ANALISI E COMMENTI – Tecnologie e competenze: cinque temi da affrontare nel percorso di trasformazione digitale

Tecnologie e competenze: cinque temi da
affrontare nel percorso di trasformazione
digitale


di Michelle Crisantemi
Che si tratti di digitalizzare l’intera organizzazione o di costruire all’interno
dell’azienda un team di data analysis, progettare e implementare con
successo un percorso di trasformazione digitale non è mai semplice.
Indipendentemente dagli obiettivi che si vogliono raggiungere, le tecnologie e
le competenze a disposizione dell’azienda sono due elementi essenziali alla
buona riuscita dei progetti di digitalizzazione.
Trovare sul mercato, o costruire internamente, le competenze necessarie alla
trasformazione digitale dell’azienda rappresenta spesso una vera e propria
sfida. Eppure, è proprio la capacità di saper gestire le competenze necessarie
– dalla pianificazione all’assunzione, dalla gestione allo sviluppo – a fare
spesso la differenza tra la riuscita e il fallimento di un progetto di digital
transformation.
Come fare quindi? Per comprendere come le decisioni inerenti la gestione
del personale determinino il successo o il fallimento di un percorso di
trasformazione digitale, McKinsey ha analizzato 30 progetti di digital
transformation su larga scala, tutti avvenuti nel corso degli ultimi tre anni.
Obiettivo degli autori era individuare i temi rilevanti e fornire un’indicazione su
come meglio affrontare queste complessità.
Trasformazione digitale e competenze, i fattori fondamentali
Dalla ricerca degli autori sono emersi cinque temi fondamentali inerenti la
gestione delle competenze che le aziende devono affrontare quando
implementano percorsi di trasformazione digitale o di analitica avanzata.
Questi macro-temi, ciascuno dei quali racchiude una serie di complessità e
step specifici, sono: pianificazione, assunzioni, formazione, implementazione
e crescita.

  1. Pianificazione
    Il primo tema, la pianificazione delle competenze necessarie all’azienda,
    rappresenta anche il primo step da compiere quando si affrontano progetti di
    trasformazione digitale e analitica avanzata, in quanto serve a determinare gli
    obiettivi del business e le aree che verranno coinvolte in questi progetti.
    In questo ambito, dall’analisi dei progetti di trasformazione digitale effettuata
    dagli autori, emergono alcuni punti cruciali o best practise che hanno
    contribuito al successo dei progetti analizzati, ovvero:
    ● individuare le aree del business dove un approccio data-driven può
    creare un valore aggiunto
    ● costruire un team specializzato internamente, se le competenze in
    digitale e analitica avanzata sono strategiche alla competitività del
    business
    ● assemblare un team cross-funzionale per risolvere i problemi del
    business
    ● guardare oltre alle competenze prettamente tecnologiche nella
    scelta dei leader
    ● revisionare la struttura retributiva dell’azienda per renderla attrattiva
    per i talenti digitali
    ● capire quali sono i competitor in termine di attrattività per i talenti
    digitali
  2. Assunzioni
    Anche le scelte che muovono l’assunzione di nuovi talenti sono
    fondamentali alla buona riuscita dei progetti di digitalizzazione e analisi dei
    dati avanzata. Di primaria importanza, suggerisce l’analisi di McKinsey, sono
    le scelte fatte nell’assunzione dei senior leader o nelle figure di
    management.
    Nella scelta di figure come il Lead Data Scientist e il Chief digital officer,
    spiega McKinsey, le aziende dovrebbero assicurarsi di selezionare i profili con
    la giusta esperienza e credibilità, evitando di farsi guidare da logiche di
    risparmio.
    Queste figure, infatti plasmano l’azienda sotto molteplici aspetti: da un lato,
    leader dotati di esperienza, credibilità e influenza rendono l’azienda più
    attrattiva nei confronti dei migliori talenti; dall’altro, questi leader hanno un
    ruolo determinante nella scelta dei valori aziendali, oltre a determinare il
    “tono” della collaborazione all’interno del team.
    Per questo, è ugualmente importante che queste figure senior ricoprano un
    ruolo primario nella scelta dei profili che andranno a comporre i team che si
    occuperanno dei progetti di digitalizzazione.
