Confartigianato si propone come un attore-chiave nella transizione verso un futuro più verde, capace di sostenere le Pmi italiane nella sfida della sostenibilità. Lo ha confermato alla 20° edizione della Convention “Energies and Transition Confartigianato High School” organizzata in collaborazione con i suoi Consorzi Energia (Caem, CenPi, Multienergia) a Chia (Cagliari) dal 25 al 27 settembre.
La tre giorni, che ha visto la partecipazione di oltre 250 rappresentanti del Sistema Confartigianato, è stata un’importante occasione di confronto e di apprendimento con la partecipazione di relatori di alto profilo, esponenti delle istituzioni, esperti, responsabili dei Consorzi energia in un programma ricco di contenuti per esplorare le prospettive della transizione energetica e la costruzione di un modello sostenibile per il Paese.
L’apertura dei lavori è stata affidata a Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha sottolineato l’importanza di affrontare la questione energetica come un’opportunità per innovare e generare valore.
La transizione verso un modello economico e sociale sostenibile richiede un cambio di rotta nelle politiche energetiche, ambientali e formative. È questo il messaggio lanciato da Marco Granelli, Presidente di Confartigianato (Guarda l’intervista).
Sul fronte ambientale, l’Italia è in una posizione critica. Secondo i dati di Confartigianato, è il Paese dell’Unione Europea che ha subito i maggiori danni economici a causa dei cambiamenti climatici, con perdite stimate in 50 miliardi di euro nel decennio 2013-2022. Questo si traduce in un costo medio di 284 euro per abitante, ben oltre la media Ue di 117 euro. Granelli ha messo in evidenza l’urgenza di agire: “Non c’è più tempo da perdere. Serve un intervento strutturale per affrontare le fragilità del nostro territorio, dove le Pmi sono radicate”. La questione della prevenzione idrogeologica è al centro delle preoccupazioni. Granelli ha sottolineato che l’obbligo di assicurazione contro le calamità naturali rappresenta un onere aggiuntivo per gli imprenditori, senza risolvere il problema alla radice. “È fondamentale investire le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per azioni di tutela ambientale e riqualificazione delle aree vulnerabili,” ha affermato, evidenziando la necessità di una manutenzione ordinaria e controlli costanti. Le Pmi italiane si trovano ad affrontare anche sfide significative sul fronte energetico. Le bollette elettriche pesano il 9,9% in più rispetto alla media europea, con un costo aggiuntivo di 11,8 miliardi di euro per le imprese nel biennio 2022-2023. “Dobbiamo diversificare le fonti di approvvigionamento e incentivare l’uso delle rinnovabili,” ha dichiarato Granelli, con un occhio di riguardo all’idrogeno e alle opportunità offerte dalle tecnologie nucleari di nuova generazione. Un altro ostacolo alla transizione green è la mancanza di personale specializzato. Le Pmi faticano a trovare 828.310 lavoratori con competenze green, vale a dire il 51,9% della manodopera necessaria con queste caratteristiche. “Non possiamo permetterci di avere posti di lavoro scoperti in un settore così cruciale,” ha avvertito Granelli, sottolineando l’importanza di politiche formative che mettano in collegamento le scuole con le imprese per preparare i giovani a queste nuove sfide. (Leggi i comunicati stampa di Confartigianato)
All’intervento del Presidente Granelli è seguito quello di Vannia Gava, ViceMinistro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che ha aperto il suo intervento affrontando la sfida della decarbonizzazione, sottolineando l’importanza di trattarla come un obiettivo pragmatico piuttosto che ideologico. Ha evidenziato che è cruciale non fissare obiettivi troppo ambiziosi che alcune aziende potrebbero non essere in grado di seguire. Gava ha descritto le azioni intraprese dal Governo, con particolare riferimento ai biocarburanti, dove l’Italia è già all’avanguardia, e all’idrogeno, indicando che il paese sta investendo in progetti significativi come quello di cattura e stoccaggio della CO2.
Un altro aspetto segnalato da Gava è il processo di semplificazione delle autorizzazioni per le fonti rinnovabili. Gava ha riconosciuto l’importanza dell’eolico e del fotovoltaico, ma ha chiarito che l’Italia non può fare affidamento esclusivamente sulle energie rinnovabili. È necessario avere un mix energetico che includa anche l’energia di fissione e fusione, per garantire una transizione energetica completa e sostenibile.
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