Emergenza COVID-19. Chiarimenti circa il corretto smaltimento dei dispositivi di protezione individuali in uso ai dipendenti di attività produttive che hanno ripreso ovvero hanno intenzione di riprendere la propria attività lavorativa.
Stante le disposizioni di cui all’art.2 del D.L. 10 Aprile 2020 “Sull’intero territorio nazionale sono sospese tutte le attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle
indicate nell’allegato 3”; allegato in cui sono elencate tramite il codice ATECO molteplici attività.
Preso atto delle indicazioni contenute nel rapporto n.3/2020 COVID-19 dell’Istituto Superiore di Sanità con particolare riferimento alla modalità di gestione delle mascherine e guanti una
volta utilizzati.
Viste le reiterate richieste di chiarimento che giungono dalle associazioni di categoria circa le modalità di smaltimento dei DPI forniti ai propri lavoratori.
Atteso che ai sensi dell’art. 198, comma 2 let. g) del D.Lgs. 152/2006 i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi dalla civile abitazione, sono
ricompresi tra i rifiuti urbani ove assimilati agli stessi, ovvero sono classificati quali rifiuti speciali.
Rilevato che le aziende possono essere idealmente suddivise in 2 categorie: quelle che già prima dell’emergenza utilizzavano tali dispositivi per specifiche del processo
produttivo, e quelle che prima dell’emergenza non facevano uso di tali dispositivi e che ora di contro dovranno utilizzarle.
Nel primo caso, la gestione dei prodotti utilizzati e che devono essere smaltiti sarà la stessa da sempre utilizzata indipendentemente dall’emergenza COVID. Nel secondo
caso, trattandosi sempre di rifiuti prodotti nello svolgimento dell’attività produttiva, gli stessi saranno comunque speciali ovvero assimilati ai rifiuti urbani e quindi urbani.
Giova ricordare che tali rifiuti – ove assimilati ai rifiuti urbani – debbano essere gettate nel contenitore del rifiuto secco residuo. Ciò anche nel rispetto delle indicazioni fornite
con la nota prot. 8293 del 12/03/20202 dell’Istituto Superiore della Sanità, ed il conseguente citato Rapporto ISS COVID-19 n.3/2020 aggiornato al 14/03/2020,
indicazioni nello specifico così riassumibili per il caso di specie: i rifiuti prodotti da cittadini che non risultano positivi al COVID-19 ovvero che non risiedono con gli stessi
ovvero che non sono in quarantena obbligatoria o fiduciaria continuano a mantenere le procedure di raccolta in vigore nel territorio di appartenenza, senza interruzione della
raccolta differenziata, e specificando che i DPI devono comunque essere gettati nei contenitore del rifiuto residuo secco, raccomandando la chiusura adeguata dei
sacchetti e la loro tenuta.
Va da se’ che gli operatori delle attività produttive per poter prestare la loro opera non possono ricadere nelle fattispecie di esclusione del citato Rapporto ISS 3/2020, e quindi valgono le specifiche sopra richiamate.
Per informazioni. CONFARTIGIANATO imprese Perugia 0759977000 – info@confartigianatoperugia.com