CREDITO ED INCENTIVI – INVITALIA – Smart&Start, il decreto in Gazzetta: come accedere ai fondi a disposizione

Smart&Start, il decreto in Gazzetta: come
accedere ai fondi a disposizione


Si punta a sostenere la nascita e la crescita di imprese ad alto contenuto
tecnologico. I progetti possono essere realizzati anche in collaborazione
con organismi di ricerca, incubatori, acceleratori d’impresa e Digital
innovation hub. Candidature sulla piattaforma di Invitalia
di Veronica Balocco
È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto del Ministero delle
Imprese, firmato l’11 maggio scorso, che rifinanzia con 108 milioni di euro
“Smart&Start Italia”. La misura sostiene la nascita e la crescita di startup
innovative, agevolando i progetti d’impresa per la produzione di beni e servizi
nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain
e dell’internet of things.
L’incentivo è rivolto a startup innovative di piccola dimensione, costituite da
non più di 60 mesi, gruppi di persone che vogliono costituire una startup
innovativa e imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede
sul territorio italiano. I progetti possono essere realizzati anche in
collaborazione con organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa e
Digital innovation hub.
Domande aperte sulla piattaforma Invitalia
Smart&Start Italia è l’agevolazione che mira a promuovere, su tutto il territorio
nazionale, le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere
le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei
risultati del sistema della ricerca pubblica e privata. Alla misura sono destinate
anche risorse del Pnrr pari a 100 milioni di euro, riservate esclusivamente alle
startup femminili.
Le domande possono essere presentate attraverso la piattaforma web messa
a disposizione dal gestore Invitalia.
A chi si rivolge
La misura agevolativa è riservata alle startup innovative, localizzate su tutto il
territorio nazionale, iscritte nell’apposita sezione speciale del registro imprese
e in possesso dei requisiti di cui all’articolo 25 del decreto-legge n. 179/2012.
Le startup devono essere costituite da non più di 60 mesi alla data di
presentazione della domanda e devono essere classificabili di piccola
dimensione. Possono presentare domanda di agevolazione anche le persone
fisiche che intendono costituire una startup innovativa e le imprese straniere
che si impegnano a istituire almeno una sede operativa sul territorio italiano.
Programmi ammissibili
Sono ammissibili alle agevolazioni i piani di impresa aventi ad oggetto la
produzione di beni e l’erogazione di servizi che presentano almeno una delle
seguenti caratteristiche: significativo contenuto tecnologico e innovativo;
sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale,
dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things;
valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e
privata (spin off da ricerca).
I piani d’impresa possono essere realizzati anche in collaborazione con
organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa, Digital innovation
hub.
Cosa finanzia
Smart&Start Italia finanzia piani d’impresa, di importo compreso tra 100 mila
euro e 1,5 milioni di euro, comprendenti le seguenti categorie di spese:
immobilizzazioni materiali quali impianti, macchinari e attrezzature tecnologici,
ovvero tecnico-scientifici, nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali
all’attività d’impresa; immobilizzazioni immateriali necessarie all’attività
oggetto dell’iniziativa agevolata, quali brevetti, marchi e licenze, certificazioni,
know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, correlate alle
esigenze produttive e gestionali dell’impresa; servizi funzionali alla
realizzazione del piano d’impresa, direttamente correlati alle esigenze
produttive dell’impresa (progettazione, sviluppo, personalizzazione e collaudo
di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi,
consulenze specialistiche tecnologiche, servizi forniti da incubatori e
acceleratori d’impresa e quelli relativi al marketing ed al web-marketing, costi
connessi alle collaborazioni instaurate con organismi di ricerca ai fini della
realizzazione del piano d’impresa); personale dipendente e collaboratori a
qualsiasi titolo aventi i requisiti indicati all’articolo 25, comma 2, lettera h),
numero 2), del decreto-legge n. 179/2012, nella misura in cui sono impiegati
funzionalmente nella realizzazione del piano d’impresa.
Le agevolazioni
Le startup richiedenti possono beneficiare di vari tipi di agevolazione.
Finanziamento agevolato: senza interessi, per un importo pari all’80% delle
spese ammissibili (l’importo del finanziamento è elevabile al 90% nel caso in
cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non
superiore a 35 anni, oppure preveda la presenza di almeno un esperto con
titolo di dottore di ricerca conseguito da non più di 6 anni e impegnato
stabilmente all’estero in attività di ricerca o didattica da almeno un triennio). Il
finanziamento ha durata massima di 10 anni e, per le startup innovative con
sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e
Sicilia, è restituito in misura parziale, per un ammontare pari al 70%
dell’importo di finanziamento agevolato concesso per le spese del piano di
impresa.
Servizi di tutoraggio: le sole startup innovative costituite da non più di 12 mesi
possono usufruire di servizi di tutoraggio tecnico-gestionale identificati in base
alle caratteristiche delle startup. Il valore dei predetti servizi è pari a 15.000
euro per le startup localizzate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria,
Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e a 7.500 euro per le startup
localizzate nel restante territorio nazionale.
Conversione di una quota del finanziamento agevolato ottenuto in contributo a
fondo perduto: le start up innovative beneficiarie delle agevolazioni a valere
sulla misura Smart&Start Italia che siano destinatarie di investimenti nel
proprio capitale di rischio attuati da investitori terzi ovvero da soci persone
fisiche, possono richiedere la conversione del finanziamento agevolato già
ottenuto in contributo a fondo perduto, fino a un importo pari al 50% delle
somme apportate dagli investitori terzi ovvero dai soci persone fisiche e,
comunque, nella misura massima del 50% del totale delle agevolazioni
concesse.
Come funziona
Soggetto gestore dell’intervento è Invitalia, alla quale sono affidati gli
adempimenti tecnici e amministrativi riguardanti l’istruttoria delle domande, la
concessione e l’erogazione delle agevolazioni e l’effettuazione di monitoraggi,
ispezioni e controlli.
Le domande possono essere presentate esclusivamente per via elettronica,
utilizzando la procedura informatica messa a disposizione

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