BONUS MOBILI 2022: requisiti, importi, spese ammesse, domanda

Bonus mobili 2022: requisiti, importi,
spese ammesse, domanda

La guida dettagliata sul bonus mobili ed elettrodomestici. Ecco a
chi spetta, gli importi, le tipologie di spese ammesse e come fare
domanda
E’ possibile anche nel 2022 usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici che
consiste in una detrazione del 50% sulle spese per arredare una casa
ristrutturata, con un tetto massimo di 10.000 euro per il 2022.
Può essere richiesto da chi realizza un intervento di ristrutturazione edilizia
acquistando nuovi mobili e/o elettrodomestici.
Vediamo quali sono i requisiti del bonus mobili 2022, a chi spetta, gli importi,
le tipologie di spese ammesse e come fare domanda con le linee guida
dell’Agenzia delle Entrate ed esempi pratici.
COS’È IL BONUS MOBILI ED ELETTRODOMESTICI
Il bonus mobili è una detrazione IRPEF del 50 per cento su un importo
massimo di 10.000 euro per il 2022 per l’acquisto di mobili e di grandi
elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e
lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione.
LE FINALITÀ
Questa misura arriva nell’ottica di rilanciare il settore della mobilia
sostenendo chi sta realizzando una nuova casa. Inoltre, lo scopo è anche
incentivare l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica alta. La prima
volta il bonus mobili è stato introdotto con il Decreto Legge 4 giugno 2013, n.
63 poi è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre
2020, n. 178, articolo 1, comma 58). Nel testo definitivo è arrivata anche la
proroga, insieme ad altri bonus casa 2022, in Legge di Bilancio 2022 con un
innalzamento a 10.000 euro rispetto ai 5.000 inizialmente proposti dal
Governo. Il bonus è confermato anche per i prossimi due anni ma si riduce il
tetto: sarà di un massimo di 5.000 euro per il 2023 e il 2024. Resta la gestione
all’Agenzia delle Entrate.
COME FUNZIONA IL BONUS MOBILI ED ELETTRODOMESTICI
Il bonus mobili 2022 può essere richiesto solo da chi realizza un intervento di
ristrutturazione edilizia iniziato non prima del 1° gennaio 2021. Ricordiamo
che nel 2021 era possibile fruire della detrazione solo se l’intervento di
ristrutturazione era iniziato in data non anteriore al 1° gennaio 2020.
La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei
redditi e spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione
per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Per
esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto
da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro coniuge, il bonus non spetta
a nessuno dei due. Si ha diritto al bonus mobili ed elettrodomestici anche
scegliendo in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi
di recupero del patrimonio edilizio, di cedere il credito o di esercitare l’opzione
per lo sconto in fattura.
A CHI SPETTA
Possono usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici i proprietari di un
immobile e dunque:
● persone fisiche;
● esercenti arti e professioni;
● società di persone;
● enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
● condomini;
● Istituti autonomi per le case popolari;
● società di capitali;
● associazioni professionisti;
● cooperative di abitazione a proprietà indivisa.
Il bonus spetta non soltanto ai proprietari degli immobili, ma anche ai titolari
di diritti reali o personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi
e che ne sostengono le relative spese come i proprietari o nudi proprietari e i
titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).
ALTRI BENEFICIARI
Hanno diritto al bonus anche i locatari o comodatari, i soci di cooperative
divise e indivise, gli imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i
beni strumentali o merce. Rientrano anche soggetti che producono redditi in
forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita
semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse
condizioni previste per gli imprenditori individuali.
Infine, se sostengono direttamente le spese, possono fruire della
detrazione anche:
● coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
● il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile
oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini
entro il secondo grado);
● convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli
interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute
a partire dal 1° gennaio 2016;
● componente dell’unione civile (la Legge 20 maggio 2016, n. 76, per
garantire la tutela dei diritti derivanti dalle unioni civili tra persone delle
stesso sesso, equipara al vincolo giuridico derivante dal matrimonio
quello prodotto dalle unioni civili).
QUANDO SI PUÒ OTTENERE IL BONUS MOBILI
Per ottenere il bonus mobili è indispensabile realizzare una ristrutturazione
edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di
edifici, sempre residenziali. La detrazione spetta anche quando:
● i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello
stesso immobile oggetto di intervento edilizio;
● quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare
l’immobile, ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su
una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata
autonomamente;
● se si effettua un intervento sulle parti condominiali (per esempio,
guardiole, appartamento del portiere, lavatoi), i condomini hanno diritto
alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati
e destinati ad arredare queste parti. Il bonus non è concesso, invece, se
acquistano arredi per la propria abitazione.
I LAVORI NECESSARI PER OTTENERE LA DETRAZIONE
Per ottenere il bonus mobili è necessario mettere in campo una serie
d’interventi quali:
● manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo,
ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
● ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi
calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
● restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia,
riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o
ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi
dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
● manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e
risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di
edifici residenziali.
Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto
e di montaggio dei beni acquistati.
I LAVORI CHE NON DANNO DIRITTO AL BONUS MOBILI
La guida dell’Agenzia delle Entrate ha chiarito anche quali sono gli
interventi che non danno diritto al bonus mobili ed elettrodomestici, ovvero:
● quelli finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del
compimento di atti illeciti da parte di terzi (a meno che, per le loro
particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi
edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro
o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia);
● la realizzazione di posti auto o box pertinenziali;
● i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti come per
esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti,
sostituzione d’infissi esterni, rifacimento di intonaci interni.
COME ACCERTARE LA DATA D’INIZIO DEI LAVORI
Per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori di
ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale,
invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle
per l’arredo dell’immobile.
Se l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici è destinato a un unico
immobile facente parte di un edificio interamente ristrutturato da imprese di
costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, per data
di “inizio lavori” si intende la data di acquisto o di assegnazione
dell’immobile.
La data di avvio dei lavori può essere dimostrata, per esempio, da eventuali
abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva all’ASL, se è
obbligatoria. Per gli interventi che non necessitano di comunicazioni o titoli
abilitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
GLI ACQUISTI AMMESSI AL BONUS MOBILI
Possono rientrare nella detrazione del bonus gli acquisti opportunamente
certificati, fatti sia in Italia che all’estero, per:
● mobili nuovi, come letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli,
sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi
d’illuminazione. È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per
esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo;
● elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+ (A
o superiore per i forni e lavasciuga), come rilevabile dall’etichetta
energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici
privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora
previsto l’obbligo. Sono ammessi tra gli acquisti, per esempio: frigoriferi,
congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi
per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti
elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici,
ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
PAGAMENTI AMMESSI PER OTTENERE IL BONUS MOBILI
Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici
occorre effettuare i pagamenti:
● con bonifico. Se il pagamento è disposto con bonifico, non è
necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente
predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione
edilizia;
● carta di debito o credito. In tal caso, la data di pagamento è
individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare (indicata
nella ricevuta di transazione) e non nel giorno di addebito sul conto
corrente;
● finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il
finanziamento paghi il corrispettivo con bonifico o carte e che il
contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. In questo
caso, l’anno di sostenimento della spesa sarà quello di effettuazione del
pagamento da parte della finanziaria.
Stesse modalità devono essere osservate per il pagamento delle spese di
trasporto e montaggio dei beni. Non è consentito, invece, pagare con
assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
LIMITAZIONI
La detrazione del bonus mobili ed elettrodomestici non utilizzata in tutto o in
parte non si trasferisce né in caso di decesso del contribuente, né in caso
di cessione dell’immobile oggetto di intervento di recupero edilizio. Questo
vale anche quando con la cessione dell’immobile sono state trasferite
all’acquirente le restanti rate della detrazione delle spese di recupero del
patrimonio edilizio. Il contribuente potrà continuare a usufruire delle quote di
detrazione non utilizzate anche se l’abitazione oggetto di ristrutturazione è
ceduta prima che sia trascorso l’intero periodo per usufruire del bonus.
IMPORTO MASSIMO DEL BONUS MOBILI
Nel 2022, indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di
ristrutturazione, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di
10.000 euro spesi per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (nel 2021 il
tetto era di 16.000 euro, mentre nel 2023 e 2024 scenderà a 5.000 euro). La
detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di
pari importo.
È bene precisare che il bonus riguarda la singola unità immobiliare,
comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di
ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su
più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
COME RICHIEDERE IL BONUS MOBILI
Il bonus mobili può essere richiesto con l’aiuto di un CAF o del proprio
consulente fiscale in tre modalità:
● in fase di dichiarazione dei redditi, con la presentazione del modello
730 o del modello Unico. L’importo detraibile va suddiviso in 10 quote
annuali d’importo pari. Per facilitare questa modalità, l’Agenzia delle
Entrate ha anche messo a disposizione degli specifici modelli di
dichiarazione;
● con sconto immediato in fattura, ma in questo caso occorre pagare
con bonifico postale o bancario oppure attraverso il bonifico parlante
(che contiene dati dell’acquirente, partita IVA o codice fiscale del
rivenditore, riferimento alla fattura d’acquisto e riferimento legge che
consente il bonus);
● mediante credito d’imposta cedibile ai soggetti autorizzati come
banche, intermediari finanziari e fornitori, con un massimo di tre
cessioni come previsto dal Decreto Superbonus.
L’OBBLIGO DELLA COMUNICAZIONE ENEA
Chi vuole usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici inoltre, deve
comunicare all’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie energia
sviluppo economico sostenibile) gli acquisti per alcuni degli elettrodomestici
per i quali si può usufruire del bonus (forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani
cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici). La mancata o tardiva trasmissione non
implica, tuttavia, la perdita del diritto alle detrazioni (Risoluzione Agenzia
delle Entrate n. 46/E del 18 aprile 2019).
Per compilare la comunicazione, bisogna andare sul sito dell’Enea e
compilare il modulo in questa sezione, disponibile solo nell’area personale
del portale. Ricordate che la comunicazione deve essere presentata entro 90
giorni dalla fine dei lavori di ristrutturazione, di manutenzione straordinaria o
d’interventi per il risparmio energetico.
CONTROLLI
L’Agenzia delle Entrate e l’Autorità Giudiziaria hanno diritto a effettuare
verifiche e controlli su quanto dichiarato dal contribuente per ottenere la
detrazione fiscale. Per la verifica e i controlli sul bonus è obbligatorio
conservare i documenti quali:
● ricevuta del bonifico;
● ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o
di debito);
● documentazione di addebito sul conto corrente;
● fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità
dei beni e dei servizi acquisiti.
RIFERIMENTI NORMATIVI E GUIDA AGENZIA DELLE ENTRATE
Legge di Bilancio 2021 (Pdf 4 Mb).
Legge di Bilancio 2022 – Testo Definitivo (Pdf 2Mb)
Guida Agenzia delle Entrate sul Bonus Mobili (Pdf 3 Mb).
Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63 (Pdf 127 Kb).

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