    Prendere “scociatoie” nella scelta di questi profili senior, mostra l’analisi di
    McKinsey, può ritardare la trasformazione digitale dell’azienda da sei mesi
    fino a oltre un anno.
    Sebbene queste figura siano un fattore importante nel definire la proposta di
    valore dell’organizzazione in relazione ai talenti, un leader non può fare molto
    da solo. È importante considerare il mercato locale delle assunzioni e il pool di
    talenti, nonché i fattori specifici del proprio settore industriale, e cercare di
    migliorare il proprio ambiente di lavoro per rispondere alle esigenze del
    mercato.
    Ecco perché, dopo aver soddisfatto i requisiti minimi (come stipendio o
    leadership tecnologica), è importante considerare come il settore dove opera
    l’azienda possa soddisfare le esigenze specifiche di ogni singolo candidato.
    Per distinguersi, le aziende devono puntare su uno stack tecnologico
    moderno. Inoltre, devono saper comprendere i fattori che motivano particolari
    categorie di candidati e adattare la propria offerta e ambiente di lavoro di
    conseguenza.
    La cultura aziendale è da sempre uno dei principali ostacoli alla
    digitalizzazione delle aziende. Ecco perché è importante, nella scelta dei
    candidati (anche quando si tratta di profili tecnici), tenere conto anche del mix
    di competenze necessario a costruire un’organizzazione di successo.
    Tutte queste considerazioni non escludono che, nella scelta dei talenti digitali,
    l’organizzazione non possa decidere di scegliere internamente. Spesso,
    infatti, le aziende dispongono di pool di talenti digitali non sfruttati e le aziende
    che già dispongono di figure con forti competenze digitali possono puntare a
    coprire fino al 70% delle posizioni aperte con talenti già presenti in azienda.
    Tuttavia, ci sono diverse considerazioni da fare su questo tema. Prima di
    tutto, i processi di valutazione e di assunzione per i ruoli tecnici dovrebbero
    includere valutazioni delle competenze tecniche piuttosto che limitarsi a
    esaminare i curricula e a valutare le capacità di leadership.
    La decisione di formare un dipendente interno rispetto a una figura esterna
    deve basarsi su criteri misurabili, come ad esempio il tempo necessario a
    un candidato per diventare completamente autonomo in un ruolo.
    È importante essere realistici sia sul numero di dipendenti che possono
    essere riqualificati sia sul tempo necessario per intraprendere il percorso di
    formazione e sviluppo. I primi dipendenti da coinvolgere in percorsi di
    aggiornamento sarebbero quelli con un’elevata preparazione tecnica e sui dati
    e che beneficiano di una forte sponsorizzazione aziendale.
    Inoltre, le aziende dovrebbero collocare gli assunti interni in posizioni che
    consentano loro di imparare e crescere lavorando a fianco di ingegneri più
    esperti, siano essi assunti esternamente o tramite terzi.
    Un vantaggio talvolta trascurato dell’assumere internamente è che questo tipo
    di assunzioni contribuisce a rafforzare il legame tra i team di sviluppo o di
    prodotto e le attività operative.
    Tuttavia, i dirigenti tendono a sopravvalutare la velocità di conversione dei
    talenti esistenti. Se si sceglie di fare upskill internamente, bisogna considerare
    la velocità con cui si cerca di realizzare i casi d’uso.
    La riqualificazione delle persone all’interno dell’IT non è facile e alcuni ruoli
    sono troppo specializzati per essere riqualificati (come gli ingegneri della
    cyber security e gli architetti di sistema). In questi casi, è meglio assumere dal
    mercato personale specifico per quel ruolo.
  3. Formazione
    Lo sviluppo delle competenze deve andare oltre la formazione, perché il
    ritmo dei cambiamenti tecnologici può rendere difficile la creazione di
    programmi di formazione formale.
    Una combinazione di formazione sul campo e di programmi di
    apprendimento strutturati può favorire al meglio lo sviluppo e il radicamento
    delle competenze necessarie ai progetti di digitalizzazione e analisi avanzata.
    Modelli di affiancamento e di mentorship sono un valido strumento per
    formare le figure più junior: proprio per questo è importante, se si deve
    costruire il team da zero, partire dall’assunzione delle figure senior.
