contemporaneamente aiutando i paesi
europei a riempire i loro siti di stoccaggio.
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