    Altra tecnica utilizzata per la formazione dei dipendenti da alcune delle più
    importanti aziende digitali, Google ad esempio, è quella basata
    sull’employee-to-employee network, dove i formatori sono membri del
    network aziendale che aiutano i propri colleghi a sviluppare determinate
    competenze.
    È essenziale, precisa McKinsey, che i percorsi di apprendimento specifici per
    dipartimento e per ruolo siano attuati in tutta l’azienda, dall’alto verso il basso
    e che includino corsi online e in presenza per ottenere un mix di
    apprendimento autonomo (fondamentale) e di gruppo (interattivo).
    Infine, è importante essere realistici. I migliori data scientist trascorrono molti
    anni a scuola e poi altri anni in un ruolo lavorativo prima di essere assunti da
    aziende leader. Non è possibile ricreare tutto questo con un programma di
    formazione interno di sei mesi.
  4. Implementazione
    L’integrazione delle nuove competenze e della nuova cultura è fondamentale
    per il successo di qualsiasi trasformazione. Tuttavia, è necessario considerare
    i compromessi tra risultati rapidi e la sostenibilità del modello adottato
    per ciò che concerne la gestione e lo sviluppo dei talenti.
    Le competenze digitali sono, infatti, ormai essenziali per ogni azienda, ma il
    tipo di competenza richiesto, il livello di avanzamento o perfino il momento
    giusto per costruire o cercare esternamente queste skill cambia a seconda
    delle caratteristiche, degli obiettivi e della situazione specifica
    dell’organizzazione.
    Situazione che può spingere gli imprenditori ad affidarsi cercare questi profili
    in aziende partner piuttosto che assumere o riqualificare risorse interne.
    Questa scelta, da un lato, permetterebbe di eliminare i tempi di formazione,
    ma un solido piano di transizione deve garantire il successo del trasferimento
    delle competenze e della proprietà.
    In questi casi, vi sono alcune azioni che potrebbero aiutare le aziende a
    bilanciare gli interessi di breve e lungo periodo, secondo McKinsey, vale a
    dire:
    ● coinvolgere il proprio team fin dalle fasi iniziali. Uno dei leader nei
    progetti di trasformazione analizzati da McKinsey, ad esempio, ha
    spiegato che la sua azienda fa sì che i propri team non siano mai
    formati interamente da consulenti esterni. Nel caso di progetti che
    hanno richiesto la formazione di team ad hoc, l’organizzazione ha
    avviato il progetto con una percentuale del 70% di consulenti esterni e
    30% di risorse interne, per poi diminuire la percentuale di risorse
    esterne progressivamente, arrivando infine ad avere, dopo sei mesi,
    l’80% del team composto da figure interne
    ● incoraggiare i dipendenti a uscire dalla loro zona di comfort. I
    membri interni del team devono essere incoraggiati ad assumersi la
    responsabilità. Ma le aspettative devono essere commisurate alla
    situazione interna. I migliori talenti esterni possono essere fino a due
    volte più produttivi dei talenti interni che stanno ancora imparando il
    mestiere. Questo divario di prestazioni deve essere preso in
    considerazione nelle aspettative di ritmo, soprattutto quando il
    personale esterno inizia a passare il lavoro alle sue controparti interne
    ● cercare di stabilire protocolli e modalità di lavoro solidi fin
    dall’inizio
  5. Crescita
    La sostenibilità del modello gestionale scelto è cruciale anche a
    determinare la crescita dell’azienda. Misurare, valutare e modificare le
    strategie di gestione dei talenti e delle competenze digitali in base ai risultati
    ottenuti, al contesto, e agli obiettivi di business è fondamentale sia alla buona
    riuscita di un singolo progetto, che alla sostenibilità del modello di innovazione
    adottato.
    Oltre a variare la composizione del team (in termini di risorse esterne e
    interne) e la velocità del processo di trasformazione in base alla situazione e
    alle esigenze correnti è importante fare leva, quando possibile, su processi e
    strutture esistenti.
    Infine, suggerisce l’analisi di McKinsey, occorre misurare i progressi in
    formazione, riqualificazione e ritenzione dei talenti digitali con la stessa
    costanza e rigorosità con cui si misurano gli indicatori finanziari.
    fonte: INNOVATION POST

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